6 Agosto 2020

Cosenza, Guarascio: “Ci siamo salvati vincendo partite vere. Occhiuzzi con me da 7 anni, questa è programmazione”

GUARASCIO COSENZA OCCHIUZZI PROGRAMMAZIONE – Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, si è concesso ai colleghi di TifoCosenza per un’autentica intervista fiume, ricca di spunti di grande interesse. “Le attenzioni internazionali lusingano, c’è grande entusiasmo attorno al club e del resto in 10 partite abbiamo centrato un bel primato. A un certo punto durante il lockdown si era fatta […]

GUARASCIO COSENZA OCCHIUZZI PROGRAMMAZIONE – Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, si è concesso ai colleghi di TifoCosenza per un’autentica intervista fiume, ricca di spunti di grande interesse.

“Le attenzioni internazionali lusingano, c’è grande entusiasmo attorno al club e del resto in 10 partite abbiamo centrato un bel primato. A un certo punto durante il lockdown si era fatta insistente la voce che avrebbero congelato le classifiche facendoci retrocedere, io dissi ai ragazzi che con 19 punti ci saremmo salvati. Siamo andati anche oltre, vincendo partite vere con squadre a caccia di punti. Mica contro Benevento Livorno. Rispetto ai play-off di due anni fa è stata un’emozione diversa, la sofferenza è risultata maggiore. Perdendo con la Juve Stabia saremmo retrocessi, non immagino cosa sarebbe successo. Ai calciatori ho sempre sottolineato l’importanza di un’andatura costante, sapevo che le altre prima o poi avrebbero mollato. Non ho sentito personalmente Garritano, ma so che in società qualcuno l’ha chiamato. La salvezza è stata una grande opera: negli ultimi minuti si sono incastrate una serie di combinazioni che potevamo solo auspicare avvenissero. A me Occhiuzzi è sempre piaciuto, ma per questioni burocratiche legate al patentino avevo optato per Pillon che aveva accettato con grande entusiasmo. Le cose non sono andate benissimo, sia per il rendimento che per tutte le dinamiche legate alla pandemia. Avevamo medici dimessi e due calciatori non partiti per la trasferta di Verona con sbarco a Bergamo. Definire anomalo quel periodo di stagione è riduttivo. Occhiuzzi è con noi da 7 anni, questa è quella che definisco programmazione. Lui, come Tortelli Pincente, l’ho imposto sia a Braglia che a Pillon. Con Riviere ho un rapporto particolare, fino alla fine cercherò di convincerlo a restare: lui ha dimostrato di tenere molto al club. A un certo punto pensava di non riuscire più a rientrare a causa della pandemia, quando è sbarcato a Lamezia gli ho parlato un bel po’ e ha detto che ci avrebbe salvato e poi sarebbe andato in A. Ha tenuto fede alla promessa. Kanoute ha deciso di andare via creandoci un problema, ma ha responsabilizzato di più tutti quanti gli altri a centrocampo: il mister è stato bravo a gestire al meglio la situazione. Lo zoccolo duro del gruppo è stato eccezionale, mi aspettavo di più dal girone d’andata ma quando tutti sono stati collocati al posto giusto la squadra ha ripreso a girare. Vedere le squadre che attaccano è sinonimo di coraggio, il tecnico sa quanto tutto ciò mi piaccia. Basti vedere Baezè diventato incontenibile.

Le contestazioni nei confronti del sottoscritto? Fa parte del gioco. Quando le cose non vanno bene, il primo a finire sotto accusa sono io. Vedere una squadra perdere in casa così tante partite, per il tifoso che ci mette tanta passione è chiaro che subentra l’amarezza. In questo caso paga il presidente. Ma io ritengo di avere messo a disposizione tutti gli strumenti necessari. Diciamo che il mio rammarico rimane quello che non tutte le cose sono state raccontate nel modo giusto. Forse avrei dovuto vigilare di più. Guardi, io in questi ultimi mesi ho visto una compattezza nella squadra che prima non c’era. E se accadono cose del genere, le colpe non possono essere ricondotte alla dirigenza. Noi abbiamo sempre fatto il nostro dovere, pagato con puntualità. Non abbiamo fatto come il Trapani. Sullo stadio abbiamo fatto investimenti importanti, eppure non ne è stato dato il giusto risalto. Se è vero che durante il ritiro di San Giovanni in Fiore mi sia stato detto che Monaco fosse tre volte più forte di Dermaku? Sì, lo confermo. Così com’era stato detto, dopo la partita di Crotone, che con questa squadra avremmo disputato i playoff. Aggiungo, se magari avesse sempre giocato come in queste ultime dieci partite. Trinchera? Ha un altro anno di contratto. Penso proprio di sì. Ci sentiamo tutti i giorni e non avverto sentori che lui il prossimo anno non sia con noi. Finora ha sempre fatto bene. Occhiuzzi si è meritato la conferma sul campo. Chi rinnova? Perina, Capela, Bittante e Corsi sicuramente. E penso anche D’Orazio. Tutino e Palmiero già contattati da Trinchera? No comment. La carenza di talenti in prima squadra provenienti dal settore giovanile? Ne ho parlato anche con gli allenatori e mi è sempre stato detto che non ce n’è stata la possibilità di farli giocare. Noi sul settore giovanile stiamo facendo un ottimo lavoro e spero che al più presto si raccolgano i frutti. Magari con uno staff tecnico giovane e che viene proprio da lì, ci potrebbe essere qualche possibilità in più per i nostri ragazzi. La collaborazione con il Rende? Ci sono stati contatti con il sindaco e dirigenti della società ma prima della pandemia. Poi ognuno ha avuto i rispettivi campionati da portare a termine. Diciamo che ci siamo persi, erano stati affrontati temi positivi ma bisogna che ci credano tutti. Servono le strutture e il coraggio di avviare un percorso“.