10 Dicembre 2021

ESCLUSIVA PSB – Sciaudone: “Si sapeva che il Cosenza avrebbe fatto questo tipo di campionato. Occhiuzzi ha idee forti, merita di allenare”

ESCLUSIVA PSB COSENZA SCIAUDONE – Daniele Sciaudone, esperto centrocampista classe 1988, attualmente in forza alla Reggiana, è stato raggiunto dalla nostra redazione per analizzare il ritorno sulla panchina del Cosenza di Roberto Occhiuzzi. Squadra calabrese con cui ha giocato le ultime due stagioni e mezzo, di cui una parte proprio sotto la gestione del giovane […]

ESCLUSIVA PSB COSENZA SCIAUDONEDaniele Sciaudone, esperto centrocampista classe 1988, attualmente in forza alla Reggiana, è stato raggiunto dalla nostra redazione per analizzare il ritorno sulla panchina del Cosenza di Roberto Occhiuzzi. Squadra calabrese con cui ha giocato le ultime due stagioni e mezzo, di cui una parte proprio sotto la gestione del giovane allenatore di Cetraro.


Da Pordenone a Pordenone. Quanto sarà emozionante e difficile per Occhiuzzi tornare proprio in questa gara e su quel campo? Sarà bravo a prendersi una piccola rivincita?
Lo spero davvero di cuore. Mister Occhiuzzi è una persona preparata, competente, con delle idee tanto innovative quanto forti. Merita di allenare e di poter dire la sua. Purtroppo lo scorso anno non siamo riusciti a raggiungere il traguardo tanto auspicato, ma la Serie B è un campionato difficile ed insidioso. Anche quest’anno ne stiamo avendo la conferma. Contro il Pordenone mi aspetto già di vedere la mano del nuovo mister. Avrà tanta voglia di fare bene e di imprimere le sue idee al gruppo. Tanti giocatori sono cambiati, quindi ci vorrà del tempo affinché i concetti vengano assimilati. Ma sono certo che vedremo già qualcosa di diverso. Sarà una partita dura.


Riavvolgendo un po’ il nastro, vediamo come il tecnico sia passato dal conquistare una salvezza impronosticabile al trovarsi nel vortice di una retrocessione lecita ma, a mio avviso, evitabile. Possono essere due facce della stessa medaglia?
Sì, penso siano proprio due facce della stessa medaglia. Passare da quella salvezza miracolosa a quella retrocessione è stato un attimo. Ma un mister può arrivare fino ad un certo punto. Lui può limitarsi a dare indicazioni tattiche e consigli tecnici. In campo, però, ci vanno i giocatori. Lo scorso anno potevamo e dovevamo dare qualcosa in più per raggiungere la salvezza.


Lei, che era uno dei veterani di quel gruppo, cosa pensa non abbia funzionato?
La squadra era quella, i giocatori idem. Il mister ha lavorato alla grande. Ma le difficoltà che si sono contrapposte al nostro cammino verso la salvezza sono state innumerevoli. Soprattutto da febbraio, spesso gli infortuni hanno decimato il gruppo, limitando le scelte del mister sia nell’undici titolare che nelle sostituzioni in corso d’opera. In campo, però, siamo sempre stati all’altezza. Non ricordo una squadra che ci ha domati, mettendoci alle corde. Anzi, spesso ci siamo espressi su livelli importanti. Talvolta abbiamo peccato di cinismo, non riuscendo a buttare la palla dentro, al cospetto di formazioni più brave di noi in questo. Fattore che abbiamo pagato a caro prezzo. La differenza tra club di vertice e club di bassa classifica la si trova tutta qui, nell’ampiezza, nella profondità e nel tasso qualitativo della rosa.


Come descriverebbe il mister sotto l’aspetto umano e professionale? Cosa l’ha colpita maggiormente di lui?
Occhiuzzi è innanzitutto un ragazzo per bene. Poi, come allenatore, è sicuramente preparato, determinato a far giocare la squadra sempre da protagonista. Gli piace tenere il pallino del gioco e che i suoi uomini siano costantemente pronti e ricettivi a farsi servire, creando sempre tante linee di passaggio. Cura tutti gli aspetti in maniera meticolosa. Vuole la squadra sempre concentrata, che conceda quanto meno possibile agli avversari. Lavora per ottenere la perfezione.


