29 Dicembre 2020

ESCLUSIVA PSB – De Biasi: “SPAL, ad Ascoli sconfitta impensabile ma la squadra c’è. Dionigi ha tutto per far bene a Brescia ma bisogna lasciarlo lavorare”

DE BIASI ESCLUSIVA PSB SPAL BRESCIA – Una carriera ad alti livelli, da calciatore prima ed in panchina poi. Dalla sua Treviso fino ad arrivare all’Azerbaigian: in mezzo tantissime esperienze in Italia, le avventure in Spagna alla guida di Levante ed Alavès, il magico Europeo alla guida dell’Albania che gli è valso anche la cittadinanza […]

DE BIASI ESCLUSIVA PSB SPAL BRESCIA – Una carriera ad alti livelli, da calciatore prima ed in panchina poi. Dalla sua Treviso fino ad arrivare all’Azerbaigian: in mezzo tantissime esperienze in Italia, le avventure in Spagna alla guida di Levante ed Alavès, il magico Europeo alla guida dell’Albania che gli è valso anche la cittadinanza onoraria, una laurea in Scienze Sociali honoris causa ed un posto di diritto nella storia di questo sport. Stiamo parlando, ovviamente, di Gianni De Biasi, tecnico tra i più stimati del panorama calcistico nazionale ed attuale Commissario Tecnico della Nazionale azera il quale, in esclusiva ai nostri microfoni, ha commentato il momento di SPAL e Brescia, compagini presenti nel suo ricchissimo curriculum e che si sfideranno domani alle ore 18:00 al “Mazza” in uno dei match più interessanti della 16a giornata del torneo cadetto.

Una sconfitta, quella di Ascoli, che ha fatto perdere terreno alla SPAL nei confronti delle dirette concorrenti, Salernitana ed Empoli su tutte, e che, visto il momento e la differenza di qualità dell’organico, era sicuramente poco prevedibile. Cosa ne pensa della prova in terra marchigiana degli estensi e, più in generale, del cammino della squadra di Marino fin qui?

“Credo che la SPAL sia, tutto sommato, una delle più serie candidate alla vittoria finale. Come ricordavi, la compagine emiliana è andata incontro ad una sconfitta impensabile ad Ascoli considerato il pessimo momento attraversato dal Picchio fino a pochi giorni fa ma che ha evidentemente beneficiato del cambio di allenatore. Nonostante questo brutto stop però la squadra di Marino è tranquillamente in corsa: è lì, ad un tiro di schioppo dal vertice. Il torneo cadetto è lunghissimo ed essendo a cinque punti dalla prima ed a quattro dalla seconda non vedo grossi problemi. Quella estense è una realtà che, a mio avviso, lotterà fino all’ultima giornata per la promozione diretta. Ci sarà da capire quanto l’ambiente potrà dare una mano anche se in tempi di Covid-19 il fattore campo conta relativamente”.

Quella emiliana è una società reduce da tre anni di Serie A nei quali, retrocessione esclusa, ha comunque dimostrato che a livello strutturale, organizzativo e di mentalità possiede tutte le carte in regola per stare nelle prime 20 del calcio italiano. Le chiedo: quanto è difficile calarsi in una realtà nuova e diversa come quella cadetta dopo un ciclo così importante? Quanto, invece, per Marino subentrare in un ambiente oramai “abituato” ai grandi palcoscenici ma costretto a raccogliere i pezzi e ripartire con un nuovo progetto?

“Ferrara è una realtà che ha una proprietà molto solida e che è in grado di garantire grande sicurezza dal punto di vista della stabilità economica, fattore di non poco conto nell’attuale contesto sportivo, storico e sociale che stiamo vivendo. L’ambiente effettivamente si era abituato alla Serie A negli ultimi anni, il problema potrebbe essere rappresentato dal fatto che la piazza possa avere un pò di puzza sotto al naso, per il semplice fatto che ormai si sentisse a tutti gli effetti una realtà da massima serie che non pensava di dover ripartire dalla cadetteria. Lo è a tutti gli effetti per tantissimi aspetti che non riguardano il rettangolo verde ed ha tutte le carte in regola per tornare ad esserlo anche “ufficialmente” dal punto di vista calcistico, anche con una certa costanza. Marino è un allenatore esperto che ha saputo calarsi con grande intelligenza nel contesto estense: può sicuramente fare un buon lavoro e lo sta dimostrando. Essendo stato allenatore della SPAL, sono molto legato a questo club ed ho tanti amici in città, pertanto mi auguro che alla fine del campionato possa figurare tra le tre neopromosse”.

