11 Giugno 2020

Cremonese, Bisoli: “Dobbiamo ripartire dalle certezze che ci ha lasciato il successo di Frosinone. Non guardo la carta d’identità ma solo chi merita”

CREMONESE BISOLI – Pierpaolo Bisoli, tecnico della Cremonese, ha rilasciato un’interessante intervista ai colleghi di CuoreGrigiorosso.com. Ecco le dichiarazioni dell’ex Padova riguardo la prossima ripartenza del torneo cadetto, e non solo: «È chiaro che la Cremonese non dovrebbe stare in questa posizione. All’inizio del campionato la squadra era ritenuta fra le favorite, in queste undici partite […]

Bisoli Padova

Pierpaolo Bisoli, allenatore del Padova

CREMONESE BISOLI – Pierpaolo Bisoli, tecnico della Cremonese, ha rilasciato un’interessante intervista ai colleghi di CuoreGrigiorosso.com. Ecco le dichiarazioni dell’ex Padova riguardo la prossima ripartenza del torneo cadetto, e non solo:

«È chiaro che la Cremonese non dovrebbe stare in questa posizione. All’inizio del campionato la squadra era ritenuta fra le favorite, in queste undici partite dobbiamo dimostrarlo. Se prima davamo cento e questo non bastava, adesso daremo il 110-120% per cercare di risolvere il prima possibile la situazione in cui ci siamo cacciati, ribaltando i 9-10 mesi precedenti di alti e bassi».

«Se prima c’era una squadra che poteva essere più in forma fisicamente o mentalmente, ora, dopo due mesi, siamo tutti sullo stesso piano. Noi dobbiamo essere bravi ad azzerare quello che è stato. Dobbiamo ripartire dalle certezze che abbiamo avuto a Frosinone. Abbiamo giocato la partita con grande intelligenza, è chiaro che i valori ci sono e dobbiamo tirarli fuori».

Sulle attività svolte in questi mesi di stop forzato: «Non è stata una preparazione vera e propria, in ritiro si possono fare doppie sedute praticamente ogni giorno, ora avevo solo tre allenamenti a settimana». 

«La ripartenza è un’incognita per tutti. Non avendo disputato amichevoli, non sai effettivamente come si può reagire contro un avversario che lotta per i tuoi stessi obiettivi. Ho cercato di ottenere la mia verifica facendo partite undici contro undici. Ma è chiaro che è mentalmente diverso affrontare i compagni piuttosto che affrontare gli avversari del campionato. Solamente due giocatori hanno subito delle contusioni, ma contiamo di recuperarli per mercoledì».

Saranno proprio i grigiorossi a riaprire questa nuova fase del torneo: «È stato giusto disputare prima il recupero con l’Ascoli, perché se poi dovesse ancora succedere qualcosa (ovviamente mi auguro di no) almeno avremmo lo stesso numero di partite giocate».

«Scadenze contrattuali? Ad oggi non sappiamo ancora niente, mi aspetto però che le linee guida della Federazione, come minimo, arrivino prima di tornare a giocare mercoledì. Sugli orari invece, a quanto sembra, c’è la volontà di non entrare in conflitto con la Serie A, per cui si va verso i match di lunedì e venerdì, alle 18.30 oppure alle 21». 

Il tour de force che attende i vari club costringerà i tecnici ad profondo impiego dell’organico: «La squadra sa che ho bisogno di tutti i 23 giocatori della rosa. Le partite sono molto ravvicinate, devo far giocare chi mi dà maggiori garanzie, certezze. Per me la meritocrazia è fondamentale. Ho detto ai giocatori che voglio atleti liberi di mente, pronti a dare tutto per la Cremonese. Nessun giocatore brevilineo o giovane è favorito su altri per le prime gare, io non guardo la carta d’identità dei miei ragazzi ma solo chi merita di più durante la settimana».

Nella mente dei tifosi riecheggiano le urla del tecnico a Frosinone: «Non giudico i comportamenti dei miei predecessori, di sicuro chiedo sempre tanto a me stesso, oltre che ai giocatori. Mi rivaluto ogni giorni in campo e do’ tutto. Altrettanto pretendo dai miei calciatori. Chi non dà tutto, con me non gioca. Io chiedo sempre il massimo. Assicuro ai tifosi che i giocatori che scenderanno in campo per la Cremonese daranno il 100%. I miei giocatori usciranno dal campo stremati nel tentativo di ottenere risultati importanti.  Abbiamo la possibilità di dare alla società e ai suoi tifosi quello che si aspettavano da noi. Non esiste un bene personale, né mio né dei giocatori, ma esiste un bene comune, quello della Cremonese».