26 Novembre 2021

Monza, Galliani convinto: “Vogliamo portare il club in A! Berlusconi? Un visionario”

MONZA GALLIANI BERLUSCONI – Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TuttoSport. Il direttore si è raccontato, dagli inizi della sua carriera fino all’esperienza di oggi con il Monza. Ecco le sue parole: Sul primo incontro con Berlusconi: “ No, Berlusconi l’ho incontrato la prima volta ad una […]

Photo by Marco Luzzani/Getty Images - Via One Football

MONZA GALLIANI BERLUSCONI – Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TuttoSport. Il direttore si è raccontato, dagli inizi della sua carriera fino all’esperienza di oggi con il Monza.
Ecco le sue parole:

Sul primo incontro con Berlusconi: “ No, Berlusconi l’ho incontrato la prima volta ad una cena ad Arcore, il primo novembre del 1979, intanto io continuavo con i miei trasmettitori, e conversando del mio lavoro del passato, lui mi ascoltava, e d’improvviso mi fece una proposta incredibile. Mi confidò che voleva acquistare il Milan e che mi avrebbe voluto al suo fianco come amministratore delegato. Naturalmente risposi di sì, non me lo aspettavo, e lui, mi spiegò che anziché avere tante emittenti regionali, in 20 regioni, 30 province per 300 km² di copertura, intenzione di acquisire un grande club, e vincere tutto ciò che era possibile e così è stato, d’altronde con lui, puoi soltanto raggiungere obiettivi ambiziosi. È incredibile la sua bravura”.

Sul personaggio di Berlusconi: “Intanto ci tengo a dire che si tratta della persona più buona e generosa che abbia mai incontrato e poi, c’è da aggiungere che Berlusconi a quattro vite: la prima è quella di costruttore, a nessun impresario era mai venuta l’idea di costruire una città nella città (Milano 2) con piste ciclabili, spazi per i pedoni e strade per le auto, la sua seconda vita riguarda chiaramente la televisione, con reti regionali e quattro nazionali, più una francese, poi, il calcio, una passione senza confini. Pensi che, ricordo ancora, era il 1977 ci portò tutti in ritiro spirituale nel castello di Pomerio, dove ci preciso i suoi obiettivi con il Milan, cioè la vittoria dello scudetto, poi la coppa dei campioni e la coppa del mondo. Infine, non contento di tutto ciò che stava facendo, nel 1993 pensò di fondare Forza Italia, sino a diventare Presidente del Consiglio”.

L’amicizia oltre al lavoro: “Assolutamente, non avremmo potuto rimanere insieme così tanto tempo. Sa qual è il segreto? Che nessuno dei due prevarica l’altro, non discutiamo praticamente mai, quando lo facciamo, per il calcio, in questo caso per il Monza, cerchiamo di dirci le idee in modo pacato, e sempre raggiungiamo una posizione d’accordo”.

Sulla sua storia: “Non posso lamentarmi per gli obiettivi che ho raggiunto. Ma le assicuro che ho davvero lavorato tanto, per arrivare da piccolo geometra di provincia a proprietario di squadre di calcio e amministratore delegato. Sono orgoglioso, se mi permette, anche della nomina conferitami dalla lega, in qualità di senatore e poi un paio di onorificenze ricevute come Globe Soccer Award alla carriera e nel 2011 sono inserito nella Hall of Fame il calcio italiano, ne vado orgoglioso”.

Sul ritorno a Monza: “Sì sono ritornato, insieme a Berlusconi. È successo il 28 settembre 2018, quando il Cavaliere deciso di acquistare la società brianzola, anche in questo caso con progetti ambiziosi. Lui vorrebbe dopo vent’anni di Serie B, far salire la società in massima divisione, c’è da tenere conto che Berlusconi è un visionario, sogna e realizza i suoi sogni”.

E lei? “Certamente, portare il Monza in Serie A è un grande obiettivo che anch’io mi propongo, però dobbiamo affrontare questo campionato con la massima concentrazione. Ad esempio, la scorsa settimana la partita con il Como, vinta da noi, è stata nella prima frazione di gioco davvero spettacolare, per cui si pretende, che i giocatori ci mettano la stessa grinta e carattere. Io non mi arrabbio se perdiamo, ma mi incavolo se giochiamo male e non ci impegniamo al massimo. Adesso siamo a metà classifica con 21 punti, abbiamo conquistato nove punti in sette partite nelle ultime sei, addirittura dodici”.

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