Parma, Pecchia: “Poco importa se rinnovo io, la priorità è formare una squadra competitiva”
Il mister si racconta
L’allenatore del Parma Fabio Pecchia è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno per commentare la stagione e parlare di sé.
Ecco le sue parole, riportate da Parmalive.com:
“La colonna sonora della stagione? I ragazzi hanno cantato una musica bella, l’hanno trasmessa ai tifosi ed è la cosa più bella perché tutti si sono riconosciuti. L’Emilia-Romagna è una bella regione. Mia madre non vedeva una partita da trent’anni, è tornata a vederla per la partita con lo Spezia. Poi ci ha preso gusto, ha visto quella con il Lecco e con la Cremonese, dove c’era anche mio padre che non ha mai visto una mia partita. Veniva allo stadio quando giocavo a Napoli ma poi usciva. Penso lo abbia fatto anche con la Cremonese. È molto critico, ma è un modo di vedere diverso.
Mi sveglio presto perché fare Via La Spezia al mattino è complicato, arrivo a Collecchio alle 7.30 e da lì parte la giornata. Ho i primi contatti con i ragazzi delle pulizie e con Francesco all’ingresso, mi piace condividere con chi c’è le prime ore. Poi da lì si parte. Di Parma mi piace la serenità e il modo di vivere la città e lo sport. La soddisfazione maggiore è che a volte il tifo sembra distaccato ma quando si crea il rapporto è molto forte e la dimostrazione c’è stato post Cremona, dove l’abbraccio è stato inaspettato ma straordinario. Il pubblico di Parma ha risposto alla grande.
Ce l’abbiamo fatta! Il periodo finale è stato molto formativo per tutti, per me e i ragazzi. Dopo una cavalcata del genere avvicinarsi all’obiettivo che però non arrivava non era facile. Il fischio finale ci ha fatto dire che ce l’avevamo fatta. Ho ricevuto tanti messaggi, a Bari c’era mio fratello, mio nipote. Mi fa piacere che continuerò a lavorare con Mauro Pederzoli, lo facciamo da due anni e stiamo dando continuità e stabilità. Condividiamo il percorso, ora c’è lavoro da fare davanti. Con il club stiamo mantenendo stabili le linee. Poco importa in questo momento se rinnovo io, ci sono priorità e ora la priorità è la formazione di una squadra che sia competitiva.
Ho uno staff allargato perché ho trovato un club molto organizzato, ho cercato di creare un unico staff e per me è una grande soddisfazione. Mi piace avere una comunicazione paritaria, chiaro che alla fine bisogna fare scelte e dare linee guida. Mi piace mantenere un rapporto paritario. Tutti i giocatori mi hanno dato filo da torcere. È bellissimo vedere la crescita dei giovani, tutti mi hanno fatto sudare perché è l’età. Quando ti rapporti ai giovani così freschi e devi competere per vincere è impegnativo. Lavorare con i ragazzi porta questo, ci vuole lavoro ma anche pazienza, oltre che fiducia e tempo. Non posso dire con chi è stato facile, ma con tutti è stato impegnativo.
Dal primo giorno che ci siamo trovati a Collecchio e siamo andati in ritiro in montagna non c’è stato un episodio particolare, ma il modo di stare insieme mi dava bellissime sensazioni. Dall’allenamento, la colazione, il viaggio, volevamo stare insieme e mi sono detto che sarebbe stato un anno bello.”