Brescia, Maran: “Mercato fermo? Mentirei se dicessi che non siamo migliorabili, ma non sarà qualche giocatore a cambiare le cose”
La consueta razionalità del trainer delle Rondinelle
Rolando Maran, tecnico del Brescia, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Cittadella, in programma domani alle ore 14:00 al “Rigamonti”. Queste – riprese da Bresciaingol.com – le sue dichiarazioni:
Non ci sono state entrate significative, ti va bene anche così?
“Un mese fa dissi che ero felice di allenare questa squadra perchè mi dava sensazioni che andavano già al di là dei risultati. Se dicessi che niente è migliorabile non sarei sincero, ma continuare a lavorare con ragazzi motivati, come sono questi, è già una soddisfazione. Dare continuità al lavoro è già di per sè importante per un allenatore”.
La situazione di Cistana sembra in via di risoluzione: soddisfatto così o ti sarebbe piaciuto avere un’opzione in più in difesa?
“Se le cose con Andrea si sistemano è positivo per tutti. Magari in entrata si sono valutate delle situazioni che non andavano bene, ma siamo rimasti noi, ci guardiamo in faccia, sappiamo chi siamo e dove vogliamo andare”.
Si continua a pensare di partita in partita senza obiettivi specifici di classifica se non la salvezza?
“Sono arrivato qui per salvare la squadra nel modo migliore, se pensassi che non possiamo arrivare all’obiettivo non mi sarei nemmeno seduto su questa panchina. Andiamo avanti con questo obiettivo sapendo che vogliamo migliorarci, volendo andare oltre i nostri limiti. Quanto accaduto sul mercato deve far cambiare la nostra… acquolina in bocca. Vogliamo andare in campo domani per dimenticare la sconfitta con la Cremonese, che ha comunque dimostrato di avere un tasso qualitativo superiore al nostro. Non è un giocatore in più o in meno che deve cambiare i nostri discorsi. Io mi sto divertendo con questa squadra e sono sicuro che possiamo dare ancora soddisfazioni ai tifosi”.
Domani arriva il Cittadella, tradizionalmente bestia nera delle Rondinelle…
“Tante squadre vengono messe in difficoltà dal Cittadella, squadra ostica, che non ti fa giocare e ti viene a prendere in ogni zona del campo. Poche volte hanno toppato il campionato. Sono mentalizzati su un tipo di squadra, che dà fastidio a tutti”.
Cosa ti senti di dire ai tifosi, che hanno annunciato la contestazione a Cellino, ma che sosterranno la maglia?
“Da quando sono arrivato c’è sempre stata una crescita di entusiasmo. La gente vede che diamo tutto e per questo ci sono vicini”.
In difesa stai pensando di stare più stabilmente a quattro visti i pochi difensori a disposizione?
“Finora abbiamo fatto bene, molto bene, a volte meno bene. La nostra evoluzione va fatta in base a quello che possiamo fare, senza forzare determinate situazioni per un qualcosa che fino adesso ha dato risultati”.
E davanti non pensi di passare più stabilmente alle due punte con un solo trequartista?
“La rotazione dei tre davanti ci consente di avere sempre tre giocatori offensivi, anche se sono due trequarti”.
Hai rimpianti sulla gara di sabato?
“Al netto della forza della Cremonese, abbiamo lasciato qualcosa di intentato. E’ dispiaciuto a me e anche ai ragazzi. Vogliamo provarci sempre, se gli altri sono più bravi tanto di cappello, non dobbiamo aver paura di giocarci le nostre carte. Mai. Occasioni lampanti non ne abbiamo avute allo Zini, ma ci sono state due o tre situazioni importanti che potevamo capitalizzare meglio. Non sono preoccupato dell’impegno che mettono i miei, quello non manca mai, ma non ci deve mai essere paura di fare la partita”.
Quanto è prezioso il ritorno di Borrelli? Domani può giocare dall’inizio?
“Si è allenato con regolarità. Settimana scorsa è stata più una precauzione quella di non portarlo a Cremona. Domani sì, può giocare”.
Galazzi come sta?
“Si è fermato in settimana per una distorsione, ma sta già meglio. Vedremo domani”.
Sei stato il primo allenatore di Marchetti a Cittadella, che rapporto c’è tra di voi?
“Con lui esiste un rapporto di amicizia che dura da 40 anni, arrivai anche prima di lui al Cittadella. Il nostro feeling va oltre il calcio. Io sono stato il suo primo allenatore, lui il mio primo direttore sportivo da capo allenatore. Domani ci romperemo la testa uno con l’altro in partita, ma il resto non cambia. Ha fatto un grandissimo lavoro in questi anni al Cittadella. Non mi ha stupito che abbia rifiutato il Napoli in estate, si trova realizzato là, per quello che fa e come lo fa”.