21 Febbraio 2024

Palermo, Segre: “Il Barbera è il nostro uomo in più. Tanti gol di testa? Merito dei cross”

L'intervista al numero 8 rosanero

Palermo FC

Tra gli uomini più importanti per il Palermo di Eugenio Corini non si può non considerare anche Jacopo Segre, autore di sette centri in stagione, secondo in squadra dopo Brunori a quota nove gol; il centrocampista rosanero, nominato miglior giocatore di gennaio in Serie B, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Cronache di Spogliatoio.

Questo un estratto di quanto emerso:

Passo la sera prima della partita, e la mattina stessa, a immaginare e visualizzare quello che può succedere in campo. Anche durante il riscaldamento cerco di pensare e trovare tanti piccoli stimoli che mi possano dare un vantaggio durante la partita. Alcuni gol è come se li avessi già vissuti“.

Per me la visualizzazione è un’arma potentissima. Ti aiuta a focalizzarti completamente sulla partita e più nel dettaglio in alcune situazioni di campo, come la ricezione della palla o un tiro ad esempio. Insieme a tutto il resto del lavoro che svolgo in settimana è un piccolo tassello che mi porta a ottenere qualcosa in più durante la gara“.

Sembrerà una battuta, ma se non riesco ad avere i miei 40 minuti in palestra, impazzisco. È fondamentale per me curare ogni dettaglio. Anche dopo l’allenamento mi fermo sempre a fare posture e lavori di scarico“.

Ho giocato anche in Serie A e vi posso garantire che ciò che fa la differenza tra le categorie è la testa. Prendete l’esempio del mio amico Vicario. Siamo stati compagni a Venezia, in Serie BKT, ma io ero sicuro che prima o poi sarebbe decollato. Dovreste vedere i suoi allenamenti personali in palestra: mostruosi. È davvero un professionista esemplare, ci sentiamo spesso ed è fonte d’ispirazione per me.”

30’000 persone sugli spalti è una cosa senza senso. Un’energia e una passione clamorosa che noi percepiamo in campo. Sembra una frase fatta ma spesso, quando giochiamo in casa, è come se avessimo un uomo in più“.

Sui gol di testa: “Ho buoni tempi d’inserimento e mi sento forte nel colpo di testa. Sin da bambino ho sviluppato una forte autostima nei miei mezzi e spesso me la ritrovo anche in campo. Chiaramente la qualità dei miei compagni e dei palloni che arrivano in area incide molto“.

Sulla laurea: “Mi sono tolto una grande soddisfazione. Ho seguito il consiglio dei miei genitori e ho svolto con entusiasmo tutto il corso di laurea. Ho studiato cose inerenti al mio percorso da calciatore e soprattutto mi è servito per staccare la spina dal continuo pensiero legato al calcio. Il prossimo step sarà qualcosa legato alla nutrizione o al marketing, due ambiti che mi incuriosiscono molto.”