Como, Iovine: “Facevo il raccattapalle quando la società era in A, ora gioco in Serie B. Sul Lecce…”
COMO IOVINE – L’edizione odierna di TuttoSport, presenta un’intervista ad Alessio Iovine, centrocampista di proprietà del Como all’esordio nella categoria cadetta. Il classe 1991 è stato autore del gol dell’1-0 nella sfida di campionato contro il Crotone. Il calciatore italiano si è concesso per una lunga intervista, ripercorrendo i passi che lo hanno portato fino […]
COMO IOVINE – L’edizione odierna di TuttoSport, presenta un’intervista ad Alessio Iovine, centrocampista di proprietà del Como all’esordio nella categoria cadetta. Il classe 1991 è stato autore del gol dell’1-0 nella sfida di campionato contro il Crotone. Il calciatore italiano si è concesso per una lunga intervista, ripercorrendo i passi che lo hanno portato fino alla Serie B.
Queste le sue dichiarazioni:
Sull’esordio in B con gol: “Con il mio carattere, quando sto per schierarmi a centrocampo per il saluto ho già l’adrenalina a mille per cui è come se fossi in trans agonistica, non ho pensato più di tanto al fatto che stessi per vivere il battesimo in B. Sono stati un po’ più gli amici e i familiari nei giorni precedenti a chiedermi cosa stessi provando. Diverso invece il discorso peer quanto riguarda il gol: ovviamente è stata un’emozione fantastica, tra l’altro io per il mio ruolo non sono così abituato a segnare, l’anno scorso ne ho firmati tre. Quando ho visto la palla entrare sono corso dalla decina di tifosi del Como che si sono sorbiti circa 1000km pur di starci vicino. Poi, però, c’era una novità assoluta per noi, il Var, per cui ho passato qualche minuto di brivido sino a quando l’arbitro non ha indicato il dischetto del centrocampo. La gara non riprendeva, guardavano un eventuale fuorigioco o un fallo a inizio azione. Ho pensato “ora me lo annullano”, poi per fortuna è stato convalidato e ho scaricato l’adrenalina”.
Sul Como: “Mi presero al secondo provino, quindi cinque anni nel settore giovanile per fare la trafila, facevo il raccattapalle quando il Como giocava in B: ricordo il giorno della promozione in A con la sfida al Cittadella, che gioia. I miei idoli erano il portiere Brunner, avrei sempre voluto giocare tra i pali, e Music, l’esterno che correva tutta fascia. Quindi ho vissuto una serie di esperienze in altre quadre lombarde per poi tornar a giocare le scorse ultime due annate nel Como e ora la terza nel campionato cadetto”.
Sulla sua posizione in campo: “Ho sempre giocato a centrocampo nel 3-5-2 all’esterno, poi lo scorso anno con il cambio modulo sono stato impiegato diversamente. L’anno scorso sono stato fortunato, nessuna squalifica o infortunio per cui ho fatto filotto di presenze”.
Sulla Serie B: “Noi eravamo consci del fatto che il Crotone fosse fortissimo, tra l’altro aveva l’aiuto del pubblico. é stato un debutto faticoso ma emozionante. Ora ci attende il Lecce che è una delle candidate alla promozione: saranno alla prima in casa dopo una sconfitta pesante, posso immaginare con quale determinazione ci affronteranno domenica sera. ma noi che puntiamo alla salvezza dobbiamo ottenere punti ovunque”.
Sul premio Fair Play ricevuto nel 2018: “Giocavo nella Giana Erminio e affrontavamo il Prato a Pontedera quando, lanciato a rete verso la porta, vedo quello che mi doveva marcare che cade a terra perché si infortuna. A quel punto mi viene naturale gettare la palla in fallo laterale invece di andare a segnare. Cosa che avvenne una ventina di minuti dopo. Il giorno dopo ero a pescare con un amico e ricevo la telefonata dell’allora presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, che mi faceva i complimenti per la scelta che avevo fatto annunciandomi l’invito per le finali di Pescara. Lo ringraziai tanto e mi diedero un premio ma alle finals non andai per un infortunio”.
Sulle sue passioni: “Da sempre sono sempre appassionato di manga giapponesi. Adoro quel tipo di fumetti, una passione coltivata da quando ero piccolo. Ne ho circa duemila a casa. Mi piacciono quel tipo di disegni che iniziai a seguire con i cartoni animati nipponici ma io volevo avere qualcosa di tangibile, di carta, di qui la decisione di comprare i manga. Crescendo cambiano i piaceri ma questo è rimasto intatto: come quando ero un bambino”.
Sulla nuova proprietà indonesiana: “In passato le proprietà straniere mi lasciavano un po’ perplesso. In realtà nel nostro caso non posso che parlarne bene sotto tutti i punti di vista. Stanno anche investendo sulle strutture anche se per via del lockdown sono stati presenti fisicamente meno di quello che avrebbero voluto”.
Il suo idolo da sempre: “Da juventino, ovviamente, Del Piero, occhi solo per lui. Ma ammiro molto anche Caceres”.