Sampdoria, sale la tensione col Genoa per lo stadio. I rossoblù: “lo compriamo noi”
Tensione alle stelle tra i due club sulla questione "Ferraris"
Nella contesa a colpi di pec tra Genoa e Sampdoria per lo stadio, la mossa per sparigliare le carte ieri l’hanno fatta i rossoblù. Andati a vuoto gli ennesimi colloqui/confronti della mattinata che pareva potessero produrre una soluzione diplomatica sulla questione delle garanzie (con versamento di 5 milioni per club) chieste dalla Samp, a metà pomeriggio l’ad rossoblu Blazquez – come riporta Il Secolo XIX – ha inviato una pec al Comune di Genova con una proposta unilaterale di acquisto del Ferraris “nell’interesse della città”, rispettando anche le tempistiche richieste dal sindaco Bucci che aveva sollecitato i due club a muoversi entro lunedì e comunque prima di oggi, giorno di visita in città del ministro per lo sport Abodi (si parlerà della candidatura di Genova all’europeo del 2032).
Il progetto resta quello dell’architetto Penaranda e il Genoa è affiancato in questa operazione da Oak View, un noto gruppo statunitense specializzato nella gestione degli stadi in USA e Gran Bretagna. Pochi minuti dopo, il Genoa ha anche informato la Sampdoria della proposta autonoma inviata al Comune -verosimilmente sempre con una pec – lasciando aperta la possibilità a Matteo Manfredi di associarsi successivamente all’operazione, riavviando così un percorso comune interrotto, opinione del Genoa, per responsabilità della Sampdoria.
Il pomo della discordia
Il Grifone, però, contestualmente ha contestato nuovamente al club blucerchiato, con termini particolarmente forti e accesi, il mancato adempimento degli impegni presi con gli accordi firmati l’estate scorsa e con la delibera della Genova Stadium di venerdì scorso che aveva determinato ad inviare la proposta di acquisto dello stadio entro lunedì 14 ottobre. A questo punto il futuro della newco costituita dai due club lo scorso 23 settembre sembra veramente appeso ad un filo, considerando il clima di tensione tra i due soci. E l’ad Cardinaletti, vista la situazione, starebbe meditando di dimettersi. Inoltre ci sarebbero diversi dettagli da chiarire, ad esempio se un unico club può utilizzare per la propria proposta autonoma il progetto e il Pef (piano economico-finanziario) in pancia alla Genova Stadium e quindi posseduto solo al 50%.
La controrisposta del Doria
La Samp ha preso atto dell’iniziativa autonoma del Genoa, restando ferma sulle proprie posizioni in merito alle garanzie e alla volontà di portare a termine l’operazione stadio. La serata di ieri è stata un susseguirsi di call tra Manfredi, l’ad Fiorella, il direttore operativo Bosco, gli uffici legali. Contatti anche con gli investitori del club, che hanno confermato la disponibilità a coprire immediatamente la cifra necessaria per acquisto e restyling del Ferraris e ballano circa 100 milioni. Il blucerchiati, nelle prossime ore, a loro volta potrebbero presentare al sindaco un’offerta autonoma.
Le soluzioni
Da parte di Bucci, al momento, silenzio. Resta la convinzione che a prescindere da quanto succederà tra Genoa e Samp, il comune non potrà mai vendere per ovvi motivi lo stadio ad un solo club. Quindi o l’operazione viene portata a termine da entrambe le parti insieme o entreranno in campo soggetti terzi. E le dinamiche cambieranno. Niente Legge Stadi, ma si andrà a gara. Sembra un miraggio che i lavori a questo punto possano iniziare a giugno.