18 Luglio 2023

Bari, Faggi: “Mi ispiro a Barella. Non vedo l’ora di giocare al San Nicola”

Le parole del neo centrocampista biancorosso

SSC Bari

Filippo Faggi, neo centrocampista del Bari, è intervenuto ai microfoni di “RadioBari” esprimendo le proprie sensazioni sull’impatto avuto con la squadra biancorossa. Di seguito le sue dichiarazioni riportate da “TuttoBari.com”:

L’ARRIVO A BARIQuando c’è stata la chiamata è stata un’emozione grande per la storia di questo club, il rapporto con i tifosi e lo stadio sempre pieno. C’è tanto entusiasmo da parte mia. Polito mi segue da tanto tempo? Non lo sapevo. L’ho scoperto anche io qualche giorno fa“.

CARATTERISTICHE“Sono un centrocampista, posso fare tutti i ruoli, prevalentemente la mezzala. Sono un giocatore altruista che corre tanto e si mette al servizio della squadra. Gol? Sto cercando di migliorare in questo, ho sempre fatto meglio la fase difensiva ma per diventare un grande centrocampista bisogna abbinare entrambe le cose. Il mister potrà aiutarmi anche in questo”.

IL SOPRANNOME FAGGINHO“Uno scherzo ai tempi dell’Imolese, anche i tifosi avevano preso questa abitudine… un soprannome da brasiliano, ma non lo sono (ride, ndr)”.

IL COMPAGNO DI STANZA VICARIVicari è uno dei più esperti, mi sta aiutando. Lui è un punto di riferimento, quando ero alla giovanili della SPAL lo guardavo allo stadio quando era in Prima Squadra. Nei primi giorni ci siamo un po’ parlati e gli ho fatto vedere qualche foto del passato”.

I MODELLI DA SEGUIRE“Sono cresciuto guardando Gerrard e Lampard, cerco di imparare dai migliori. Adesso mi ispiro a Barella, è straordinario perché abbina entrambe le fasi in maniera ottima”.

SUL SAN NICOLA Non vedo l’ora di giocare la prima di campionato davanti al nostro pubblico, spero che questo momento possa arrivare il prima possibile. Il San Nicola è uno degli stadi più caldi d’Italia, sarà una grande emozione. Tutti mi hanno parlato benissimo della città, non vedo l’ora di visitarla”.

GLI OBIETTIVI“Punto a migliorarmi giorno dopo giorno e a ritagliarmi il mio spazio nonostante ci siano tanti ragazzi speciali che sono anche giocatori forti ed esperti. Devo ringraziare sempre la mia famiglia. Mio papà mi ha aiutato a non mollare quando sono rimasto senza squadra a 18 anni”.

MENEZ“Un giocatore che ha giocato in tante squadra top d’Europa, che ha fatto una carriera importante. Sarà una fonte di ispirazione anche lui”.