28 Febbraio 2020

Juve Stabia, Forte: “Sono in un posto speciale. Spero di tornare in Serie A”

FORTE JUVE STABIA – Francesco Forte, attaccante della Juve Stabia, si è raccontato ai microfoni di DAZN: “Il mio soprannome (Squalo, ndr)? Quando militavo nell’Inter, in particolar modo nell’annata in cui vincemmo Scudetto Primavera e NextGen Series, c’era un telecronista che dava soprannomi ai calciatori. All’epoca Negredo stava facendo molto bene con il Manchester City, […]

FORTE JUVE STABIA – Francesco Forte, attaccante della Juve Stabia, si è raccontato ai microfoni di DAZN: “Il mio soprannome (Squalo, ndr)? Quando militavo nell’Inter, in particolar modo nell’annata in cui vincemmo Scudetto Primavera e NextGen Series, c’era un telecronista che dava soprannomi ai calciatori. All’epoca Negredo stava facendo molto bene con il Manchester City, gli assomigliavo in termini di caratteristiche ed estetica, ed è da lì che è nato il soprannome, che è lo stesso del centravanti spagnolo. In Serie B anche Capello del Venezia è chiamato così, infatti Di Mariano, scherzando, mi chiede chi sia quello vero tra noi due.

Stramaccioni? Gli devo molto, è stato lui che mi ha voluto all’Inter in Primavera. Ha avuto anche il coraggio di farmi esordire con la prima squadra, sia in campionato che in Coppa Italia. Momenti che porterò sempre con me e che mi danno la forza di credere di poter tornare in Serie A. Il treno Inter è passato, ma vedremo cosa accadrà. Diego Milito? La fortuna dei giovani che hanno la possibilità di giocare in queste grandi squadre è allenarsi con i campioni, capirlo è importante. Diego era un cecchino davanti la porta, mi diceva sempre di non avere frenesia, è un consiglio che mi è rimasto impresso. Gilardino? Una grande persona oltre che superbo calciatore, l’ho vissuto nell’anno in cui ha smesso, ma la sua qualità era ancora palese. Era uno dei miei idoli, ho avuto la fortuna di giocarci assieme e mi ha insegnato tanto.

Il numero 32? Per Vieri, anche lui uno dei miei idoli. Oltre a Bobo e Inzaghi, ci sono altri attaccanti ancora in attività che guardo con interesse, come Suarez e Firmino. 

La gente qui mi tratta benissimo, sono in un posto speciale, l’ho avvertito sin dai primi momenti. La Juve Stabia è stata la svolta della mia carriera. Il Belgio? Molti mi chiedono come sia finito lì, ma dico sempre che anche quella è stata una tappa importante, ci sono ottimi calciatori. Ho avuto la possibilità di misurarmi in una massima serie, è stata un’esperienza bellissima, mi ha formato molto da punto di vista caratteriale“.