6 Settembre 2023

Garbato, ma non troppo – Cosa accade alla Serie C? Feralpi e Lecco, due neopromosse con rose non adeguate

Due squadre con evidenti lacune

In 4 partite di Serie B disputate la Feralpisalò non ha realizzato punti e neppure gol e ne ha invece subiti 10. Sono ben 2 i 3-0 consecutivi patiti contro l’Ascoli (che ha perso gli altri 3 confronti) e contro il Palermo. Un dato avvilente che ben descrivere le difficoltà degli uomini di Stefano Vecchi all’esordio assoluto in cadetteria del club verdeblù. Lo storico del Lecco è invece molto più misero a causa della riammissione giunta solo il 30 agosto, ma il match con un’altra neopromossa come il Catanzaro è davvero significativo. Se è vero che in soli 90′ sono state realizzate 3 reti, preoccupano le 4 subite e la facilità con cui i giallorossi hanno creato pericoli costanti dalle parti di Riccardo Melgrati.

Se da un lato l’ultima Serie C lascia in eredità un Catanzaro che affidandosi al blocco che ha conquistato la cadetteria vanta il primo posto in classifica dopo 4 giornate e una Reggiana che ha avuto la forza e la volontà di ribaltare il proprio organico, il comun denominatore delle due squadre salite dal Girone A è la non adeguatezza della rosa di partenza su cui è stata costruita la squadra.

Onore ai Leoni del Garda per la vittoria del campionato e ai Manzoniani per un’incredibile scalata playoff culminata con la vittoria finale contro il Foggia. Il campo, però, parla chiaro e lo stesso fa il mercato. Entrambe le dirigenze sono state costrette a effettuare tanti innesti con l’obiettivo di innalzare il tasso qualitativo ed esperienziale e, mediante la ricerca di svincolati nel primo caso e la proroga della sessione nel secondo, continuano a farlo. Ciò ben racconta di un dislivello tra il girone del Nord, teoricamente reso competitivo da Padova e Vicenza, e il secondo campionato italiano abissale. I pochi elementi di talento non hanno la continuità e la fisicità per imporsi, i tanti calciatori di gamba e agonismo non hanno l’acume tattico e la pulizia nelle giocate per ben figurare.

Le chance di salvezza di entrambe, oggettivamente non enormi, dipendono in larga parte dalla capacità di Vecchi e Luciano Foschi di integrare i tanti nuovi arrivati abituati al palcoscenico con un’ossatura piuttosto fragile. Servirà fortuna, ma soprattutto tanto carattere e unità di intenti. Per evitare che una favola evolva in calvario serve una sterzata decisa e immediata. Non è facile, ma c’è la necessità estrema di provarci.