18 Giugno 2022

La Serie B è una fabbrica di talenti: ecco i 🔟 migliori Under 23 del campionato

SERIE B TALENTI – La stagione 2021/22 di Serie B non è stata solo una delle più emozionanti e incerte del secolo, ma anche una delle maggiormente qualitative. Oltre ai tanti esperti della categoria che continuano a fare la differenza come l’MVP del campionato Massimo Coda, Federico Dionisi o Alfredo Donnarumma, sono tanti i giovani che nell’ultima stagione si sono affermati definitivamente […]

Photo by Giuseppe Cottini/Getty Images - Via One Football

SERIE B TALENTI – La stagione 2021/22 di Serie B non è stata solo una delle più emozionanti e incerte del secolo, ma anche una delle maggiormente qualitative. Oltre ai tanti esperti della categoria che continuano a fare la differenza come l’MVP del campionato Massimo CodaFederico Dionisi Alfredo Donnarumma, sono tanti i giovani che nell’ultima stagione si sono affermati definitivamente aprendosi spiragli notevoli per costruire una grande carriera. Se nella fase iniziale della stagione a spiccare sono stati attaccanti centrali quali Lorenzo LuccaLorenzo Colombo Samuele Mulattieri, nel corso del campionato sono emersi altri profili che hanno dimostrato una superiore continuità e importanti margini di crescita.

Ecco proposta una classifica dei 10 migliori calciatori nati dal 1999 in poi che si sono espressi ad alti livelli nel corso del torneo.

La top 10

Adrian Bernabé, 2001

Portato a Parma da Enzo Maresca, che l’aveva allenato nell’Under-23 del Manchester City, ha passato la prima parte di stagione ai box per problemi cardiaci. Quando è tornato a disposizione dei ducali si è però messo immediatamente in mostra, dimostrandosi un centrocampista a tutto tondo. Nonostante abbia la visione di gioco del play, sa rifinire molto bene l’azione e ha anche un feeling notevole col gol. Ne ha realizzati ben 5, tra cui si annoverano 2 doppiette al Cosenza e al Como. Clamorosa quella ai lariani, poiché entrambe le reti sono state siglate su punizione. Le sue prestazioni sono state così convincenti da fargli conquistare la convocazione dalla selezione Under 21 della Spagna.

Nicolò Fagioli, 2001

Già nel radar anche dei meno esperti di calcio giovanile a causa della pesantissima investitura di Allegri in una conferenza stampa, il talento della Juventus è sbocciato in prestito alla Cremonese. Alla prima stagione in Serie B sotto la guida di Fabio Pecchia che già l’aveva conosciuto e allenato nell’Under 23 bianconera è stato uno dei fattori della promozione dei grigiorossi. A suo agio sia nel centrocampo a 2 che sottopunta, ha palesato una qualità accecante sia nel controllo e nella gestione del pallone che nei servizi per i compagni. Tanti gli assist illuminanti, tantissimi anche i dribbling andati a segno. Calciatore che esalta il pubblico e che si esalta col pubblico, già pronto per palcoscenici superiori.

Matteo Tramoni, 2000

Individuare trequartisti puri che brillino per continuità è difficile, trovarne di ventiduenni che rispecchino tale requisito è stupefacente. Il calciatore è stato l’arma in più del Brescia nel corso di tutto il campionato, un grimaldello utilizzato sia da Filippo Inzaghi che da Eugenio Corini per scardinare le retroguardie avversarie. Rapido e guizzante, non ha paura di puntare l’uomo e spesso lo salta. Rispetto ai calciatori con caratteristiche simili ha una freddezza davanti al portiere che sorprende. Sono ben 8 le marcature in stagione, a cui si aggiungono 3 assist. Il corso tornerà al Cagliari in seguito al non riscatto da parte delle Rondinelle e si candida a essere tra i calciatori più determinanti della prossima cadetteria.

Marco Carnesecchi, 2000

Nonostante la carta d’identità indichi ventun anni, il portiere di proprietà dell’Atalanta che tanto piace alla Lazio ha già accumulato esperienza importante in Serie B. Dopo una stagione molto formativa al Trapani e 6 mesi da protagonista assoluto alla Cremonese nel 2021, l’estremo difensore ha deciso di restare alla corte di Pecchia per perfezionare il suo processo di maturazione. Le tante parate decisive ai fini della promozione confermano la bontà della sua scelta. I riflessi felini e le abilità tra i pali ne fanno uno dei profili più interessanti per la porta per i prossimi anni.

