13 Novembre 2021

Como, Gattuso: “Questa squadra trasmette qualcosa di speciale”

COMO, GATTUSO ANALIZZA LA SITUAZIONE DEI LARIANI GIACOMO GATTUSO COMO – Giacomo Gattuso, allenatore del Como, ha parlato ai microfoni de “La Provincia di Como“. Ecco le sue dichiarazioni: “Quasi un anno su questa panchina? Sembra passato molto più tempo, davvero. Sono successe cose incredibili, non avrei mai immaginato che mi sarebbe capitata una cosa […]

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images - Via OneFootball

COMO, GATTUSO ANALIZZA LA SITUAZIONE DEI LARIANI

GIACOMO GATTUSO COMO – Giacomo Gattuso, allenatore del Como, ha parlato ai microfoni de “La Provincia di Como“. Ecco le sue dichiarazioni: “Quasi un anno su questa panchina? Sembra passato molto più tempo, davvero. Sono successe cose incredibili, non avrei mai immaginato che mi sarebbe capitata una cosa del genere. Non è finita, il bello è questo. Perchè il passato è bellissimo ma è passato. Bisogna pensare tanto e solo al futuro, anche se le soddisfazioni di questi mesi sono state talmente grandi che non riesco nemmeno a esprimerle a parole. Ho lavorato tantissimo e sono stato ampiamente ripagato, perchè è stato anche molto faticoso. Ma non c’è niente di più bello che vedere nei fatti la testimonianza e il risultato del proprio impegno.

Io so che non mi piace stare troppo in prima pagina, cerco di stare ancora nel mio, senza leggere troppo, senza ascoltare troppo. E credo che debba essere questo anche l’atteggiamento verso la squadra. Per tutelarci. Penso all’anno scorso. Non eravamo partiti per vincere, poi abbiamo cominciato ad andare bene e l’asticella si è alzata. Abbiamo pareggiato in casa con il Grosseto e apriti cielo, polemiche e critiche, tra l’altro per aver preso due gol fenomenali in una partita che altrimenti avremmo potuto vincere.Ecco, voglio evitare che accada questo. Perchè quando si alzano le aspettative basta poi un attimo per cadere ed essere criticati“.

IN MERITO AL POSITIVO PERIODO CHE VIVE IL COMO, ECCO IL PENSIERO DI GATTUSO.

Il mister prosegue: “Siamo noi a non doverci pensare troppo. E in questo senso sono abbastanza tranquillo. Il gruppo è in fiducia, sanno darsi a vicenda emozioni ed energie e sanno metterle a frutto. Mi piace molto la capacità della squadra di esprimersi all’interno della partita a seconda dei momenti e delle situazioni. E queste sono cose comunque acquisite. Ma fare una buona serie positiva non rende più facile questo campionato.

Dove vedo possibili margini di crescita? Quelli dobbiamo ancora trovarli, è un nostro obiettivo. Capire in che cosa possiamo ancora migliorare è il nostro lavoro di ogni giorno. E sono anche io stesso un po’ curioso di capirlo. Lo dico sempre, la crescita della squadra passa dalla crescita individuale. E ora stiamo facendo bene per questo, perchè ognuno individualmente sta migliorando. Se sono un po’ sorpreso quando vedo cose come quelle fatte nella prima mezz’ora contro il Perugia? Sì, lo sono, lo ammetto. In alcuni momenti la mia squadra sorprende in positivo anche me.

La cosa da pensare è che dobbiamo sempre essere al nostro top. Adesso abbiamo davanti un periodo molto impegnativo, non possiamo pensare di poter calare di un millimetro, dal punto di vista fisico e mentale. Qui ogni avversario è pericoloso, ogni situazione va letta nel modo giusto. Diamo sempre la nostra impronta alla partita? Questo sì, è giusto. Ed è un atteggiamento importante, così come quello di non accontentarci mai. E’ una grande qualità a livello mentale.

Lo schieramento con quattro attaccanti? Si può fare perchè la squadra ha avuto la solidità di reggere e sorreggere un assetto così offensivo, trovando comunque gli equilibri giusti. La difesa deve essere brava a stare più alta, e gli attaccanti devono essere capaci di difendere di più, hanno compiti ancora più impegnativi. Se così non è, non ci si può certo permettere questo tipo di scelte. Rivederlo? Dipenderà anche dal tipo di avversario che affrontiamo.

Parole positive per Bellemo e Arrigoni? Certamente. Anche perchè già l’anno scorso sono stati fondamentali e continuano a esserlo. Corrono tanto, ci mettono energia e cuore e riescono a trasmetterli anche alla squadra. Hanno un compito molto impegnativo, fondamentale. E mi fa piacere rivedere in loro quello che già avevo visto un anno fa. Però permettetemi di dire che anche con H’Maidat la squadra giocava bene, e che lo stesso Kabashi potrà esserci molto utile. Come tutti, del resto.

I nostri calciatori scesi dalla A? Sono dei leader, ma non leader presuntuosi. Giocatori corretti, che sanno come aiutare la squadra e fare la differenza. Ma tutti i miei giocatori fortunatamente lo sono. E lo stanno dimostrando. Validi tecnicamente ma soprattutto validi come persone, come personalità, che è la cosa che conta di più. Del resto, ne abbiamo avuto una dimostrazione all’inizio, dopo le tre sconfitte. C’era il rischio di entrare in un tunnel pericoloso, io sono stato giocatore e lo so bene. Se non è successo è proprio per questo, perchè è gente che ha carattere.

Le difficoltà ci saranno, arriveranno. Ma avremo comunque sempre la forza per venirne fuori. È questo, più di qualsiasi vittoria, che mi dà fiducia. Questa squadra, ogni singolo giocatore, sa trasmettere alla gente qualcosa di speciale. E il pubblico lo percepisce, capisce che ognuno di loro sta dando tutto, per se’ stesso e per i compagni. Sono tutti giocatori ambiziosi, nel senso positivo del termine. Con la voglia continua di migliorarsi.

Io sono felice, la mia soddisfazione la conoscete, la conoscono i tifosi. Faccio quello che desidero nel posto che amo di più, con una società solida, un bel gruppo di lavoro, e le cose stanno anche andando bene. La mia ambizione, adesso, e quella di tutta la mia squadra, è e deve essere solo una, non smettere di migliorare mai“.