16 Febbraio 2023

Venezia, Vanoli: “I ragazzi stanno lavorando bene. Sappiamo dell’importanza delle ultime due vittorie”

Le parole di Mister Vanoli alla vigilia della sfida contro il Pisa.

Venezia FC

Il Venezia domani sera affronterà il Pisa. Il tecnico dei lagunari, Paolo Vanoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro i nerazzurri. Di seguito le sue parole secondo quanto riporta trivenetogoal.it: “I ragazzi stanno lavorando forte, bene. Sappiamo dell’importanza delle ultime due vittorie: spero di sfruttare l’autostima che ci hanno dato. Domani, però, incontreremo una grande squadra, organizzata, che sa giocare bene e che ha lavorato molto bene sul mercato. Non sono io a dirlo, ma le prestazioni che hanno fatto da quand’è arrivato il nuovo tecnico D’Angelo. Lavoriamo su ogni aspetto ogni settimana. Dà un po’ di fastidio subire sempre gol, soprattutto per le prestazioni che noi facciamo, ma siamo sulla strada del lavoro e su quello continuiamo a lavorare. Soprattutto con la difesa a 5 diventa una tattica individuale: bisogna saper marcare, mantenere la posizione. Son tutte cose che stiamo cercando di migliorare, ma non mi soffermerei su questo, ma contro la Spal dovevamo chiuderla per non soffrire così tanto. Mi inorgoglisce pensare che il mio lavoro è costruire e indirizzare una società, partendo anche dall’educazione e dal comportamento di un giocatore: ci è voluto un po’ di tempo quando sono arrivato, ma abbiamo sempre le stesse idee di crescita. Per me il problema non era il giocatore, ma il contesto che c’era attorno al giocatore. Stiamo cercando di creare un’organizzazione societaria che deve avere una stabilità. I giocatori che c’erano qua erano entrati in una situazione di benessere: comfort zone. Ma, io da questi giocatori qua, mi aspettavo molto di più, in generale. Di questo ne sono contento, sono una persona che non deve trascurare quello che è il locale, nonostante la proprietà straniera. Se c’è un’organizzazione è giusto che i giocatori vadano. Il problema, quando sono arrivato io, ognuno andava per conto suo. Il Venezia parte dalla prima squadra, i risultati sono fondamentali. Se si va in Serie A si ha un appeal, in B se ne ha un altro e così via… Tutto deve girare attorno alla prima squadra e al rapporto con i giornalisti. Quello che dico ai miei giocatori lo dico anche a voi. Di questo sono felice e ci sono tante cose ancora da migliorare, ma purtroppo, avendo avuto poco tempo, dovevi sistemare questa cosa qua portando anche buoni risultati. I giocatori che sono arrivati però pensano al campo, a migliorarsi, al compagno. Anche lo straniero che arriva, in un contesto positivo, migliora. A Pojhanpalo ho dato la multa: volevamo anche noi la birra (ride ndr.). Queste sono cose che fanno bene al calcio e alla saluta. Quando una persona è educata a fare il professionista serio, sono belle queste cose! Fa solo che piacere, ma che ci inviti tutti (ride ndr.). Si parte sempre da un’organizzazione non solo societaria, ma anche di squadra. So quali giocatori mi servono, ma ho anche chiaro che ho fatto tanti anni nel calcio giovanile e lavorare con il giovane, se di valore, mi piace molto. I giovani che avevamo qua e quelli che abbiamo preso (Milanese e Ciervo), sono di valore. Abbiamo giocatori di grande esperienza come Modolo, Ceppitelli, Joronen, Jajalo. E questi, fanno crescere i giovani. Dico ai giovani di guardarli giocare, perché l’insegnamento è visivo. Io penso di avere dei centrocampisti giovani e forti: Milanese è forte, Ciervo è forte, Tessmann è forte. Però, se si va in campo in undici, bisogna avere la pazienza di farli crescere. Vorrei sedici o diciassette giocatori forti e poi dei giovani da fare crescere. Questo vorrei, ma io sono arrivato che ne avevo più di trenta. Busio è entrato all’ultimo, ma ha avuto la febbre per due giorni. Il giovane deve avere un pizzico di pazienza e crescere. Piano piano, ma deve esserci una squadra equilibrata. Ho avuto la fortuna di avere giocatori seri, che mi mettono fino all’ultimo il dubbio di chi far giocare, ma io sono sempre sereno perché se li metto dentro so che loro danno il 100%. Non si discutono le qualità di Cheryshev. Ci credo ciecamente. Nonostante sia un giocatore di grande esperienza, succede di perdere un po’ di autostima. Doveva capire le sue sensazioni, capire come stava, e poi, quando l’ha capito, ha iniziato a giocare più libero. E’ un ragazzo eccezionale e sta cercando di dare il massimo per far crescere i suoi compagni. Lui ha una gestione della palla impressionante. Incontreremo due squadre pretendenti alla Serie A: saranno due test importanti con Pisa e Cagliari e noi dobbiamo fare un passo alla volta. Il problema è la prestazione, dobbiamo giocare bene e fare risultato. Così li facciamo crescere questi ragazzi. Domani dobbiamo andare ad affrontare una squadra forte e con entusiasmo. Sarà un test importante, non perdendo l’obiettivo finale, con il coltello tra i denti e lottando su ogni pallone. Stanno tutti bene tranne Modolo, che è in fase di avvicinamento alla squadra, ma gli altri stanno tutti abbastanza bene. E’ una Serie B importante, soprattutto per tutti gli allenatori che sono arrivate su queste panchine. Sono allenatori importanti, ma il livello, su quello che è la tattica, è migliorato. Non si può mai scommettere su un risultato, non è scontato. Oggi è aperto a tutto, la Serie B è bella perché fino alla fine ti porta sorprese. Bisogna essere lucidi e portare avanti un programma di lavoro, che ti aiuta ad avere continuità. Me lo immaginavo e lo sapevo: vedo un calcio che deve essere più verticale e più concreto. La bellezza di questo campionato è che ci sono allenatori con filosofie completamente diverse ed è bello perché devi costruire delle squadre che devo sapersi adattare. La continuità e l’adattamento sono fondamentali”.