19 Febbraio 2020

ESCLUSIVA PSB – Giaccherini: “Il gruppo è unito. Obiettivo? Centrare almeno i playoff”

GIACCHERINI CHIEVO VERONA / Una carriera costruita su tecnica, polmoni e tanta dedizione. Il percorso di Emanuele Giaccherini l’ha visto brillare dalla Serie C2 alla Serie A, passando per Nazionale e Premier League. Due scudetti vinti con la Juventus e un unico mantra da seguire: dare tutto se stesso, indipendentemente dalla categoria. Ha deciso di […]

CREDIT: Boldrini/Chievo

GIACCHERINI CHIEVO VERONA / Una carriera costruita su tecnica, polmoni e tanta dedizione. Il percorso di Emanuele Giaccherini l’ha visto brillare dalla Serie C2 alla Serie A, passando per Nazionale e Premier League. Due scudetti vinti con la Juventus e un unico mantra da seguire: dare tutto se stesso, indipendentemente dalla categoria. Ha deciso di legarsi al Chievo Verona con l’obiettivo di riportare i clivensi dove hanno battagliato per diverse stagioni. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ecco le sue dichiarazioni.

Il recente cammino del Chievo, prima del match contro la Salernitana, aveva incontrato diverse difficoltà, testimoniata da una sola vittoria in otto partite. Contro i granata, dopo entrambi i tuoi gol hai prontamente coinvolto il gruppo nella tua esultanza. Hai voluto lanciare una sorta di messaggio di compattezza, fondamentale per superare certi momenti?

“Il mio pensiero era proprio ciò che hai descritto. La prima cosa che mi è venuta in mente dopo i gol segnati è stata quella di andare tutti insieme dal mister, perché siamo un gruppo unito e sapevamo quanto fosse importante la partita contro la Salernitana, sia per noi che per lui, perché si giocava tanto. Abbiamo iniziato questo percorso in estate e cercheremo di portarlo a termine tutti insieme, con questo spirito”.

Nonostante le difficoltà insite in una stagione di ricostruzione come quella del Chievo, la zona playoff è lì ad appena un punto. La Serie B è un campionato incerto per definizione, dove tutto può cambiare in una o due partite. Come si gestisce una simile volatilità?

“È un momento importante della stagione, perché le prossime sette/otto partite renderanno la classifica più chiara, così da avere un’idea di come possa finire il campionato. Dobbiamo andare avanti con la stessa mentalità e determinazione che abbiamo mostrato negli ultimi due incontri, perché meritavamo di vincere anche a Pisa, dove abbiamo avuto tante occasioni per chiudere i giochi, senza però riuscirci. Conterà molto l’approccio e. come dicevo, la mentalità con cui affronteremo ogni partita, a cominciare da domenica. Il Pordenone è una compagine che, a inizio stagione, era messa un gradino sotto al Chievo e invece ora è sopra, quindi dovremo avere grande rispetto e più determinazione e cattiveria di loro, oltre a far valere, ovviamente, i valori tecnici”.

Un calciatore con la tua storia è consapevole di avere un ruolo determinante nella gestione di certi momenti?

“Certo, il sottoscritto così come tanti altri. Nella nostra squadra ci sono calciatori con grande esperienza, che hanno militato per molti anni in Serie A, come Meggiorini. Djordjevic, Obi, Cesar, Frey. Siamo quelli che devono trascinare gli altri e far capire quanto sia importante lottare verso un obiettivo comune. Accetto volentieri questa responsabilità, che condivido con i profili che ho citato poco fa”.

Ciò che è da apprezzare nel percorso di Emanuele Gaiccherini è la gradualità con la quale hai gestito la tua crescita. Hai vissuto situazioni differenti, imparato e assimilato concetti di calcio e di vita. C’è stato un momento in cui hai capito di essere in grado di passare dall’altra parte, ovvero di essere diventato un calciatore in grado di poter trasmettere qualcosa ed essere un punto di riferimento?

“Quando sono passato dal Sunderland al Bologna. Dopo aver militato nella Juve, dove ero ancora un giovane alla prima esperienza in un top club, ho avuto la possibilità di misurarmi per due anni con il calcio inglese, ulteriore capitolo che mi ha permesso di arricchire il mio bagaglio di vita prima di passare al Bologna, fresco di promozione in Serie A. In squadra c’erano diversi giovani ma anche calciatori di esperienza come Gastaldello, Brienza e il sottoscritto. Avevo trent’anni e sentivo di essere in grado di trascinare e non essere trascinato”.

La più classica delle conclusioni: obiettivo playoff per il Chievo?

“Dobbiamo ragionare partita dopo partita, ma è logico che il nostro obiettivo sia centrare almeno i playoff”.

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CREDIT: Foto Boldrini/Chievo