10 Maggio 2022

Tesser: “Il mio Modena sorpresa della B? Me lo auguro. Complimenti alla Cremonese e a Pecchia”

TESSER MODENA CREMONESE – Attilio Tesser, allenatore del Modena, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “GrigiorossOnAir” soffermandosi sulla promozione dei canarini in Serie B e sull’esperienza alla Cremonese. Le sue parole riportate da “Cuoregrigiorosso.com”: “In Serie C ho avuto la fortuna di fare quattro promozioni, la prima proprio a scapito della Cremonese con il Novara, […]

TESSER MODENA CREMONESE – Attilio Tesser, allenatore del Modena, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “GrigiorossOnAir” soffermandosi sulla promozione dei canarini in Serie B e sull’esperienza alla Cremonese. Le sue parole riportate da “Cuoregrigiorosso.com”: “In Serie C ho avuto la fortuna di fare quattro promozioni, la prima proprio a scapito della Cremonese con il Novara, ed è stata la più serena, mentre le altre sono state più combattute. Adesso stiamo pensando alla Supercoppa e al Sudtirol, ma quello che contava fare l’abbiamo fatto. L’appetito vien mangiando e in questi giorni stiamo girando per la città e vediamo di mantenere la concentrazione per la sfida di sabato”.

Scarsella? Quest’anno, quando ne ho parlato col direttore, ho detto “magari venisse”. Lui con me ha sofferto a Cremona, sono onesto. Vuole giocare sempre con continuità, ma con le rose ampie di oggi le rotazioni diventano importanti. Sa inserirsi e fiutare il gol, si butta con gli inserimenti da dietro e sa farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Inizialmente cercavo un centrocampista di gioco e costruzione, ma poi con le sue qualità è venuto fuori un giocatore importante in fase di finalizzazione ed è stato il nostro capocannoniere”.

“La promozione di Cremona e questa di Modena si assomigliano tantissimo: non solo per la pioggia, ma perché siamo arrivati all’ultima partita a giocarcela. A Cremona addirittura all’87’ con Scarsella, che ha fatto doppietta anche nell’ultima giornata di questo campionato. In comune c’è anche la rincorsa con un’avversaria valida come la Reggiana, con cui eravamo sotto di 8 punti ma ce la siamo andati a prender con merito. Le similitudini ci sono tutte. Il fatto che il 6 di maggio con la pioggia siano arrivate le due promozioni è un’altra coincidenza, ce ne sono alcune incredibili. Con il Modena sono andato a giocare la penultima a Gubbio, abbiamo fatto 1-1 e non abbiamo chiuso il campionato ed era Pasqua. Allo stesso tempo col Pordenone avremmo potuto festeggiare la promozione prima e facemmo 2-2, poi la partita dopo l’abbiamo centrata. Un po’ come a Cremona, quando la sconfitta di Livorno ci impedì di festeggiare con una giornata di anticipo”.

“Sono molto contento per la promozione della Cremo perché l’ha meritata sul campo, ho conosciuto Arvedi e so la passione che ci mette. Il centro sportivo è all’avanguardia ed è bellissimo, un segnale forte di chi vuole fare le cose in una determinata maniera. Dalla vittoria della Lega Pro la piazza ci ha sempre dato un contributo straordinario, ho visto una città innamorata della sua squadra e le ho sempre voluto bene. La società e i tifosi sono importanti, la Serie A è il giusto premio. Noi abbiamo fatto un primo passo che è servito dopo cinque anni a dare questa opportunità. Siamo riusciti a fare un salto di categoria che per storia sappiamo essere molto complicato. Esserci riusciti in una città che ha fatto la Serie A è stato un passaggio importante. Seguendo sempre con affetto questa squadra ho visto che il Cavaliere ha fatto le cose bene come sempre, la squadra ha fatto un ulteriore salto di qualità. Alla Cremonese posso fare solo i complimenti”.

Chi mi è piaciuto dei grigiorossi? Se devo citare i giovani cito quelli della Juventus come Fagioli che è un giocatore importante o Zanimacchia. Penso anche a Gaetano che ho trovato cresciuto rispetto a quando ci ha segnato la doppietta a Pordenone. Io facevo l’esterno sinistro e mi sembra che anche Valeri abbia dimostrato di essere un calciatore di prospettiva”.

Pecchia? Parlando con amici mi hanno detto tutti che è particolarmente bravo e sono contento. Penso che la sua esperienza formativa sia quella con Benitez, ma è giusto che escano le sue qualità. Complimenti a Fabio, ho visto più volte la Cremo giocare e fa davvero un bel calcio, si vede la sua mano. Penso che la forza di una squadra stia nella capacità di gestione dei calciatori. Possiamo fare tutte le tattiche del mondo, ma se non scatta l’empatia tra staff e calciatori si va poco lontano, bisogna essere squadra. Ha fatto una buona rotazione e il gruppo ha spinto dalla stessa parte”.

 

“Dove si vince è facile essere ricordati bene. Oggi siamo stati ricevuti dal sindaco e ho parlato di una cosa che mi porto sempre dietro. Mio papà, che non c’è più da tanti anni, mi ha insegnato ad essere una persona educata, per bene e rispettosa. So che lavoro per una comunità, la gente fa dei sacrifici e la proprietà spende soldi importanti. Questo merita rispetto e significa non solo vincere, ma anche lavorare con serietà. Chi lavora dando questo sentimento morale qualche punticino in più lo fa. A queste cose tengo molto, non vado sotto le curve a baciare lo stemma ma preferisco andare a risultato ottenuto, come fatto ad Avellino e Terni dopo la salvezza. Penso anche quando con la Cremonese siamo andati ad Avellino e tutti si sono alzati in piedi. Mi piace essere riconosciuto come uno che dà tutto, so che sbaglio a volte ma ci metto tutto me stesso”.

Se il mio Modena può essere la sorpresa della Serie B? Me lo auguro, la proprietà è appena entrata nel mondo del calcio e li ho conosciuti un anno fa. Hanno tanto entusiasmo, è gente che è tifosa, vanno sempre a vedere i Mondiali, Inter, Milan, le finali di Champions… Sono tifosi e appassionati di calcio, vogliono fare bene. Oggi chiedevo al Presidente se si aspettasse un anno così intenso e ha detto di no, pur essendo da sempre tifoso. Sicuramente vorrà far bene, io dico sempre che bisogna stare con i piedi per terra, vedremo il grado di competitività. Siamo l’unica rosa delle “big” di Serie C che ha 6-7 ragazzi giovani, una parola che va di moda anche in casa Cremonese. Bonfanti ha fatto tripletta l’altro giorno e viene da tre mesi buoni, Mosti, Maggioni, Rabio, Baroni sono tutti ragazzi che arrivavano dalle Primavere. A differenza della Reggiana e della “mia” Cremonese, dove la squadra non era giovane perché era fatta per vincere subito. Qui invece i giovani sono stati determinanti anche nei momenti difficili di inizio stagione, ci hanno dato spensieratezza e qualità. Volevamo essere competitivi in due anni, cercando un equilibrio tra gioventù e giocatori esperti”.