Spesso gli sono state riconosciute importanti doti gestionali. Nell’ultima annata, però, gli viene contestata la mancanza di cattiveria tattica in alcuni frangenti della stagione. Pensa che la retrocessione messa a referto gli possa servire in questa fase di ripresa? Può essere l’uomo giusto, quest’anno, per raggiungere l’obiettivo?
Tutti quanti dovremmo imparare dai nostri errori. E’ una lezione di vita. Io cerco sempre di trarre aspetti positivi, o in grado di impartirmi importanti lezioni, da una sconfitta. Dunque sì, sono certo che farà tesoro dell’esperienza dello scorso anno. In questi mesi di pausa sono certo che ha lavorato e studiato per capire come iniettare alla sua prossima squadra ciò che è mancato a noi lo scorso anno. Penso che un buon mister riesca ad estrapolare da ogni giocatore il massimo in termini di prestazioni, lui è riuscito a farlo. Magari, da fuori, si è avuta questa sensazione che fossimo poco cattivi, che lo fosse lo stesso mister. Ma è una questione di percezioni. Lo stesso Carlo Ancelotti non trasmette cattiveria calcistica, eppure è uno degli allenatori più vincenti della storia. Ripeto, il mister fornisce ai ragazzi delle linee guida, in campo poi scendono loro. Devono essere i calciatori abbastanza determinati da riuscire a determinare le partite ai fini di un obiettivo importante.


Il Cosenza di quest’anno, sotto la gestione Zaffaroni, quale impressione le ha fatto? Ci sono adesso i margini per mantenere la categoria?
Ho seguito molto i ragazzi e, dopo l’avvio sprint, hanno avuto qualche difficoltà. Sono partiti molto bene, sia in termini di prestazioni che di punti. Poi alcune difficoltà, gli infortuni su tutti, hanno impedito al mister di schierare un undici sempre competitivo. E’ una squadra molto giovane, alcuni ragazzi sono alla prima esperienza in Serie B. Si sapeva, però, che il Cosenza avrebbe fatto questo cammino. E’ il cammino in linea con il budget della società e con il valore della rosa. Penso che i ragazzi abbiano le qualità per mantenere la Serie B. Chiaramente bisognerà attingere al mercato di riparazione per apportare alcuni miglioramenti alla rosa, perché sono sicuro che anche le altre lo faranno. Non conosco personalmente Zaffaroni, dunque mi viene difficile esprimere un giudizio. Si vede che è un tecnico con una forte dedizione per il lavoro. Ho parlato anche con alcuni compagni e, tutti, mi hanno sottolineato quanto fosse capace come allenatore. E’ sempre brutto assistere a questo tipo di esonero, soprattutto quando le cose buone si sono viste. Ha pagato le prestazioni opache di questo ultimo complicatissimo mese. Occhiuzzi dovrà essere bravo a tirare fuori il carattere dei ragazzi. Dopo tutti quei risultati positivi vedere una serie di sconfitte crea malumore, soprattutto nei tifosi e, in particolar modo, nei tifosi del Cosenza.”


Si è tanto discusso negli ultimi giorni di questo incontro tra il mister, il ds Goretti, il team manager Marulla e una delegazione della Curva Nord per discutere di un mancato confronto dopo la retrocessione dello scorso anno. Sul finale della passata stagione il club ha un po’ peccato in termini di comunicazione?
Sono dell’idea che non sempre sia necessaria questa comunicazione diretta tra società e tifosi o squadra e tifosi. Le parole solitamente se le porta via il vento, ciò che resta sono i fatti. Per questo ognuno deve impegnarsi, in base al ruolo che ha, e fare del suo meglio. Anche perché le cose che ci si può dire sono limitate. Credo nel lavoro, nel duro lavoro. Dunque penso che una società debba essere seria nel lavoro che svolge e debba mettere tutti i giocatori in condizione di fare bene. Al contempo i calciatori devono dare il massimo in campo e dimostrare attaccamento e rispetto verso la maglia, società e tifosi. E’ giusto che la gente, qualora dovesse vedere poco impegno, contesti la squadra. O che, come accaduto spesso a Cosenza, quando è giusto supportare i ragazzi ci sia la spinta necessaria. Ma il confronto diretto non lo reputo indispensabile. Penso che sia una cosa che, con questa frequenza, si verifichi solo in Italia.

Ad attendere lei e la sua Reggiana, adesso, c’è l’Entella. Può essere la partita decisiva per consolidare il vantaggio su quel gruppo di inseguitrici capitanate proprio dai liguri? Quanto reali sono le vostre possibilità di tornare nuovamente in Serie B?
La partita contro l’Entella è importante ma non decisiva. Fare risultato sarebbe importantissimo per confermarci e mantenere la vetta, aspettando un passo falso del Modena. Più che per tenere lontano il gruppo delle inseguitrici, vogliamo conquistare punti proprio per mantenere vivi i nostri obiettivi. Il campionato è difficile ma noi lotteremo su ogni campo.

Quali sono i suoi auspici per il futuro?
Spero di riuscire a conquistare la Serie B quest’anno con la Reggiana e di disputare qualche altro campionato su ritmi importanti.”