ESCLUSIVA PSB – Sorgente: “Foggia, spero di ritornare. Serie D importante per la mia crescita”
Il passaggio dal settore giovanile al cosiddetto calcio dei grandi, si sa, è ostico. Cambiano preparazione e approccio alle partite, ma soprattutto la soglia di sopportazione dell’ambiente cala sensibilmente, dato che diversi sono gli obiettivi da raggiungere. Il tutto si amplifica se la dimensione con la quale ci si confronta è la Serie D, categoria […]
Il passaggio dal settore giovanile al cosiddetto calcio dei grandi, si sa, è ostico. Cambiano preparazione e approccio alle partite, ma soprattutto la soglia di sopportazione dell’ambiente cala sensibilmente, dato che diversi sono gli obiettivi da raggiungere. Il tutto si amplifica se la dimensione con la quale ci si confronta è la Serie D, categoria nella quale bisogna fare a spallate per avere voce in capitolo. Dinamica, questa, che ci viene confermata in esclusiva da Simone Sorgente, attaccante classe ’99 di proprietà del Foggia ma attualmente in prestito all’Olympia Agnonese, compagine militante del Girone F della nostra quarta serie.
Questa con l’Olympia Agnonese è, per te, la prima esperienza al di fuori di un settore giovanile. Ti senti in grado di tracciare un primo bilancio?
“Questa esperienza mi sta facendo crescere tanto, in particolar modo sotto l’aspetto mentale. Precedentemente ho giocato solo nei settori giovanili, e i miei miglioramenti potevano essere per lo più tecnici. Scendere in campo con persone più grandi di me ha avuto invece un impatto diverso che, come dicevo, riscontro positivamente soprattutto mia tenuta mentale.”
Si è detto e scritto tanto circa il passaggio dalle giovanili ai professionisti. Il tuo percorso ha previsto invece questa tappa in Serie D: quali sono le differenze che hai notato maggiormente tra i due mondi?
“Sotto l’aspetto tecnico parliamo di due modi di fare calcio che sono agli antipodi. Nel settore giovanile l’aspetto tecnico ha importanza primaria, difatti lo scorso anno a Foggia non buttavamo mai via il pallone, mentre in Serie D ho notato che conta maggiormente la fisicità.”
Credi che questa predominanza della fisicità sia adatta alla crescita di un giovane?
“Tutto è importante, anche questa fase della mia carriera. Il calcio non è solo tecnica, quindi posso dire che sto seminando il terreno per il mio futuro. Ritengo che tutto ciò mi servirà e non poco.”
Il tuo cartellino è di proprietà del Foggia. Sei in contatto con dirigenti del club?
“Ho sempre avuto un ottimo rapporto con il responsabile del settore giovanile Di Toro, che crede molto in me, difatti è stato il primo a dirmi di fare quest’esperienza in Serie D. Mi sento spesso con lui così come con mister Pavone (tecnico della Primavera dei Satanelli, ndr), e spero di ritornare il prossimo anno, chiaramente non nelle giovanili. Di Toro ha sempre elogiato le mie qualità tecniche, ma allo stesso tempo mi ha detto di dover migliorare dal punto di vista mentale, così da poter fare una grande carriera.”
La stagione entrerà a breve nel vivo, ma hai già un obiettivo per il prossimo futuro?
“Il mio desiderio per la prossima stagione è quello di non essere ancora in Serie D. Prima ho parlato del ritorno a Foggia, ma sono consapevole che una permanenza è difficile da ipotizzare. Vorrei misurarmi quantomeno in Serie C. Adesso penso a continuare a crescere nell’annata in corso, dove sto imparando tanto, per poi rimettermi in gioco.”
RIPRODUZIONE CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE