2 Aprile 2022

“Ripartiamo dalla Serie B” feat. “Ispiriamoci ai modelli esteri”: il calcio italiano e la solita approssimazione

La sportivamente tragica eliminazione contro la Macedonia del Nord ha portato alla riemersione, con una netta recrudescenza, dei problemi che attanagliano il calcio italiano. Un movimento che vive di e su posizioni anacronistiche, incapace da uscire dalle sabbie mobili che ne hanno caratterizzato il Nuovo Millennio – con episodiche eccezioni, l’ultima a Wembley – e […]

La sportivamente tragica eliminazione contro la Macedonia del Nord ha portato alla riemersione, con una netta recrudescenza, dei problemi che attanagliano il calcio italiano. Un movimento che vive di e su posizioni anacronistiche, incapace da uscire dalle sabbie mobili che ne hanno caratterizzato il Nuovo Millennio – con episodiche eccezioni, l’ultima a Wembley – e alla costante ricerca di proposte e soluzioni che di concreto hanno poco. Tra i vari temi gettati nel mare magnum di questi giorni, quello della valorizzazione della Serie B. Un campionato che andrebbe maggiormente considerato in ottica scelta e gestione dei calciatori utili per Serie A prima e Nazionale poi, così da debellare il mistico problema degli scortesi stranieri (chiara verve ironica e polemica verso un’altra considerazione dal contenuto vaporoso), rei di rubare il posto.

“Ispiriamoci ai modelli esteri”: quanto sono considerate le seconde divisioni fuori dai nostri confini?

Dopo l’elencazione che accompagnerà questo paragrafo, offriremo una necessaria spiegazione, dato che facendo diversamente rischieremmo di apparire poco chiari. Una discreta fetta dei soggetti interessati, sia addetti ai lavori che semplici appassionati, ha sostenuto e sostiene come la ripartenza del Belpaese debba ispirarsi a quanto fatto dagli altri Paesi maggiormente in voga per talenti, risultati, background e altri elementi che li rendono top. Mescolando le due fattispecie menzionate, ovvero la Serie B e l’attenzione all’estero, siamo in grado di certificarvi il peso che le seconde divisioni hanno avuto nel processo di formazione della Nazionale maggiore inglese, spagnola e tedesca. Prima l’elenco, poi il chiarimento.

N.B. Sono state prese in rassegna le ultime cinque formazioni titolari, attraverso le quali palesiamo i calciatori con almeno una presenza nella seconda divisione locale

ULTIME CINQUE PARTITE INGHILTERRA

Amichevole vs Costa d’Avorio: Pope, White, Maguire, Mings, Bellingham, Grealish, Watkins (tra i subentrati: Gallagher, Smith Rowe, Kane)

Amichevole vs Svizzera: Pickford, White, Guehi, Coady, Gallagher, Henderson, Mount, Kane (tra i subentrati: Grealish, Waktins)

Qualificazioni Mondiali vs San Marino: Ramsdale, Maguire, Mings, Coady, Bellingham, Phillips, Smith Rowe, Kane (tra i subentrati: Stones, Chilwell, James, Gallagher, Abraham).

Qualificazioni Mondiali vs Albania: gli stessi già menzionati precedentemente

Qualificazioni Mondiali vs Ungheria: Pickford, Walker, Stones, Mings, Mount, Grealish, Kane (tra i subentrati: Henderson, Watkins, Abraham)

Qualificazioni Mondiali vs Andorra: Johnstone, Trippier, Stones, Coady, Chilwell, Lingard, Abraham (tra i subentrati: Tomori, Mount, Grealish, Watkins)

ULTIME CINQUE PARTITE SPAGNA

Amichevole vs Islanda: Jordi Alba, Morata (tra i subentrati: Marcos Alonso, Pedri, Sarabia)

Amichevole vs Albania: Pau Torres, Marcos Alonso, Pedri, Morata, Sarabia (tra i subentrati: Jordi Alba)

Qualificazioni Mondiali vs Svezia: Pau Torres, Jordi Alba, Sarabia, Raúl de Tomás (tra i subentrati: Rodrigo Machado, Morata)

Qualificazioni Mondiali vs Grecia: Iñigo Martínez, Raúl de Tomás, Morata, Sarabia (tra i subentrati: Rodrigo Machado)

Qualificazioni Mondiali vs Kosovo: Iñigo Martínez, Morata (tra i subentrati: Merino, Sarabia, Adama Traoré)

ULTIME CINQUE PARTITE GERMANIA

Amichevole vs Olanda: Raum, Gündoğan (tra i subentrati: Günter, Neuhaus)

Amichevole vs Israele: Tah, Raum, Weigl, Gündoğan (tra i subentrati: Günter, Stach)

Qualificazioni Mondiali vs Armenia: Tah, Raum, Neuhaus, Gündoğan (tra i subentrati: Volland)

Qualificazioni Mondiali vs Liechtenstein: Gündoğan, Reus (tra i subentrati: Neuhaus, Volland)

Qualificazioni Mondiali vs Macedonia del Nord: Klostermann, Raum, Goretzka, Kimmich (tra i subentrati: Neuhaus)

 

Eccoci qui. Lasciandovi il sacrosanto diritto di formulare i vostri personalissimi pareri, il nostro intento è stato quello di far capire come non si possa parlare senza visionare. Il copia e incolla nel calcio non è mai stato possibile, perché i contesti (in senso lato) sono differenti e generano possibilità/opportunità non replicabili. Il calcio italiano non può né deve cercare la panacea, perché dopo due mancate partecipazioni al Mondiale – e precedentemente altrettante eliminazioni ai Gironi – è lapalissiano come le radici del male siano radicate in una profondità che supera la mera scelta tecnica.

Copiare il Modello non è possibile: l’Inghilterra, dove il sistema di prestiti infrannuali ha aiutato i calciatori ad accumulare esperienze nelle serie minori, beneficia della seconda divisione più competitiva e commercialmente avanti (tratto oramai cruciale quanto l’aspetto tecnico-tattico) d’Europa, mentre Spagna e Germania sfruttano un progredito sistema di seconde squadre, che qui non ha attecchito perché manca il resto. Cosa intendiamo con quest’ultima locuzione? Probabilmente la più grande lacuna made in Italy: ovvero la cultura metodologica. Non è questa la sede per proporre, anche perché chi scrive non è certamente deputato né competente a farlo, ma il Calcio (così ci identificano) è chiamato a cambiare i propri parametri: l’ossessione del risultato nelle categorie giovanili (e non solo), a causa del quale un formatore è confermato o allontanato, la lacunosità nell’analisi del gioco, che viene ancora semplificato e spacchettato a ogni livello, l’approccio bellicoso (dai Pulcini alla Serie A) che impedisce di allenare beneficiando di tempo, metodo e razionalità. Elementi che andrebbero implementati anche nell’attenzione alle categorie inferiori della piramide prima professionistica, poi dilettantistica (ed ecco, dunque, che ovviamente non smentiamo come l’occhio di riguardo per Fagioli, Gatti & co. dovrebbe essere nettamente più aperto). Microcosmi che, a loro volta, meriterebbero altre vagonate di editoriali. Evitiamo di menzionare l’applicazione della tecnologia e la modernità delle strutture, perché anche in questo caso non siamo nella sede giusta.

Il discorso è ampio, aggrovigliato, sicuramente intriso di malinconia. Non perdiamoci nelle banalità e, al contempo, non cerchiamo colpevoli né soluzioni che soluzioni non sono, data la palese estemporaneità: all’estero hanno alzato il livello con metodologia, apertura mentale e professionalità. Schierando il fortissimo Gatti al posto di Bonucci, evitando però di cambiare il già menzionato TuttoIlResto, non risolveremo niente, anzi: criticheremo Federico alla prima partita sbagliata, perché per giocare nella Juventus servono los huevos. Un giovane non può essere in grado, suvvia: siamo in Italia. Viva la caciara.