ESCLUSIVA PSB – Danilo Pagni: “Impressionato da Carnesecchi. Alla Ternana ho stabilito un record”
DANILO PAGNI – Danilo Pagni si è reso protagonista in Serie B come direttore sportivo della Ternana in una salvezza storica insieme a Fabio Liverani, tecnico della squadra umbra in quel famoso finale di stagione (2016-17). Ritornato poi alle Fere dopo poco più di un anno, Pagni ha dovuto svolgere l’arduo compito di rifondare la […]
DANILO PAGNI – Danilo Pagni si è reso protagonista in Serie B come direttore sportivo della Ternana in una salvezza storica insieme a Fabio Liverani, tecnico della squadra umbra in quel famoso finale di stagione (2016-17). Ritornato poi alle Fere dopo poco più di un anno, Pagni ha dovuto svolgere l’arduo compito di rifondare la rosa dopo la retrocessione in Serie C. Reduce da un’esperienza importante alla Viterbese, il direttore sportivo si è concesso ai nostri microfoni per commentare quanto ha vissuto nelle sue passate avventure e fare il punto della situazione riguardo l’attuale campionato di Serie B.
Dopo essere ritornato a Terni, lei ha svolto un lavoro davvero eccellente sul mercato. È riuscito a cedere oltre diciannove calciatori che non rientravano nel progetto, nonostante la retrocessione in Serie C. Quanto è difficile rifondare praticamente da zero una squadra, cedendo giocatori che non sono stati valorizzati nella precedente stagione?
“E’ un record il numero di cessioni fatte: abbiamo venduto Salvemini a scadenza di contratto a 50 mila euro più percentuale sulla futura rivendita, Sernicola a 200 mila euro. Oltre Carretta e Montalto alla Cremonese, dunque plusvalenze importanti. Albadoro l’unico che ha rifiutato la cessione, era pronto per lui un biennale alla Vibonese”.
Nel suo ultimo anno a Terni ha completamente rivoluzionato la rosa. Da cosa è dipeso?
“Quando sono tornato alla Ternana ho avallato il progetto della società, ovvero azzerare tutto. Sapevo che era un compito arduo, però molte volte il calcio ci ha abituato a sfatare queste regole ed è ovvio che la progettazione tecnica e la continuità poi portano alla lunga i frutti sperati. C’erano giocatori validi come Carretta e Montalto, ma non è stata una questione personale: la società voleva resettare col passato”.
Nonostante l’ottimo lavoro svolto alla Viterbese, dopo un cambiamento societario è stato costretto a lasciare il club. Quanto è difficile per un addetto ai lavori come lei lasciare una propria creatura a “metà dell’opera”?
“A Viterbo sono subentrato a metà dicembre, con la squadra che doveva recuperare 12-13 partite. Abbiamo fatto un mercato zero a zero a livello economico. Sono stati rilanciati giocatori come Coda, Luppi e Mignanelli. Poi abbiamo visto l’esplosione di Sperandeo classe ’99 titolare. In Coppa Italia siamo riusciti a battere il Monza ed altre squadre che poi sono state promosse in Serie B. C’è stato poi il cambio di proprietà, ma non è la prima volta che mi capita. Ognuno sceglie i propri dirigenti, però porto di Camilli e dello staff un bel ricordo”.
Un suo giudizio sul campionato di Serie B di quest’anno…
“Il Benevento non avrà problemi a vincere il campionato. La sorpresa è il Cittadella del mio amico Marchetti, mentre la delusione è la Cremonese”.
In conclusione, quale calciatore in cadetteria le ha più impressionato in questa prima parte di stagione?
“Il giovane che mi ha impressionato di più è Carnesecchi del Trapani ed anche Esposito classe 2000 del Chievo, mentre l’attaccante del Cosenza Riviere ha colpi eccezionali”.