8 Aprile 2023

ESCLUSIVA PSB – Jacobelli: “Tacopina e Vigorito due opposti. Gilardino? Destinato a grandi successi”

L'intervista a Xavier Jacobelli

Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images - Via One Football

Xavier Jacobelli, noto giornalista del Corriere dello Sport e di Tuttosport, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni di alcuni temi inerenti la Serie B. Di seguito l’intervista completa.

La SPAL naviga in cattive acque con una gestione societaria negli ultimi mesi non proprio perfetta. Qual è il suo parere?

“Tacopina è un entusiasta del calcio italiana e lo ha dimostrato a Roma, Venezia, Bologna e Ferrara e la passione c’è. Però credo che gli investitori stranieri, soprattutto quelli nordamericani, debbano marcare il territorio e far sentire la propria presenza. Mi rendo conto degli affari personali, tra l’altro Tacopina è più che indaffarato in questo periodo con Trump. Serve questa presenza oppure, come accaduto a Bergamo con Pagliuca, lasciare la gestione nelle mani di chi già c’era come è stato coi Percassi.

Poi passando a quanto accaduto spesso quando si entra in un vortice di risultati negativi che spinge le società a cambiare allenatori, come accaduto a Brescia. La SPAL ha una tifoseria fantastica e lo ha dimostrato: è un vero peccato perché un patrimonio di entusiasmo, passione e tifo che ha la SPAL è invidiabile ed invidiato. Tacopina si sta rendendo conto di quanto sarebbe importante la Serie A

Benevento? Discorso diverso perché Vigorito è onnipresente ed ama come sé stesso la squadra. In onore del fratello ha onorato la memoria portando la squadra in Serie A ma in questa stagione i sanniti hanno vissuto un momento con tanti infortuni che hanno condizionato la stagione”.

Gilardino ha ribaltato il Genoa: siamo dinanzi ad un potenziale grande allenatore?

“Gilardino ha avuto la forza e la determinazione di partire in panchina da lontano nonostante i suoi soli 40 anni. A Genova doveva essere un traghettatore ed invece si sta rivelando un allenatore moderno, tra i più interessanti per la sua concezione di calcio. All’avvento con Blessin la prospettiva di promozione non era questa.

Il suo calcio mi piace molto perché è coraggioso: un mix di mentalità offensiva e sagacia tattica che scaturisce dalle esperienze che Gilardino da calciatore ha avuto dopo essere stato allenato da grandi tecnici. Ho sempre apprezzato la sobrietà nello stile: mai una dichiarazione sopra le righe, sempre i meriti della squadra dinanzi a tutto ed è un allenatore destinato a grandi successi”.