9 Maggio 2018

ESCLUSIVA PSB – Simeri: “La Juve Stabia venderà cara la pelle ai play-off, mi sento pronto per la B”

Simone Simeri non è uno di quei calciatori che ha avuto tutto e subito. La grande chance da titolare in Serie C per lui è arrivata soltanto a 24 anni, nel momento in cui il Novara si è accorto delle sue qualità da goleador e l’ha tesserato per girarlo in prestito alla Juve Stabia. L’attaccante napoletano non ha affatto risentito […]

Simone Simeri non è uno di quei calciatori che ha avuto tutto e subito. La grande chance da titolare in Serie C per lui è arrivata soltanto a 24 anni, nel momento in cui il Novara si è accorto delle sue qualità da goleador e l’ha tesserato per girarlo in prestito alla Juve Stabia. L’attaccante napoletano non ha affatto risentito del salto di categoria e ha confermato quanto di buono fatto vedere con la Folgore Caratese, siglando 11 reti nella regular season del Girone C. Con i play-off da disputare e l’ombra del club piemontese all’orizzonte, per Simeri l’approdo in è molto più che una chimera. Di questa tematica e di molto altro, il giocatore ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni.

Ciao Simone, la prima cosa che salta all’occhio analizzando la tua carriera è che il tuo percorso prima dell’affermazione è stato lungo e tortuoso. Ci racconti quali sono state le difficoltà che ti hanno rallentato?

“Ho iniziato a giocare in Serie C, con la maglia del Melfi, quando avevo appena diciotto anni. Nei primi due anni ho collezionato una trentina di presenze poi sfortunatamente la stagione successiva mi sono fermato per la rottura del crociato. Un infortunio che ha penalizzato il mio percorso, costringendomi a fare un passo indietro, ripartendo dalla serie D. Un’esperienza importante ma non vissuta da protagonista come quest’anno con la Juve Stabia”.

Con la Juve Stabia hai disputato una grandissima stagione, riuscendo a centrare la doppia cifra. Quale credi sia stato il segreto?

“Il segreto è, senza ombra di dubbio, il lavoro quotidiano. Seguo alla lettera i consigli che mi impartisce mister Caserta durante gli allenamenti e cerco sempre di metterli in atto durante le partite con dedizione e sacrificio”.

Come analizzi, invece, il quarto posto centrato nella regular season dalla squadra? Cos’è che vi ha permesso di raggiungere un obiettivo così importante?

“All’inizio del campionato l’obiettivo primario era la salvezza. Ricordo che la nostra fu una partenza col freno a mano tirato; i risultati positivi faticavano ad arrivare e giocavamo sempre fuori casa, alla luce dell’indisponibilità del “Menti”. Fra mille difficoltà non ci siamo mai prefissati una meta più importante da raggiungere, ma cercavamo di affrontare partita dopo partita con la giusta mentalità. Poi pian piano siamo venuti fuori, abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi, il gruppo si è consolidato e la convinzione di fare qualcosina in più cresceva a dismisura. Come si dice l’appetito vien mangiando”.

Ora che ai play-off ci siete, ed anche in una posizione privilegiata, dove ambite ad arrivare? Sognare la B è lecito?

“No, non è lecito. I play-off sono una lotteria con tante squadre pronte a dare battaglia fino alla fine.
Io non credo che ci sia una formazione più forte rispetto alla nostra. Sicuramente alcune hanno degli organici
più prestigiosi, però, noi siamo l’esempio di come, con la passione e con la concentrazione, si può battere
chiunque. Noi anche nella post-season venderemo cara la pelle per la Serie B”.

Per l’ultima domanda torno a concentrarmi su di te: hai dimostrato di avere le qualità per questa categoria, ti senti già pronto per un ulteriore salto?

“Già in ritiro con il Novara ho avuto la possibilità di calarmi in questa categoria. Dopo aver disputato un grande campionato con la casacca gialloblu, mi sento pronto per affrontare il campionato cadetto. Spero di poter fare questo salto proprio con la Juve Stabia”.

 

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