Frosinone, Stirpe: “Ciò che conta è il ritorno in campo. Serie A? Sono ottimista”
STIRPE FROSINONE – Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, ha parlato a “Bordo Campo Serie B”, in onda su Teleuniverso. Ecco le sue parole, raccolte da alessioporcu.it: “A Trapani bisogna vincere, conta solo questo. Bisogna ricominciare bene per una serie di motivi. Come ho spesso detto l’orizzonte va valutato di settimana in settimana. Sappiamo poi che […]
STIRPE FROSINONE – Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, ha parlato a “Bordo Campo Serie B”, in onda su Teleuniverso. Ecco le sue parole, raccolte da alessioporcu.it:
“A Trapani bisogna vincere, conta solo questo. Bisogna ricominciare bene per una serie di motivi. Come ho spesso detto l’orizzonte va valutato di settimana in settimana. Sappiamo poi che la Federazione ha stabilito un piano B e C se il campionato dovesse subire ulteriori stop per l’emergenza-covid. Quindi il Frosinone più riesce a portarsi avanti e più sarà in condizione di raggiungere la promozione quasiasi cosa accada. Perciò dobbiamo far bene sin da subito consapevoli che la situazione potrebbe cambiare. Se ci faremo trovare pronti, sarà tanto di guadagnato per tutti“.
Tifosi negli stadi? “Navighiamo ovviamente a vista. Attualmente non ci sono le condizioni, vedremo cosa accadrà le prossime settimane. Non è escluso che la situazione cambi e si possa arrivare ad una riapertura degli impianti. Si dovrà ragionare a macchia di leopardo. Non credo che in regioni come la Lombardia si possa parlare a breve di un rientro del pubblico allo stadio. La valutazione andrà fatta in questo modo a meno che non ci siano elementi che possano falsare il campionato. È evidente che se non si potrà giocare a porte aperte in tutti i campi della serie B, difficilmente la Figc autorizzerà una riapertura pur parziale“.
Riforma? “I tempi per una riforma sono maturi. Io penso che si possa intervenire già a partire dalla prossima stagione. La crisi economica infatti sta incidendo sulla carne delle società che sono in forte difficoltà. Potrebbe essere il momento giusto, la condizione d’emergenza aiuterà a superare quella pigrizia che in passato ha impedito di fare le riforme. Ritengo che oggi il mondo professionistico abbia risorse per sostenere al massimo 50-60 società rispetto alle attuali 100. Il sistema si deve rendere conto che così non si può più andare avanti. Rinviare la risoluzione di questi problemi potrebbe incidere negativamente sulla prossima stagione che già sarà traumatizzata dagli effetti del coronavirus“.
Serie A? “Sono ottimista, i ragazzi hanno lo spirito giusto e si stanno preparando meticolosamente, consapevoli della posta in palio. Le ragioni per cercare di tornare in serie A sono tante e forse ancora più importanti rispetto a quanto lo erano prima della pandemia. Con questi chiari di luna la promozione sarebbe una toccasana per tutti. Società, calciatori, tifosi e tutto il mondo che ruota attorno al Frosinone“.
Accordo stipendi? “La società ha fatto loro una proposta, mettendo sul tavolo le proprie esigenze. I giocatori hanno ragionato molto sulla questione. Ognuno ha una sensibilità diversa, sono 30 teste con trattamenti economici ed esigenze differenti. Alla fine hanno trovato una loro sintesi. La società, pur non essendo perfettamente in linea, ha deciso di accettarla. Inutile adesso discutere di aspetti che possono essere posticipati. Ciò che conta è il ritorno in campo. Devo comunque sottolineare che con i giocatori c’è stato un rapporto franco e alla fine l’intesa è arrivata“.