utenti connessi Como, il capitano Bellemo è fiducioso: "La società non smette mai di crescere"
13 Luglio 2022

Como, il capitano Bellemo è fiducioso: “La società non smette mai di crescere”

BELLEMO COMO – Un viaggio cominciato dalla Primavera del Padova e una Serie B conquistata passo dopo passo con sudore e sacrificio. Questa è la sintesi della storia di Alessandro Bellemo, capitano del Como e protagonista di 37 presenze e 5 reti nello scorso campionato. Bellemo in un’intervista rilasciata a La Provincia di Como, ha […]

BELLEMO COMO – Un viaggio cominciato dalla Primavera del Padova e una Serie B conquistata passo dopo passo con sudore e sacrificio. Questa è la sintesi della storia di Alessandro Bellemo, capitano del Como e protagonista di 37 presenze e 5 reti nello scorso campionato. Bellemo in un’intervista rilasciata a La Provincia di Como, ha parlato dei suoi obiettivi e della sua carriera in generale.

Ecco un estratto dell’intervista di Bellemo:

“Innanzitutto voglio dire che l’appuntamento con la serie B per me è stato anche un po’ un cruccio. Nelle ultime esperienze prima di Como pensavo di essermela meritata, invece non era arrivata nessuna chiamata. Adesso essermi riscoperto protagonista anche in questo campionato è una bella sorpresa. Anche se non casuale. Devi essere intelligente. L’anno scorso ci sono stati momenti in cui sono andato in difficoltà, ero stanco, mi ricordo le due trasferte consecutive di Frosinone ed Ascoli. In quei casi devi essere intelligente, risparmiarti un po’, non strafare. Per esempio, io proprio a Frosinone ho giocato una delle partite più belle. Ma devi saperti gestire. I gol? Ogni anno mi pongo degli obiettivi. Io ero abituato a fare il play, a giocare dietro. Ma ho lavorato sui tempi di inserimento e adesso, se serve, posso anche inserirmi in avanti. Certo non mi sarei mai immaginato di segnare cinque gol in B. Ma la cosa più sorprendente è che non mi sono sentito appagato, anzi. Cercavo di ottenere sempre qualcosa di più. Bisogna sempre migliorare. Adesso vorrei fare più assist. Una cosa che mi manca dove devo fare di più”.

La leadership e il gol più importante

“In campo mi faccio sentire. Nello spogliatoio invece ce n’è meno bisogno perché questo è un gruppo sano, con tanta gente che c’era in C e ha fatto la scalata, e persone che sono capitani aggiunti. Mi spiace che non ci sia più Facchin in spogliatoio, ma sarà un angelo custode fuori. Il valore di questa squadra è avere un gruppo che è cresciuto insieme e che ha cementato rapporti forti. Il gol più importante è stato quello al Brescia. Eravamo in vantaggio, eravamo stati raggiunti, non avevamo ancora vinto una partita. Beh, confesso che al loro 2-2 ci è preso un po’ di panico, Avremmo potuto mollare. Quel mio gol al 90’ è stato speciale per quello. Il più bello è stato quello al Monza, anche se non ha fruttato punti”.

La prossima stagione

“Il mercato è ancora da fare, e certe valutazioni sono premature. Ma una cosa posso dirla: la società anno dopo anno non smette mai di crescere. Ogni stagione sentiamo l’allargamento delle strutture, dei progetti. Il centro sportivo è un passo fondamentale perché l’anno scorso è stata dura allenarsi in modo itinerante. Ma lo abbiamo fatto sapendo che eravamo in buone mani e che c’era un progetto per risolvere la questione. La società così presente, così professionale, è uno stimolo in più per fare bene”.