😍 Sampdoria, Marvin Cuni: “Se vieni a giocare a qui, sai che ambizioni devi avere. C’è un blasone da Serie A”
Le parole del nuovo acquisto
Simone Arveda/Getty Images - Via One Football
Marvin Cuni, da poco diventato un nuovo attaccante della Sampdoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista della prossima stagione. Rilasciate a Repubblica, le riprendiamo da sampnews24.com:
Passata stagione – “Con il Frosinone in B ho segnato un solo gol in tre partite, prima di sbagliare e andare in Russia, dove mi sono trovato malissimo. E sa su quale campo? Al Picco, in casa dello Spezia, dove giocheremo lunedì. Non vedo l’ora di cominciare, sono eccitato al pensiero del debutto: questa nuova avventura mi affascina“.
Coppa Italia – “Sarebbe bellissimo ripetersi al Picco, anche perché in tribuna ci saranno i miei genitori. Vengono apposta da Monaco di Baviera, mentre la mia compagna è già qui. Faranno il tifo, io darò il massimo. Detto questo, mi fermo qui: non sono il tipo che fa promesse“.
Ambizioni – “La teoria di mister Donati? Trovo giusto viaggiare a fari spenti, la penso come lui. Preciso però una cosa: se vieni a giocare alla Sampdoria, sai cosa ti aspetti e che ambizioni devi avere. Puntare in alto è inevitabile: qui c’è un blasone da Serie A, la gente è abituata ai grandi livelli“.
Tifosi – “Alcuni tifosi mi hanno già fermato per strada quando sono andato in centro. Mi hanno incitato e fatto forza, chiedendomi di fare tanti gol. Mi hanno raccontato di più di 18 mila abbonati e di uno stadio sempre pieno, e questo deve darci grande carica“.
Ferraris – “Qualcuno l’anno scorso non sopportava la pressione del Ferraris? Per me una cosa del genere è inconcepibile. Il tifo a favore ti fa raddoppiare gli sforzi e le energie, deve essere uno stimolo enorme“.
Ruolo – “Voglio segnare, ma non parlo di cifre. Ho un’idea in testa, ma la voglio tenere per me. Voglio precisare una cosa: sono un attaccante, ho dei compiti precisi, mi si chiedono i gol e non mi sottraggo. Però io amo giocare per la squadra, correre tanto e svariare in campo: l’assist mi soddisfa quanto la rete. L’obiettivo è il successo della squadra, l’importante è che la Samp vinca. Se sarà stato protagonista, gol o assist poco conta“.
Esempi – “Sono cresciuto nelle giovanili del Bayern, ho visto fenomeni come Robben, Ribery, Muller in allenamento. Ma il mio mito è sempre stato Lewandowski. Lui e CR7, mentre ora c’è Haaland“.
Genova – “Meraviglioso il mare, la costa, la zona attorno a Bogliasco. Ma anche il centro mi piace. Non mi spaventano le grandi città, sono nato a Monaco di Baviera. Ora sto ad Albaro, spero di trovare casa al più presto e di non dover vivere in albergo. Come calciatore devo essere concentrato sul campo, ma se il contorno in cui ti trovi è bello, tanto meglio“.