6 Maggio 2022

Serie A: i calciatori flop della prima decade degli anni Duemila

Il massimo campionato italiano di calcio è stato terreno fertile per un gran numero di talenti e di stelle. Nello specifico, è stato il torneo probabilmente più apprezzato e in vista tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. Eppure, come ben sanno gli appassionati di pronostici serie A, non tutti gli […]

Il massimo campionato italiano di calcio è stato terreno fertile per un gran numero di talenti e di stelle. Nello specifico, è stato il torneo probabilmente più apprezzato e in vista tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. Eppure, come ben sanno gli appassionati di pronostici serie A, non tutti gli acquisti si sono rivelati azzeccati, anche in quel periodo. Ebbene, andiamo proprio alla scoperta di quei calciatori che, purtroppo per chi li ha comprati e fortemente voluti, hanno offerto un rendimento diametralmente opposto rispetto a quello desiderato e sperato.

Mario Jardel e l’esperienza all’Ancona

Impossibile non iniziare da uno di quei trasferimenti che, nella maggior parte dei casi, avvengono solo ed esclusivamente grazie all’immaginazione dei tifosi. Eppure, il colpaccio Mario Jardel firmato dall’Ancona nel calciomercato invernale del 2004 fece letteralmente sobbalzare e impazzire tutti i tifosi della compagine marchigiana.

Si è verificato un solo piccolo problema, ovvero che il Mario Jardel che è arrivato ad Ancora era probabilmente un lontanissimo parente di quell’attaccante strepitoso che fece gol a valanga con la maglia del Porto. Arrivato all’Ancona con una condizione fisica del tutto rivedibile, tra chili di troppo e poca convinzione, non riuscì a lasciare il segno nel campionato italiano. Jardel, infatti, giocò solamente tre match in Serie A: tanti, però, furono sufficienti per convincere l’Ancona a rescindergli il contratto.

Janker, il “non” erede di Oliver Bierhoff

A Udine si erano abituati bene: uno dei bomber più prolifici della fine degli anni Novanta e dei primi anni Duemila è stato sicuramente il tedesco Oliver Bierhoff. Ebbene, a Udine, dopo che l’ex capocannoniere del massimo campionato italiano aveva salutato in direzione Milano, sponda rossonera, ebbero l’idea di rimpiazzarlo con un altro bomber tedesco, dall’esperienza questa volta internazionale, avendo vissuto diverse stagioni importanti con la maglia del Bayern Monaco.

Stiamo parlando di Carsten Janker, che accettò di buon grado una chance di rimettersi in gioco con la maglia a strisce bianconere in Friuli. Quello che in tanti definirono il “colpo del secolo” non solo non raccolse mai l’eredità lasciata da Bierhoff, ma si trasformò in un vero e proprio “bidone”. Nelle trentasei gare in cui è sceso in campo con questi colori, infatti, Janker ha messo a segno solamente due gol, oltre a una serie quasi impressionante di prestazioni incolori e impalpabili. Nel 2004, quando il suo procuratore chiese ai Pozzo l’ok per rescindere il contratto e tornare in Germania, gira voce che qualche tifoso dell’Udinese esultò come se i friulani avessero vinto lo scudetto.  

O’Neill, Kapo e Athirson, i colpi poco azzeccati di Luciano Moggi

Che Moggi fosse un dirigente estremamente capace, soprattutto quando si trattava di fiutare il colpo in ottica calciomercato, è fuor di dubbio, ma anche sotto la sua gestione alla Juventus sono arrivati dei giocatori che non hanno reso per quanto erano stati pagati. Troviamo due esempi su tutti, ovvero O’Neill e Athirson, senza dimenticare Olivier Kapo.

Il suggerimento nel 2001 di Omar Sivori venne colto al volo da Moggi, che volle acquistare Athirson, pensando fosse un’ottima alternativa a Roberto Carlos, nonostante la prima scelta fosse proprio l’ex Real Madrid. Ebbene, si è trattato di un flop sotto tutti gli aspetti, terminato con un’inevitabile rescissione del contratto.

E come dimenticare anche Oliveri Kapo’, esterno arrivato nel 2004 alla Juventus dall’Auxerre: l’erede di Nedved, in realtà non riuscì a esprimere in nessun modo a Torino il suo potenziale. Anche il colpo Fabian O’Neill, arrivato dal Cagliari, si rivelò un flop clamoroso. Pagato ben 18 miliardi dalla formazione sarda, l’uruguagio doveva essere il sostituto di Zidane e, invece, fu solamente una grossa delusione.