Cremonese, Bisoli: “Questa piazza merita la A. Buonaiuto? Sarà l’alternativa a Gaetano”
BISOLI CREMONESE – Pierpaolo Bisoli, allenatore della Cremonese, ha parlato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport“: “La Serie A manca da 24 anni? Troppo, un’attesa infinita. La piazza merita di più, anche la società che è solida e serissima e il cavalier Arvedi che è una persona squisita, non solo economica. Sviolinata? Ma no, […]
BISOLI CREMONESE – Pierpaolo Bisoli, allenatore della Cremonese, ha parlato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport“: “La Serie A manca da 24 anni? Troppo, un’attesa infinita. La piazza merita di più, anche la società che è solida e serissima e il cavalier Arvedi che è una persona squisita, non solo economica. Sviolinata? Ma no, è vero. A Cremona si lavora bene, il centro sportivo è un gioiello. Purtroppo è stata una stagione complicata. Non mi offendo se mi chiamano risultatista, sono un tipo pragmatico: i risultati vanno prima dell’estetica.
Non sono fissato con un sistema di gioco, ma in squadra c’erano molti esterni. Ora penso di passare al 4-3-1-2: se Gaetano ritorna, farà il trequartista, il suo ruolo naturale: l’anno scorso si è sacrificato a giocare in altre posizioni. La situazione si è un po’ complicata (era in prestito dal Napoli, ndr), ma sono sicuro che si sbloccherà visto che il ragazzo mi chiama tutti i giorni e vuole tornare da noi. Se ho chiesto 4-5 rinforzi? Sì, anche perché l’età media va abbassata. L’anno scorso eravamo una delle squadre più vecchie: c’erano 7 giocatori oltre i 32 anni.
Buonaiuto? Sarà l’alternativa a Gaetano, a Perugia ha giocato da esterno ma lo vedo bene dietro le punte. Ma servono altri rinforzi a centrocampo, dove siamo contati: Castagnetti, Gustafson e Deli, che deve rientrare dall’infortunio. La difesa è stata confermata. Ciofani? È tornato decisivo nel momento giusto. Comunque giocava per la squadra, se serve è uno che fa il terzino. E non dimentichiamo che un anno fa arrivava da un infortunio serio. Ora sta bene. Mio figlio Davide (match analyst della Cremonese, ndr)? Davide è bravo, rappresenta la parte tecnologica della famiglia, ma non ha nessun privilegio. Ricordo che una volta ho dovuto dargli la sveglia perché, con il mio vice Groppi espulso, tardava a dare le indicazioni a chi doveva entrare. La rottura del tendine rotuleo di Dimitri? Un colpo che lo farà crescere come è successo a me dopo la seconda frattura alla stessa gamba. Avrei dovuto smettere, ma sono andato avanti qualche anno. Dimitri capitano del Brescia? Deve essere orgoglioso di questa investitura.
Sarà una lotta per vincere sui sentimenti. Con Cellino a Cagliari avevo un buon rapporto da giocatore e poi da allenatore, anche se mi ha esonerato già in novembre. Ma sono orgoglioso di avergli fatto scoprire Nainggollan, che lui voleva vendere al Cesena. Obiettivi? Vorrei fare come a Cesena la seconda volta, dopo Bologna: salvarmi il primo anno e poi vincere al secondo. Cosa mi è rimasto dell’ultimo campionato? La consapevolezza di aver fatto qualcosa di straordinario. Ma dobbiamo ripartire da zero. Le premesse ci sono: la squadra è già in forma. Speriamo di tenere una media da promozione. Sarà un campionato durissimo: le retrocesse, il Frosinone, l’Empoli, il Monza.
A casa mia, a Cesenatico, non ci accorgevamo di nulla. A Cremona ho capito cos’era la sofferenza per il virus“.