Nicolò Cambiaghi, 2000

Spiccare in positivo quando si milita in un club che incappa in una stagione maledetta è complesso, ma il ragazzo di proprietà dell’Atalanta ce l’ha fatta. In seguito all’esperienza non esaltante alla Reggiana, il duttile numero 10 (spesso può agire da seconda punta) è cresciuto esponenzialmente nel Pordenone fanalino del campionato. Fondamentale per la sua affermazione l’arrivo in panchina di Bruno Tedino, che nella difficoltà generale ha confermato di saper lavorare piuttosto bene sui giovani. Con 7 gol e 5 assist in una squadra che sempre faticato a costruire gioco con fluidità, ha convinto anche il CT dell’Under 21 Nicolato che ora gli sta concedendo ampio spazio. Anche il suo futuro prossimo sembra una meritata Serie A.

Gianluca Gaetano, 2000

Il percorso del calciatore del Napoli insegna l’importanza della gradualità, della pazienza e della fiducia. Al terzo prestito consecutivo alla Cremonese, il ragazzo ha saputo consacrarsi. Le qualità le ha sempre avute, ma nell’ultima annata ha imparato a padroneggiarle. L’intermittenza del suo estro è diventata meno percepibile e il suo apporto medio alla manovra della squadra è aumentato considerevolmente. Pecchia l’ha utilizzato non soltanto come uno dei 3 calciatori dietro la punta centrale, ma anche nel centrocampo a 2. La facilità di palleggio si è così manifestata ulteriormente e ad essa il calciatore ha saputo abbinare maggiore solidità in tutte le fasi di gioco. C’è curiosità circa il suo futuro in terra partenopea.

Alessio Zerbin, 1999

Restando a Napoli, ecco un altro dei maggiori protagonisti del campionato, premiato anche dal CT della Nazionale Roberto Mancini con l’esordio in prima squadra. L’ala sinistra ha avuto un impatto notevole sul Frosinone di Fabio Grosso, imprimendo il proprio marchio sulla Serie B alla prima (e presumibilmente ultima) stagione cadetta disputata. Ala sinistra pura, capace di accentrarsi per liberare il proprio destro secco che centra la porta con impressionante costanza. Sono ben 9 le reti realizzate, impreziosite da 3 passaggi vincenti. Ora il calciatore è un patrimonio a disposizione del club azzurro.

Carlos Augusto, 1999

Che fosse fuori categoria lo si era capito già alla prima stagione al Monza, ma al secondo anno di Serie B ha dimostrato un’inattesa completezza. Il terzino sinistro brasiliano, dotato di corsa poderosa e di un mancino precisissimo, si è riscoperto anche braccetto. A causa della quasi permanente emergenza difensiva, l’allenatore Giovanni Stroppa si è fidato della conoscenza del calcio della propria freccia e non è stato deluso: qualità sia nella lettura delle dinamiche difensive che sicurezza nei movimenti di reparto, difficile da saltare e molto attento a rispettare le consegne. Pochi calciatori si sono perfezionati quanto lui in pochi mesi. In un’estate di grandi cambiamenti, lui resterà un punto fermo per i brianzoli.

Samuele Birindelli, 1999

Simbolo assoluto del Pisa che ha sfiorato la Serie A. Il suo percorso in nerazzurro è partito da lontanissimo, dal campionato cadetto agli ordini di Gennaro Gattuso. Di stagione in stagione il figlio d’arte si è migliorato, soprattutto sul piano fisico. La continuità di corsa che agli esordi costituiva un limite si è soprattutto negli ultimi 12 mesi trasformata in un punto di forza. Lo strappo con cui ha divelto il Benevento in semifinale play-off è la dimostrazione plastica delle sue qualità. Terzino destro ormai maturo, pronto al salto di categoria e cercato da tantissimi club. Non è un caso che Maurizio Sarri continui a chiederne l’acquisto alla Lazio.

Morten Hjulmand, 1999

Quanto di buono aveva dimostrato da gennaio a giugno 2021, lo ha confermato nel campionato successivo. Ennesima scommessa nordica stravinta dal direttore del Lecce Pantaleo Corvino, fulcro attorno al quale Marco Baroni ha assemblato una formazione capace di vincere la Serie B. Se inizialmente sembrava unicamente un play, nell’ultimo anno ha palesato doti notevoli sul piano fisico. Vigoria nei contrasti, capacità di sradicare palla agli avversari: qualità rese possibili soprattutto da una superiore comprensione del gioco, che gli permette sempre di rubare un tempo a gli gravita attorno. Se tante big di hanno attenzionato il suo profilo non c’è nulla di casuale. Il meglio della carriera del danese deve ancora venire.