29 Aprile 2022

Pisa, senti cosa ha da dirti Ventura: “Credici ancora per la promozione diretta. Lucca ha un grandissimo potenziale, spero che rimarrà”

VENTURA PISA – Giampiero Ventura, ex commissario tecnico della Nazionale Italiana e allenatore, tra le altre, del Pisa dal 2007 al 2009 ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla stagione dei neroazzurri. Ecco le sue parole riportate da : “Paragonare il ’mio’ Pisa con quello di oggi? Mi pare un confronto ardito. Noi eravamo una neopromossa e […]

Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images for Lega Serie B - Via One Football

VENTURA PISA – Giampiero Ventura, ex commissario tecnico della Nazionale Italiana e allenatore, tra le altre, del Pisa dal 2007 al 2009 ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla stagione dei neroazzurri.

Ecco le sue parole riportate da :

“Paragonare il ’mio’ Pisa con quello di oggi? Mi pare un confronto ardito. Noi eravamo una neopromossa e con le spalle nemmeno troppo coperte: quello di oggi, invece, mi sembra sia figlio di una grande programmazione, societaria e tecnica”.

Eppure, prima di questa stagione, negli ultimi 30 anni il Pisa non è mai stato così in alto.

“A me rimane il rammarico di non essermeli potuti nemmeno giocare quei play-off perché ci arrivammo senza mezza squadra. Ma auguro al Pisa di arrivare ancora più su. Perché è una piazza meravigliosa che rimane dentro per quello che dà sul piano umano, prima che sportivo. E perché i risultati che sta ottenendo sono il frutto di un modo di fare calcio serio e lungimirante che meriterebbe di essere premiato. Anche se io sono convinto che, finché ci sarà questa gestione, il Pisa sarà destinato a giocare per obiettivi importanti in ogni stagione. Comunque vada a finire questa, che comunque è ancora aperta ad ogni scenario, inclusa la promozione diretta…”.

Il Pisa, dunque, può ancora salire in A evitando la lotteria degli spareggi promozione?

“Altroché. Ma questo non importa chiederlo a Ventura (sorride ndr): lo dice la matematica. I nerazzurri sono a tre punti dal secondo posto e ci sono ancora due partite da giocare. In un campionato come questo, tutto può ancora succedere. Devono crederci e quella con il Cosenza diventa la partita più importante: va vinta e poi vediamo cosa hanno fatto le altre”.

Lei, quindi, non comincerebbe già a preparare i play-off?

“Nemmeno per idea. Anche perché, se la promozione diretta non dovesse arrivare, il modo migliore per preparali al meglio è vincere le prossime due: se il Pisa ci riesce, nella peggiore delle ipotesi arriva terzo o quarto, che è il piazzamento più vantaggioso da cui partire”.

La posizione di partenza nella griglia play-off può davvero fare la differenza?

“Non è decisiva, ma è molto importante: avere una settimana in più per recuperare le energie può fare la differenza. Ma il Pisa adesso continui ad inseguire quel sogno: ai play-off ci penserà, eventualmente, più avanti”.

Ha qualche consiglio da dare in vista delle prossime sfide?

“Non mi pare proprio che abbiano bisogno di suggerimenti. Ci sono ancora due partite da giocare, o forse qualcuna in più: vanno affrontate, non con l’ansia, ma con il piacere di giocarle. Perché se è lì a giocarsi un sogno, è soprattutto per il grandissimo lavoro fatto negli ultimi anni, per la capacità d’individuare i talenti giusti e metterli nelle condizioni di crescere con serenità: penso ai vari Birindelli, Marin e Sibilli, che in maglia nerazzurra sono diventati giocatori importanti”.

Vale lo stesso discorso anche per Lucca?

“Ha un grandissimo potenziale e ha tutte le qualità per emergere. Ma io sapevo che questa, per lui, sarebbe stata la stagione più difficile. Lo dissi in tempi non sospetti. Quando i suoi colleghi mi chiesero che cosa pensassi del fatto che il ct Mancini fosse andato a seguirlo direttamente in una partita, risposti che quella per il ragazzo era la peggior notizia. Perché a 20 anni, per quanto uno possa essere intelligente, non si può avere la testa di uno di trenta. Però Lucca ha due grandi fortune”.

Sarebbero?

E’ forte davvero ed è nel posto giusto per crescere e diventare un giocatore importante, non solo per il Pisa, ma per il calcio nazionale. Anzi, se posso io un consiglio lo darei proprio a Lucca.

Prego.

“Fossi in lui resterei ancora al Pisa: è in club che crede in lui e che sa come far crescere i talenti. Feci lo stesso, tanti anni fa con Cerci: lui non mi ascoltò e andò all’Atalanta, giocando pochissimo. La sua fu una scelta comprensibile perché allora a Pisa c’erano seri problemi societari. Adesso, però, è tutta un’altra musica”.