24 Aprile 2021

Reggina, Del Rosso e Petruolo: “Aspetto mentale prioritario, Baroni ci ha lavorato molto”

DEL ROSSO PETRUOLO REGGINA – In casa Reggina parola all’allenatore in seconda amaranto, Del Rosso, ed al preparatore atletico, Petruolo, i quali si sono soffermati sull’ottimo momento della compagine calabrese e sul lavoro di mister Baroni, intervenendo in sala stampa. Queste le loro dichiarazioni diffuse da StrettoWeb.com: DEL ROSSO – “Baroni? Con lui siamo cresciuti insieme […]

DEL ROSSO PETRUOLO REGGINA – In casa Reggina parola all’allenatore in seconda amaranto, Del Rosso, ed al preparatore atletico, Petruolo, i quali si sono soffermati sull’ottimo momento della compagine calabrese e sul lavoro di mister Baroni, intervenendo in sala stampa. Queste le loro dichiarazioni diffuse da StrettoWeb.com:

DEL ROSSO – “Baroni? Con lui siamo cresciuti insieme nella Fiorentina da calciatori, poi abbiamo intrapreso percorsi calcistici diversi. Lui in campo ha fatto la Serie A e io ho avuto una carriera più modesta, in C, soprattutto al Sud. Da allenatori poi ci siamo ritrovati casualmente alla Juventus, lui era in Primavera e io negli Allievi Nazionali. Siamo stati poi insieme a Benevento e a Novara, prima di una mia nuova esperienza cinese e il successivo ritrovamento”.

“Con mister Baroni c’è stato un confronto sulle caratteristiche della squadra, per come vede il calcio lui. L’organico aveva dei problemi, è stato individuato innanzitutto il cambio modulo. Lui ha lavorato sulla testa. Quando una squadra non fa risultato, la prima cosa che il giocatore perde è la sicurezza, che il mister gli ha dato, facendo poche cose ma bene. Aiutati dai risultati e dalla grandissima disponibilità dei giocatori siamo poi arrivati a questo punto. I ragazzi avevano perso fiducia, ma negli allenamenti davano il massimo. Quando un allenatore ha la disponibilità, con pazienza, con un pezzettino alla volta, riesce a creare un gruppo. Il calcio è corsa, sacrificio, spirito combattivo”.

“Vive h24 il suo lavoro, sia con la propria squadra che nello studio degli avversari. Cerca di avere sempre un rapporto schietto e diretto con i calciatori, all’inizio traumatico ma poi tutti lo apprezzano. Li coinvolge e li responsabilizza. Con i filmati mette in evidenza lati positivi e negativi, questa professionalità la trasmette in campo e diventa contagiosa”.

“Avremmo preferito giocare, nel calcio quando il ferro è caldo va battuto. L’impressione è di un gruppo che ci è cresciuto tra le mani. Spesso con Baroni siamo soddisfatti di vedere come si allenano i giocatori. Anzi, a volte hanno troppa esuberanza e dobbiamo frenarli. Il nostro futuro è la partita con la Cremonese. Finita quella penseremo all’Ascoli. La mentalità non cambia. La fame che avevamo per la salvezza deve essere uguale nelle ultime quattro, a prescindere dagli obiettivi”.

PETRUOLO – “Questa settimana è stata improntata diversamente rispetto a quanto programmato. Con la sosta abbiamo cambiato qualcosa, facendo poi degli allenamenti distanziati per i motivi che sapete. Non abbiamo potuto fare la parte con la palla in maniera classica, concentrandoci su aspetti di forza specifica su campo. Folorunsho è cambiato nel corso dei mesi? Ha delle qualità fisiche innate, il mister ha avuto la bravura di saperle tirare fuori. La parte fisica è uscita fuori maggiormente.

“Come arriviamo al rush finale? Con una situazione omogenea. Le tante partite ravvicinate a inizio maggio sono difficili da affrontare sotto l’aspetto fisico per tutte. Sarà importante lavorare sul recupero. L’aspetto mentale incide tanto su quello fisico, ma la prima cosa fatta quando siamo arrivati è stato osservare. Il gruppo era eterogeneo, c’era chi arrivava da infortuni, chi giocava di più e chi di meno. Le prima cosa è stata capire in che situazione eravamo”.

“La preparazione nell’era Covid è cambiata, soprattutto perché ci sono state tante partite ravvicinate. C’è da monitorare sempre la situazione, incrociando i dati con la parte sanitaria, per far sì che il giocatore rientri subito in clima da campo e spogliatoio, affinché non rimanga isolato per troppo tempo. Sulla parte fisica invece lavorando, se il soggetto è asintomatico e non sta troppo male, sulla forza”.

“Come ho conosciuto il mister? Ho fatto la prima esperienza a Benevento. Ho iniziato a lavorare presto, in Serie D con alcune squadre. Quando dopo Novara il mister si è trovato senza preparatore ci siamo incontrati. Lo ringrazio e ora dopo quattro esperienze speriamo di continuare insieme”.