22 Febbraio 2024

Venezia, Busato: “L’esordio al Penzo un’emozione che aspettavo da un anno”

Le sue dichiarazioni

Photo by Getty Images/Getty Images - Via One Football

Lorenzo Busato, giovane difensore classe 2004 del Venezia, ha fin qui collezionato due presenze in prima squadra, la prima arrivata lo scorso due dicembre contro l’Ascoli. Il 20enne si è lasciato andare in una lunga intervista ai canali ufficiali del club, durante la quale ha ripercorso alcuni momenti importanti da quando veste la maglia dei lagunari; la prima volta si era aggregato all’età di dieci anni. Di seguito le sue parole:

Le giovanili“Nel corso della mia esperienza nelle giovanili del Venezia ci sono state stagioni molto buone. Ricordo quelle in Under 15 e Under 16 nelle quali giocavo sempre da capitano e intuivo di poter costruire un percorso professionale nel calcio. Quando ero in Under 17 ho fatto il ritiro con la Primavera, con ragazzi di due anni più grandi di me, e devo dire che è stato un buon punto di partenza. Fin da piccolo ero visto da tutti come un ragazzo che aveva le caratteristiche per guidare la squadra e trascinarla in campo. Credo che si possa essere un leader a prescindere dalla fascia al braccio, anche se è innegabile che, per un ragazzo nato qui come me, rappresenta un grande orgoglio essere capitano del Venezia. Nel mio percorso, rivedo un po’ quello fatto da Marco Modolo. Spero di poter ripetere la sua carriera perché lui è una figura a cui mi ispiro molto e dalla quale cerco di imparare il più possibile.


Come giocatore mi definisco un difensore un po’ atipico perché, non avendo qualità fisiche spiccate, prediligo avere il controllo della palla ed impostare l’azione con qualità, oltre a farmi valere nei contrasti attraverso l’astuzia e l’anticipo. Negli anni delle giovanili spesso hanno provato a farmi giocare a centrocampo quindi forse questo aspetto ha aiutato nella mia crescita.“

Sull’inizio di stagione con la Primavera“Questa stagione era partita sicuramente male, come ci era successo negli ultimi anni, all’inizio abbiamo fatto fatica. Quest’anno in particolare sono cambiati diversi giocatori e diverse persone nello staff e per adattarsi ad un nuovo modo di giocare ci è voluto diverso tempo. La batosta presa con l’Udinese a novembre sicuramente è stato il punto di svolta, da lì in poi abbiamo cambiato passo. Si è creata un’alchimia tra di noi dentro e fuori dal campo e questo ci ha portato sicuramente dei benefici. Ora siamo diventati una vera squadra, in campo questa cosa si percepisce perché siamo tutti pronti a sacrificarci per il compagno. Abbiamo anche trovato una continuità nel sistema di gioco che ci ha permesso di avere un po’ di equilibrio. Ora dobbiamo continuare così e raggiungere i playoff anche se ad inizio stagione nessuno credeva di poterlo fare.“

L’esordio in prima squadra“Uno dei momenti più belli per me è stato l’esordio al Penzo con la prima squadra in occasione di Venezia-Ascoli. Un’emozione che aspettavo di vivere da un anno, nel quale ho lavorato duro tutti i giorni per meritarmi quell’occasione. Quando sono entrato in campo ero tranquillo perché sentivo di aver lavorato bene in precedenza, l’unica mia preoccupazione era di dover subentrare al capitano Marco Modolo e sentivo la responsabilità di doverlo sostituire. Al mio ingresso in campo la Curva Sud Groppello stava intonando il coro “El Gondolier, Pope oeh“ e quindi c’era un’atmosfera incredibile, per un minuto ho pensato quasi di essere all’interno di un videogioco, è stato bellissimo.


Il mio obiettivo sul campo ora è quello di giocare con regolarità con la Primavera ma anche di tornare in campo con la Prima Squadra, perché l’errore commesso nella mia seconda presenza contro il Südtirol mi brucia ancora e voglio lasciare ai tifosi un altro ricordo di me. Sono entrato in una partita difficile sicuramente ma sono cose che ti segnano, anche se devo dire di aver ricevuto il sostegno immediato da parte di tutti, in particolare da Mister Vanoli e da molti tifosi che mi hanno incoraggiato.
Fuori dal campo, un altro mio grande obiettivo è quello di concludere il percorso di studi che ho iniziato ed ottenere il diploma di liceo sportivo con indirizzo scientifico.“