24 Febbraio 2023

Venezia, Vanoli: “Dovremo fare una grande prestazione ma con meno errori. Ranieri maestro di calcio”

Le parole del tecnico alla vigilia del match con il Cagliari

Venezia FC

Il Venezia di Paolo Vanoli, domani pomeriggio alle ore 14:00, ospiterà al “Penzo” il Cagliari di Sir Claudio Ranieri.

I lagunari sono reduci da 4 risultati utili consecutivi, particolarmente rilevanti sono state le due importanti vittorie in ottica salvezza ottenute contro Benevento e SPAL. Venerdì scorso gli arancioneroverdi hanno poi sfiorato un’importantissima vittoria sul campo del Pisa, all’interno di una sfida che ha visto i veneti protestare per alcune decisioni arbitrali.

Come riportato da trivenetogoal.it, il tecnico varesino è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match. Ecco le sue parole:

Sulle parole di Ranieri. “Quello che dice è la verità. Claudio Ranieri è un maestro di calcio, e lo ringrazio di essere sceso in B, perché è sempre bello vedere, da una persona che ha vinto tutto, per amore scendere in B a Cagliari, da lui dovremmo prendere esempio tutti noi “giovani”. Inoltre è vero anche che la mia preoccupazione, quando sono arrivato qui, era sì la salvezza, ma soprattutto far capire ai miei giocatori l’umiltà, la compattezza, e provare a giocare a calcio”.

Sulle caratteristiche del Cagliari. “Tutto questo fa parte delle caratteristiche di ogni singolo allenatore. E’ vero, Liverani era più da palleggio, Ranieri invece è più diretto; io sono più simile a lui come modo di pensare, sulla velocità appunto”.

Sulla partita di Pisa e sugli episodi arbitrali di venerdì scorso. “Come ho detto poc’anzi, io ho un calcio più diretto. Non che non voglia palleggiare, ma penso che una squadra forte palleggi dalla metà campo avversaria in poi. Quello che mi ha dato fastidio è stato semmai il fatto che quel bellissimo goal sia stato interpretato come un contropiede. Per il resto: ancor di più di tutto, e al di là del goal, deve esserci la convinzione di quello che si fa. Se io gioco con i quinti, voglio che i quinti mi chiudano l’azione. E proprio il coraggio di chiudere l’azione, lo facevo io, l’ho avuto da grandi maestri come Conte. Giocando a 5 è una cosa che pretendo. Tornando al goal: l’emblema di quella giocata è qualche cosa che i ragazzi hanno provato e che è stata una soddisfazione anche per loro. Io mi accendo al momento, ma già a sera stessa ero concentrato sulla partita di Cagliari. In una partita ci sono a volte talmente tante emozioni che è difficile gestirle. In una partita importante, come tutte per noi, c’è sempre apprensione per il VAR. Ma la sera stessa ho fatto i compliment ai ragazzi perché hanno dimostrato il coraggio di giocare a calcio”.

Sull’espressione ripresa dalle telecamere durante la gara contro il Pisa. “Penso che sia difficile per tutti i ruoli, anche per loro. Ma io, forse, ero più arrabbiato per il rigore di Genova. Mentre invece, per l’altra sera, ho fatto più uno sfogo emozionale per tutto quello che ci era successo in quel momento, con i vari check del VAR . Anche se vai a vedere il tocco, che è stato impercettibile, di Joel Pohjanpalo, poi dici che, effettivamente, ci poteva stare. Sono altri gli episodi che, nonostante il VAR,  sono stati interpretati in modo differente, su campi differenti”.

Su Tessmann e sui 3 match in 8 giorni. “Ho la fortuna di allenare una squadra con giocatori che meriterebbero di essere tutti titolari. Non ho preoccupazioni, perché ho giovani con fame e voglia, e penso che coloro che subentreranno daranno il massimo per il Venezia, daranno il 110 per cento. E’ senz’altro un aspetto importante, perché chi corre più forte sono le squadre che stanno sempre sotto. Noi dovremo essere bravi a sapere che dobbiamo raggiungere dei punti e contemporaneamente  non guardare la classifica. Dobbiamo essere lucidi perché fino all’ultimo sarà una lotta. Sul nostro mini-ciclo andremo ad affrontare squadre come Cagliari, Bari e Frosinone, le più forti del campionato cadetto. In partite così, avremo bisogno di tutti, e dovremo premere sull’acceleratore. I miei giocatori devono sapere che domani ci aspetta una grande battaglia, fortunatamente in casa”.

Sui 4 portieri convocati nell’ultima partita e sul suo vice Godinho. “A volte, nell’allenarsi e allenarsi, bisogna anche far vivere le situazioni direttamente dalla  panchina. Devo fargli i complimenti, perché tutte le cose che fa, le compie allo scopo di  tutelare l’allenatore. In questo modo si vede che, anche da parte del nostro staff, c’è  la voglia di arrivare a un risultato importante”.

Sulle defezioni del Cagliari e sulle condizioni di Milanese, Ciervo e Modolo. “A parte il fatto che sicuramente vorranno anche loro i tre punti, e che oggi, a questo punto del campionato, diventa tutto importante, penso che mister Ranieri abbia talmente tanta esperienza, e del resto lo ha detto in conferenza stampa pre-partita, che non vuole alibi sugli assenti, ed è consapevole di fare una grande prestazione al Penzo, pertanto noi dovremo stare con le antenne dritte. Ho preso due giovani di valore, sono contento di questo e credo che arriverà anche il loro momento di scendere in campo. Sono convinto di ciò. Modolo si sta avvicinando, ma non è ancora al 100 per 100”.

Sulla quota salvezza e sulle prossime sfide. “Rimango sui 42, penso che quelli siano. Poi, si sa, ad ogni partita, come vedete, c’è sempre un cambio. Ma di certo la quota salvezza non è diminuita, come ho detto prima stanno tutte correndo, le squadre che stanno dietro. Noi dobbiamo essere la gioia di uscire dalle condizioni in cui ci siamo messi. Dovremo fare una grande prestazione, come contro il Pisa, ma con meno errori. Io li vedo allenarsi tutti i giorni, i miei giocatori, e penso che per noi debba essere più che altro un momento importante per capire quale sia la nostra crescita. Per voler più che altro dimostrare il nostro valore. Non ci dimentichiamo, poi, che anche il Pisa è un organico forte e che ha inanellato una serie di risultati importanti. Oltre a non perdere mai il nostro obiettivo, avremo la fortuna di confrontarci con le squadre che lottano per la serie A. Dobbiamo avere la fame e l’umiltà di dimostrare che possiamo competere con squadre così forti”.