1 Giugno 2023

Meroni al 95′ salva il Cosenza e condanna il Brescia all’inferno: Rondinelle in Serie C. Partita sospesa per fumogeni (e tifosi) in campo

Il difensore allo scadere risponde allo splendido gol di Bisoli: la gara finisce 1-1. Ma poi parte il putiferio

Tutto in 90 minuti. La stagione di Brescia e Cosenza si decide qui. Allo Stadio Rigamonti c’è in palio la salvezza: le Rondinelle devono vincere a tutti i costi, i Lupi hanno a disposizione due risultati su tre. La squadra di Gastaldello deve ribaltare l’1-0 dell’andata per non tramutare in disastrosa un’annata da dimenticare, quella di Viali prova a uscire vincente dai playout come già accaduto 12 mesi fa contro il Vicenza. In caso di successo biancoblù con un solo gol di scarto, si va ai tempi supplementari (ed eventualmente ai rigori). 

PRIMO TEMPO

Attenzione e concentrazione sono le parole d’ordine dell’avvio di gara: un errore, soprattutto all’inizio, può indirizzare la sfida in modo piuttosto netto. Le due squadre lo sanno bene e, vista la posta in palio, cercano di evitare ogni tipo di rischio. Alla soglia del 20’, tentativo di spezzare l’equilibrio: Listkowski prova la botta da fuori, Micai respinge ma in modo imperfetto, Rodriguez si avventa in spaccata sulla ribattuta senza però inquadrare lo specchio. Prima vera emozione al Rigamonti. Ma è più che altro un lampo solitario in mezzo a un cielo fin troppo sereno: lo spettro della retrocessione aleggia sulle teste dei giocatori, quasi impauriti. Soprattutto sponda biancoblù: l’obbligo di vincere rende pesantissimo ogni pallone. E allora le Rondinelle cercano di accendersi con qualche conclusione da fuori, che però si rivelano totalmente innocue per il portiere rossoblù. Senza particolari sforzi, i Lupi controllano partita e risultato.  

SECONDO TEMPO

Nella ripresa il Brescia parte con un altro spirito, decisamente più aggressivo e arrembante. Gli uomini di Gastaldello tornano in campo affamati e desiderosi di riacciuffare la gara e di prendersi la salvezza. Anche se questa carica, in alcune azioni, si tramuta in un’eccessiva foga che provoca diversi errori banali ed evitabili. E così dopo il fuoco ardente visto in questo inizio, con il passare dei minuti la fiamma biancoblù comincia ad affievolirsi, come nella prima frazione. Ma poi, dal nulla, il Brescia si riaccende all’improvviso. Van de Looi spara un missile da fuori area che colpisce la traversa e infiamma il popolo bresciano, ora infuocato più che mai. E al 73’ può anche esplodere di gioia: Rodriguez in area si libera di un paio di avversari e mette in mezzo per Bisoli, che si coordina e di contro balzo segna uno splendido gol d’esterno. 1-0 e adesso è tornata la parità. Tutto da rifare per il Cosenza, rimasto un po’ troppo attendista. Passato un breve periodo di “calma”, al 87’ tornano le emozioni forti: Bianchi, sugli sviluppi di un corner, si ritrova sui piedi il pallone della vittoria, ma Micai è straordinario con un riflesso di piede. I Lupi sono ancora vivi. E, nel momento di massima difficoltà, passano all’attacco. Inaspettatamente. A 40 secondi dalla fine, Brescianini pennella una palla perfetta sulla testa di Meroni, che spedisce in porta il gol della salvezza rossoblù. E condanna il Brescia all’inferno, in Serie C. 

FUMOGENI E TIFOSI IN CAMPO: PARTITA SOSPESA

Ma la partita, purtroppo, non finisce qui. O meglio, ne inizia un’altra che ha ben poco a che fare con il calcio. Dalla Curva Nord bresciana partono numerosi fumogeni che finiscono sul campo e obbligano l’arbitro a sospendere la gara. I giocatori, di entrambe le squadre, scappano impauriti negli spogliatoi. Anche perché intanto entrano sul terreno di gioco diversi ultras biancoblù, pronti allo scontro con i poliziotti (intervenuti tempestivamente). Dopo alcuni secondi di violenza, le forze dell’ordine riescono a contenere gli atti osceni di questi “tifosi”. Nei minuti seguenti decine di agenti restano a sorvegliare sotto al settore della curva bresciana, mentre i calciatori rimangono posizionati vicini alle scale che portano agli spogliatoi e guardano esterrefatti l’accaduto. Senza parole. Come gran parte del pubblico del Rigamonti. Ma degli ultras biancoblù, addirittura, non soddisfatti, fanno il giro dello stadio per lanciare altri fumogeni e petardi, questa volta indirizzati verso il settore ospiti. Immagini davvero brutte, che un palcoscenico del genere non avrebbe meritato. Dopo quasi mezz’ora, l’arbitro fischia tre volte e metta la parola fine a uno spettacolo indegno. Questo non è calcio.