Dall’altra parte il Brescia, che con Dionigi sembrava aver trovato la giusta quadra a livello tattico e mentale prima della netta sconfitta contro l’Empoli. Un 3-1 che per molti ha rappresentato il perfetto riflesso della differente mentalità e di quello che è stato il diverso approccio alla gara delle due compagini: da una parte una squadra statica e poco intraprendente, a tratti impaurita, al cospetto di un Empoli sublime e che gioca a calcio senza dogmi nè paure. Qual è il suo parere riguardo la sfida andata in scena al “Rigamonti”?

“Non c’è dubbio che l’Empoli abbia meritato la vittoria contro le Rondinelle, di certo non brillantissime e non nella loro miglior serata. Il Brescia, nonostante la battuta d’arresto, ha un potenziale tecnico di grandissima fattura che può nuovamente ambire a recitare un ruolo da protagonista, anche in ottica promozione. Ha conservato parecchio rispetto a quella che era l’ossatura delle passate stagioni, una compagine esperta che lo scorso anno era, al pari della SPAL, in Serie A. Dionigi secondo me ha tutto per fare un buon lavoro in Lombardia, nonostante l’ambiente non sia tra i più facili. A mio avviso, sarà necessario che almeno questa volta vi sia polso fermo da parte della società e che non si esoneri nuovamente in corsa l’allenatore solo per il gusto di cambiare”. 

Le Rondinelle, dopo la retrocessione, sono ripartite dall’esperienza di Perinetti: input che sembrava potesse portare ad una semi-rivoluzione a livello tecnico considerate anche le numerosissime richieste di mercato giunte a Cellino dalla Serie A per i pezzi pregiati della rosa: Donnarumma, Sabelli e Torregrossa su tutti. La società ha invece resistito e provveduto ad integrare la rosa con pochi innesti, su tutti quello dell’esperto Ragusa e del promettente centrocampista olandese Van de Looi. Nonostante l’immenso potenziale dell’organico, il Brescia non viene però quasi mai citato nelle primissime della classe e si ha la sensazione che non sia sufficientemente attrezzato per poter competere con le corazzate del torneo, nonostante il mantenimento di gran parte del “blocco storico” che due anni fa aveva portato alla promozione. Le chiedo: sarebbe stato più intelligente sacrificare uno o più senatori e procedere ad un, per quanto possibile, profondo rinnovamento della rosa (trattenendo magari Viviani, naturale erede di Tonali, passato ad una diretta concorrente come il Chievo) oppure questo gruppo ha ancora molto da dare ed il ciclo non si deve considerare finito? 

“Ho una stima immensa di Giorgio Perinetti che oltre ad essere una persona squisita, è un professionista molto competente e con un certo equilibrio. E’ un dirigente che nella sua carriera ha lavorato in tantissime realtà di primissima fascia e che ha vinto tanti campionati. Pertanto, reputo si sia confrontato con la società ed abbia effettuato con quest’ultima delle giuste valutazioni riguardo quelle che fossero le scelte ottimali per poter ripartire dopo la retrocessione. Se hanno optato per tale strategia, presumo abbiano ritenuto i calciatori ancora stimolati dal progetto e pronti a riportare le Rondinelle dove erano pochi mesi fa. Capisco la delusione ed i malumori della piazza e della tifoseria ma sono sicuro che ogni decisione sia stata fatta in maniera oculata e per il bene del club”.

Domani alle ore 18:00 il big match del “Mazza” tra le due compagini: che tipo di partita si aspetta di vedere? Cosa servirà alle due squadre per prevalere sull’altra?

“Mi aspetto una bella partita perchè i contenuti tecnici e tattici affinchè lo sia ci sono tutti. Sono due squadre che possono mettere in scena una bella gara. Chiaro che, soprattutto in questo tipo di confronti, gli equilibri siano sottilissimi e basti un nulla per cambiarne l’andamento. Un episodio o un cartellino possono incidere sul risultato finale ancor più che in altri tipi di partite, vista la notevole qualità presente sul terreno di gioco. Credo vedremo una partita equilibrata e che entrambe proveranno a vincere senza fare troppi calcoli che, ad oggi, non hanno senso di essere fatti”.