9 Aprile 2018

La voce del tifoso – VeneziaMestre non accontentiamoci proprio ora!

Nello sport come nella vita è la fame e la voglia di lottare la chiave di volta per raggiungere vette insperate o risultati impensabili. Ed ancora una volta questa semplice regola si rivela decisiva nella sfida del Penzo tra VeneziaMestre e Brescia in questo assolato pomeriggio primaverile. L’Unione spreca così una ghiotta occasione per scavare […]

Nello sport come nella vita è la fame e la voglia di lottare la chiave di volta per raggiungere vette insperate o risultati impensabili. Ed ancora una volta questa semplice regola si rivela decisiva nella sfida del Penzo tra VeneziaMestre e Brescia in questo assolato pomeriggio primaverile.

L’Unione spreca così una ghiotta occasione per scavare un solco importante da quel nono posto che vorrebbe dire vacanze estive già da maggio, ed i rimpianti sono figli in particolare di un atteggiamento piuttosto dimesso e rilassato che non ci si può permettere mai in un campionato come quello cadetto, ed in particolare di fronte ad una compagine assetata di punti come quella lombarda.

Inzaghi conferma ancora una volta Vicario tra i pali, mentre il lungo degente Andelkovic è sostituito da Bruscagin come terzo centrale, per il resto classica formazione con la coppia Geijo Litteri davanti. Ottima cornice di pubblico che risponde presente agli inviti del tecnico lagunare, settore ospiti esaurito a rimarcare l’importanza di questo match ed il fascino di una trasferta d’altri tempi nella Serenissima.

Ciononostante le movenze compassate degli undici arancioneroverdi si notano fin dall’avvio, evidenti alla luce di una condotta invece agguerrita delle rondinelle. La manovra è leziosa e prevedibile, i palloni gettati con regolarità dalla trequarti verso l’area ospite generano solo qualche mischia, e solo una volta i ragazzi di Inzaghi vanno vicini al vantaggio con una conclusione di Pinato ribattuta sulla riga di porta dal compagno Geijo, sintomo di una giornata finanche sfortunata per i padroni di casa. Anche gli ospiti non creano quasi nulla, ma sono loro ad arrivare quasi sempre prima sui palloni sporchi ed a portare più uomini ad attaccare la red zone veneziana. E’ infatti lo spazio tra la linea difensiva e quella di centrocampo arancioverde ad esser colpito con continuità dalle mezzali bresciane, costringendo la mediana veneta ad arretrare con disordine ed a ripartire senza ritmo.

Unione che si affida ai soli Garofalo e Falzerano nella ricerca della giocata giusta, mentre Litteri appare fuori dalla partita. E’ la classe e l’esperienza di Bomber Caracciolo a sbloccare il match alla mezzora con un’incornata perentoria che dimostra tutta la pesantezza dell’assenza prolungata di Andelkovic nella MAD.

Il VeneziaMestre reagisce più di nervi che di testa, ma almeno gli animi si scaldano ed il torpore lagunare inizia a dileguarsi. Nella ripresa è un’altra squadra che scende in campo, le folate offensive si fanno più efficaci, nonostante lo schema principale continui ad essere il combattimento aereo negli ultimi venti metri. Fabiano prende il posto di Bruscagin e l’Unione si riversa in massa nella metà campo lombarda, riuscendo a creare almeno quattro nitide palle gol prima della rete del pareggio di Modolo. Non passano nemmeno due giri di lancette che però il Brescia ripassa avanti sfruttando una generosa punizione con lo stacco di Bisoli a siglare il definitivo 1-2. Gli ultimi venticinque minuti vedranno un assedio lagunare al fortino delle rondinelle, ma quando sfortuna e poca convinzione lavorano insieme il risultato può essere solamente uno.

Il naturale e fisiologico rilassamento dopo il prestigioso risultato ottenuto con così tanto anticipo è purtroppo evidente dal secondo tempo di Frosinone, quando questa formazione sembra aver smarrito quelle caratteristiche che c’hanno portato a sognare fino a questo punto della stagione; la sensazione però è che questa squadra stia più tirando il fiato in vista del rush finale piuttosto che aver abdicato ad ogni velleità di promozione. Ciò che è certo è che questo VeneziaMestre non può assolutamente permettersi di giocare a marce ridotte per strappare i tre punti, in particolare in questo finale di stagione in cui si affronteranno molte compagini con l’acqua alla gola. Ma nonostante una prestazione opaca le qualità dei nostri ragazzi si sono palesate, seppur a sprazzi, lasciando più di qualche speranza al popolo unionista.

Il match di sabato prossimo al Curi di Perugia confermerà o meno il diritto di sognare dei ragazzi di Inzaghi, soprattutto per quanto riguarda l’interpretazione di un match che se affrontato nel modo sbagliato può sporcare una stagione per certi versi straordinaria. Forza ragazzi!