16 Aprile 2021

ESCLUSIVA PSB – Andrea Lisuzzo: “Il Pisa può tranquillamente entrare nei playoff. Se prendesse qualche gol in meno, la classifica migliorerebbe ulteriormente”

LISUZZO PISA ESCLUSIVA PSB – Considerato un innato leader dello spogliatoio da tutti i suoi ex compagni di squadra. Roccioso difensivamente ma educato tecnicamente e in fase di impostazione. Diligente dal punto di vista tattico e pericoloso nel gioco aereo. Ha calcato importanti palcoscenici con le maglie di Foggia, Novara, Spezia e Pisa. Proprio a […]

LISUZZO PISA ESCLUSIVA PSB – Considerato un innato leader dello spogliatoio da tutti i suoi ex compagni di squadra. Roccioso difensivamente ma educato tecnicamente e in fase di impostazione. Diligente dal punto di vista tattico e pericoloso nel gioco aereo. Ha calcato importanti palcoscenici con le maglie di Foggia, Novara, Spezia e Pisa. Proprio a Novara, dai suoi tifosi, venne soprannominato ‘Il Sindaco‘. Soprannome che poi si porterà dietro anche nell’importante esperienza di Pisa, dove chiuderà la carriera. Con Andrea Lisuzzo, intervenuto quest’oggi ai nostri microfoni, abbiamo provato ad analizzare la stagione del club toscano.

Avendo trascorso a Pisa gli ultimi quattro anni della sua carriera da calciatore, ed essendo diventata quella piazza per lei “più di una squadra, più di una città, più di un’annata calcistica” come ha riportato nella lettera d’addio al calcio giocato, come valuta fin qui il percorso dei nerazzurri?

Il Pisa è una squadra ben definita, sta facendo il percorso che meglio gli si addice. Ha fin qui disputato un buon campionato, potendo contare su un tecnico che conosce già molto bene l’ambiente e con un gruppo di giocatori consolidati dallo scorso anno. E’ la classica squadra che potrebbe vincere contro tutti, speriamo migliori ulteriormente il proprio rendimento. Non poter contare su quel pubblico, però, ti fa avere almeno due marce in meno.

Il tecnico D’Angelo, lavorando giorno dopo giorno, sta dando al suo gruppo un’identità chiara e definita. A mio avviso, però, la fase difensiva ogni tanto stecca, al contrario di quella offensiva che sta facendo egregiamente la sua parte. Lei, a riguardo, quale idea si è fatto?

L’allenatore ha una mentalità chiara, sta lavorando molto bene. Dal mio punto di vista quest’anno ha provato ad alzare un po’ l’asticella, ma la mancanza di continuità di alcuni giocatori, che potevano dare qualcosa di più a livello difensivo, si è fatta sentire. Ho avuto l’impressione che quando lui ha provato ad aumentare i giri del motore, la squadra non ha risposto nel miglior modo possibile. Poi le complicanze, gli infortuni, l’emergenza dettata dal Covid-19, non consentono di esprimere un giudizio chiaro e lineare riguardo un tecnico. La filosofia di questo allenatore, però, si rispecchia pienamente nei canoni del tecnico moderno: duttilità tattica, aggressività, spingere costantemente l’acceleratore, provare a fare sempre un gol in più dell’avversario. E’ anche vero che se prendesse qualche gol in meno, la classifica potrebbe migliorare ulteriormente.” 

Considerando che quest’anno in cadetteria, grazie all’arrivo di piazze prestigiose e al buon lavoro dei club già presenti, il livello si è alzato sensibilmente, sia in ottica promozione che retrocessione, e considerato l’attuale 11′ posto a +5 dalla zona playout e a -5 dalla zona playoff, secondo lei per quali obiettivi potrà realmente lottare la squadra di D’Angelo?

E’ un campionato ricco di piazze importanti, equilibrato e ostile. Il livello si è innalzato e con esso anche le difficoltà. Il Pisa, a mio avviso, dovrebbe lottare per entrare nei playoff. Lo scorso anno non è entrato per poco nella prima fascia del campionato, ma se dovessi fare adesso un pronostico, credo che questa squadra possa raggiungere tranquillamente i playoff quest’anno. Attualmente, però, qualsiasi ipotesi potrebbe essere smentita. Basti pensare a squadre come Monza o Spal, che devono ancora dimostrare il proprio valore, oppure al primo posto dell’Empoli e il quarto del Cittadella, due sorprese.

Quale aspetto caratteriale, in un campionato difficile come questo e falcidiato inoltre dalle incognite che questo virus riserva, potrebbe far la differenza da qui alla fine?

La continuità. Penso che una volta raggiunta la propria dimensione, tutte le squadre debbano lavorare per mantenerla. Se il Pisa riuscirà ad essere continuo nel portare avanti la propria idea di gioco, nelle prestazioni e nei risultati, potrà fare buone cose.

Il calciomercato tra pochi giorni chiuderà, lei crede che questa squadra debba operare in qualche zona specifica del campo per poter lottare concretamente per le posizioni che contano?

Penso che Giovanni Corrado e il direttore proveranno a regalare qualche pedina in più al tecnico, visto che la stagione è ancora lunga. In questo momento, però, si sta vivendo una situazione particolare dal punto di vista societario e il mercato rappresenta un’incognita. Credo che in particolar modo proveranno a fare tesoro di quello che già hanno.

All’orizzonte c’è la delicata sfida contro la Reggiana di Massimiliano Alvini. Che tipo di gara si aspetta?

Alvini è un buon tecnico, che prepara sempre molto bene le partite. Sarà una bella partita, tra due squadre differenti tra loro. Mi aspetto una partita imprevedibile e impronosticabile. A linee generali, però, penso che il Pisa sia favorito.

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