ESCLUSIVA PSB – Cagni: “Paradossale quanto stia succedendo nel torneo cadetto. Corini e Cellino artefici della promozione a Brescia. Su Spezia e Salernitana…”
ESCLUSIVA CAGNI SERIE B – La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Gigi Cagni, ex bandiera da calciatore del Brescia, oltre che storico allenatore tra le altre di Spezia, Salernitana e, appunto, Brescia. Buonasera Mister. Anche quest’anno il campionato di Serie B vedrà i verdetti ottenuti sul campo essere ribaltati dalle […]
ESCLUSIVA CAGNI SERIE B – La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Gigi Cagni, ex bandiera da calciatore del Brescia, oltre che storico allenatore tra le altre di Spezia, Salernitana e, appunto, Brescia.
Buonasera Mister. Anche quest’anno il campionato di Serie B vedrà i verdetti ottenuti sul campo essere ribaltati dalle sentenze in Tribunale. A calendario concluso, diverse squadre non sanno ancora se il loro campionato sia terminato o meno e quale sarà la categoria in cui si ritroveranno a competere il prossimo anno. Da calciatore ed allenatore che ha fatto la storia di questo sport in Italia, come si spiega una situazione talmente paradossale?
“Non è la prima volta che succede purtroppo, e ciò testimonia come qualcosa ai vertici del nostro calcio, categorie a parte, non funzioni in maniera ottimale. Ogni anno si verificano situazioni paradossali al termine dei vari campionati che finiscono per sotterrare un numero spropositato di società, per poi l’anno dopo riprendere sulla falsa riga di quanto successo nella stagione precedente. Bisognerebbe prendere esempio dagli altri paesi europei, poiché reputo che la conoscenza della struttura societaria e patrimoniale delle compagini che partecipano ai campionati professionistici debba essere chiara sin dall’inizio, non al termine delle manifestazioni sportive quando i verdetti del campo dovrebbero essere definitivi. Quest’anno poi, è successo di tutto e di più. Mai vista personalmente una cosa del genere e reputo gravissimo che nonostante questi oggettivi errori commessi dalla Lega, gli esponenti di quest’ultima siano sempre gli stessi. Senza entrare nel merito, la Serie B è cominciata male con la decisione di organizzare il torneo a 19 squadre e finita peggio con le decisioni relative a Palermo e Foggia. Cose, secondo me, fuori dal mondo.”
Concentrandoci su quanto il campo abbia sancito, invece, c’è sicuramente da fare un plauso a Brescia e Lecce, neopromosse in Serie A. Da ex, prima sul rettangolo verde e poi in panchina delle Rondinelle, si aspettava un campionato del genere da parte degli uomini di Corini? A suo avviso, la squadra dovrebbe continuare con lui anche nella massima serie?
“Personalmente, ho sempre creduto che la squadra avesse le qualità per poter ambire al salto di categoria. È chiaro che in un torneo complesso come quello cadetto entrano in gioco diverse variabili, ma i ragazzi di Corini hanno dimostrato di saper gestire la pressione, riuscendo a mettere in atto tutte le loro qualità. Credo che la società debba proseguire sotto la guida di Eugenio: nonostante qualche voce di mercato circolata nelle ultime settimane, pare che la sua permanenza sia assodata. Come hai detto tu, vorrei sottolineare la bravura del Lecce che ha meritato la promozione, per qualità di gioco espresso e fame di vittorie.”
La promozione arriva dopo anni difficili dal punto di vista dei risultati per il Brescia. La svolta fu, per molti, l’avvento di Cellino, che circa due anni fa rilevo’ la società avviando un progetto rivelatosi vincente. Quanto ha inciso la mano e l’esperienza dell’ex patron di Cagliari e Leeds sui successi del gruppo?
“Direi molto. Cellino è un personaggio esuberante, che a tratti può sembrare prenda decisioni anomale. Ma una cosa certa è che capisce di calcio ed infatti ha messo su una squadra straordinaria raggiungendo ancora una volta un risultato sportivo memorabile. Ricordiamo che ad inizio stagione esonero Suazo optando poi per Corini: una scelta di grande lungimiranza che pochi pensavano potesse portare alla promozione delle Rondinelle.”
Nel vortice giudiziario di queste settimane c’è finita indirettamente anche la Salernitana che, salvo eventuali ribaltoni che potrebbero verificarsi nei prossimi giorni, dovrebbe giocare il playout contro il Foggia. Una stagione oggettivamente al di sotto delle aspettative per i granata: cosa non ha funzionato in quel di Salerno?
“A mio avviso tante cose, ma in particolare i troppi cambi in panchina. Non riuscire a trovare una stabilità relativamente alla guida tecnica, con il passare delle partite può portare a conseguenze disastrose, come in effetti è successo. Lotito è un uomo di calcio che con la Lazio sbaglia poco o nulla, ma con la Salernitana non si può dire lo stesso, a mio parere. L’allenatore è determinante ed è mancata razionalità nell’individuarlo tant’è che i risultati negativi sono arrivati anche per questo motivo. Ora l’intero ambiente è in difficoltà e mi auguro che riescano ad uscirne fuori alla grande.”
Lo Spezia, nonostante la delusione subìta in casa nel primo turno dei playoff contro il Cittadella, è apparso come uno dei progetti più interessanti del campionato cadetto. È d’accordo o si sarebbe aspettato addirittura qualcosa in più dai ragazzi di Marino?
“Ho visto diverse volte lo Spezia: una squadra che giocava un ottimo calcio a trazione anteriore. Una squadra ad elevata propensione offensiva però è necessario che abbia un certo equilibrio anche nei reparti arretrati, cosa che forse è mancata ai liguri. In questi casi o hai una squadra come il Brescia che segna sempre un goal in più dell’avversario, oppure rischi di perdere punti determinanti per strada. La stagione degli “aquilotti” la reputo tuttavia molto positiva anche se mi sarei aspettato di più una volta arrivati agli spareggi promozione. Non dico di raggiungere la promozione, ma quantomeno di passare ai turni successivi, fermo restando lo straordinario percorso del Cittadella, che sta meritando gli ultimi risultati positivi.”
Infine, sarebbe interessante avere una sua considerazione sul momento del nostro calcio. Caos amministrativi e giudiziari a parte, crede il livello tecnico dei nostri campionati sia davvero così basso come molti lo etichettano? In cosa è migliorato ed in cosa è peggiorato negli ultimi decenni?
“È peggiorato indubbiamente dal punto di vista gestionale, sulla base di quanto detto prima. Mentre credo che dal punto di vista tecnico sia molto migliorato. Negli ultimi anni in particolare, sono stati lanciati diversi giovani che sono sicuro sapranno dire la loro e dimostrare le proprie qualità nel prossimo futuro. Il calcio italiano deve ripartire da loro.”
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