9 Aprile 2021

ESCLUSIVA PSB – Camolese: “Il mio podio per la promozione? Il Monza troverà il suo equilibrio, il Lecce emergerà e la Salernitana darà filo da torcere”

ESCLUSIVA PSB CAMOLESE – Da giocatore ha totalizzato complessivamente 230 partite in Serie C e 141 presenze in Serie B, vestendo anche le maglie di Lazio, Reggina, Padova. Da allenatore guidò su tutte Torino, Reggina, Vicenza, Livorno e Pro Vercelli. Quest’oggi, in esclusiva ai nostri microfoni, Giancarlo Camolese ha parlato del campionato di Serie B […]

ESCLUSIVA PSB CAMOLESE – Da giocatore ha totalizzato complessivamente 230 partite in Serie C e 141 presenze in Serie B, vestendo anche le maglie di Lazio, Reggina, Padova. Da allenatore guidò su tutte Torino, Reggina, Vicenza, Livorno e Pro Vercelli. Quest’oggi, in esclusiva ai nostri microfoni, Giancarlo Camolese ha parlato del campionato di Serie B secondo il suo punto di vista.

Le varianti dettate dall’emergenza Covid-19, secondo lei, hanno alzato o abbassato il livello di gioco nel campionato di Serie B?

Hanno sicuramente creato problemi a tutte le società, in particolar modo agli allenatori. Prima di decidere la formazione bisogna fare la conta dei disponibili. Abbiamo visto come spesso, a ridosso della gara, sono stati riscontrati casi di positività: per chi prepara la partita in un determinato modo per tutta la settimana, non è affatto semplice cambiare le cose in corso d’opera. Per quanto riguarda i ritmi, invece, la Serie B si sta confermando quella di sempre: ritmi elevati, agonismo, equilibrio, imprevedibilità. Le squadre devono trovare una loro dimensione, ma se l’ultima riesce a battere la prima in classifica non si crea più scalpore.

Se fino a fine stagione dovesse cambiar poco, dunque stadi vuoti o quasi, positivi dell’ultima ora, il trambusto degli isolamenti, secondo lei quale aspetto caratteriale la farà da padrone?

Sicuramente le capacità dirigenziali di tutelare i tesserati. Poi equilibrio e una piccola dose di fortuna aiuteranno. Naturalmente, alla lunga, emergeranno le squadre con rose più lunghe e competitive, proprio in virtù della durata del campionato e di tutte le difficoltà che ci sono. Speriamo che il vaccino dia una mano ed elimini parte del problema, ma penso che ci sia ancora un po’ da soffrire.

Il campionato, come abbiamo detto prima, è già complicato di suo, l’emergenza Covid, probabilmente, ha ampliato queste difficoltà, adesso io le chiedo: crede che le new entry, dunque promosse e retrocesse, abbiano avuto maggiori problemi ad ambientarsi in questa nuova realtà?

Questa è un po’ la storia della Serie B: le squadre che retrocedono dalla Serie A si devono subito calare in questa realtà; mentre alle neopromosse, che si portano dietro la forza di un gruppo che ha ottenuto una promozione, basta poi una scintilla per accendersi e dire la loro. In questo momento è un po’ presto per trarre delle conclusioni. Bisogna farsi trovare pronti a marzo, periodo in cui parte lo sprint finale.

Addentrandoci nella classifica vera e propria, il gruppo al vertice è affollatissimo: 7 squadre in 6 punti, in cui tutte hanno qualità importantissime e possono dire la loro. Lei chi vede meglio da qui fino alla fine? Il suo podio qual è?

E’ facile dire il Monza, per i giocatori che ha acquistato e per il gruppo che sta costruendo. La Salernitana continuerà a fare bene, è una piazza importante con un tecnico che conosce bene la categoria. Il Cittadella sono anni che fa bene e anche quest’anno si sta confermando. Penso che il Brescia recupererà terreno. L’Empoli è un’altra squadra che fino alla fine sarà lì. Poi, come ogni anno, ci sarà la sorpresa. E’ davvero difficile fare un pronostico perché ci sono ancora tanti margini di miglioramento per tante squadre. Alla fine penso che il Monza troverà il suo equilibrio, il Lecce emergerà e la Salernitana darà filo da torcere. Vedo un campionato equilibrato, sarà una battaglia da qui alla fine.

Nelle zone basse invece Entella ed Ascoli arrancano un po’, mentre Pescara, Cosenza, Reggiana e Cremonese vivono momenti delicati: secondo lei quali squadre hanno meno possibilità di salvarsi?

Se quella di prima era una domanda difficile – ride – questa è una domanda quasi impossibile. Diciamo che le squadre che iniziano a soffrire fin da subito sono poi quelle pronte nel momento decisivo della stagione. Normalmente, dal mese di marzo in poi, rischiano maggiormente le squadre a metà classifica. Credo che alcune squadre che sono adesso nelle ultime posizioni si tireranno fuori da quella zona nevralgica, ma fare un pronostico è davvero impossibile.

Il Vicenza, club nella quale lei ha giocato prima ed allenato poi, tra tante difficoltà sta trovando un suo equilibrio. Come valuta il loro cammino fin qui?

Vicenza è una piazza importante, di grande tradizione. Fin da subito è stato fatto un discorso chiaro: mantenere la categoria per poi pensare di puntare alla Serie A nei successivi anni. Fin qui mi sembra che stiano rispettando le aspettative, mantenere la categoria è alla loro portata.”

Reggio Calabria, altro ambiente che lei conosce bene. Entusiasmo alle stelle per la promozione, mercato importante e aspettative altissime per l’attuale campionato. Cosa è mancato fin qui alla Reggina? Come valuta l’operato di Toscano e cosa ne pensa del suo esonero?

Reggio Calabria è un’altra piazza storica del nostro calcio. Gli amaranto possono contare su una società solida, che non è mai banale. Sicuramente non avere i tifosi allo stadio sta penalizzando molto il loro cammino. Normalmente quando si vince un campionato di Serie C ci si porta dietro una mentalità vincente, ma calarsi in questa dinamica non è mai semplice. Hanno avuto tanti problemi legati agli infortuni, tanti giocatori di spessore, tipo Menez e Denis, hanno visto poco il campo, ma con la rosa al completo io penso che possano dire la loro. Toscano è stato molto bravo a vincere il campionato di Serie C, che non è mai semplice. In quest’avvio di stagione non sono arrivati i risultati e si sa, a pagarne le conseguenze poi sono sempre gli allenatori. Ma io penso che lui abbia fatto bene in un momento cruciale della storia di questo club.”

Da Baroni che cosa si aspetta?

Baroni è un allenatore esperto, che conosce bene la categoria. Porterà sicuramente avanti le sue idee di calcio. L’ambiente vuole una squadra competitiva, ma gli si deve dare il tempo necessario. In queste prime uscite sotto la nuova gestione sono arrivati risultati positivi, adesso bisogna trovare continuità.