5 Dicembre 2020

Reti, organizzazione e divertimento: Lecce-Venezia è uno show per la cadetteria

CRONACA LECCE VENEZIA – Due tra le squadre più in forma del campionato non potevano che regalare un pomeriggio di elevato livello e coinvolgimento emotivo. Quella tra Lecce e Venezia è stata una partita che non ha assolutamente disatteso le aspettative alimentate nella settimana che ha accompagnato la preparazione del match. Due tecnici destinati a […]

Lecce

Foto dallo stadio "Via del Mare" di Lecce

CRONACA LECCE VENEZIA – Due tra le squadre più in forma del campionato non potevano che regalare un pomeriggio di elevato livello e coinvolgimento emotivo. Quella tra Lecce e Venezia è stata una partita che non ha assolutamente disatteso le aspettative alimentate nella settimana che ha accompagnato la preparazione del match. Due tecnici destinati a convincere e insegnare al servizio di due squadre importanti individualità e funzionale coralità. I rispettivi sistemi di gioco hanno dato vita a una sfida basta sulla comune volontà di costruire dal basso, tenere il pallone e aggredire per riconquistarlo, seppur in questo principio di gioco il Venezia abbia dimostrato maggiore compattezza e minore veemenza, condizione dettata dalla ragionevole consapevolezza dei possibili strappi degli avversari. L’asse Coda-Mancosu fa nuovamente centro, con il primo che, al 20′, permette al secondo di andare in gol. Il Venezia è duro a morire e sicuro nella proposta: Zanetti chiede di spingere sugli esterni ed è da due cross che arriva la doppietta in 6′ di Francesco Forte. Nella ripresa i lagunari cercano di gestire facendo tanta densità in particolare in mezzo al campo, così da chiudere le linee di passaggio. I salentini, come noto, hanno qualità che, in cadetteria, tendono all’infinito ed è dalla giocata di un subentrato (genera sorrisi definirlo così), Filippo Falco, che al 77′ arriva il pareggio firmato da Massimo Coda, che raggiunge proprio Forte a quota otto gol in campionato. I due attaccanti protagonisti di uno show di rara bellezza. Nel finale espulso Johnsen per somma di ammonizioni. Al triplice fischio, il tabellone segna 2-2.