🎙️ Sampdoria, Coda: “Non mi sono pentito, qui progetto triennale per la promozione. Serie A? Meglio essere il numero uno in B”
Le parole del bomber
Gabriele Siri / IPA Sport / IPA
Massimo Coda, dopo una stagione non proprio felice, ha aiutato in maniera significativa la sua Sampdoria a salvarsi nel corso della doppia sfida play-out contro la Salernitana. Di seguito, come apprendiamo dalla Gazzetta dello Sport, la sua intervista:
Record di gol – “Ho segnato 135 reti come lui, ma punto ad arrivare a 150“.
Salvezza – “Ci siamo resi conto tardi in quale guaio ci eravamo messi“.
Cremonese – “Ci ho provato, come sempre, per vincere. Ma con i playoff si va un po’ troppo per fortuna, l’avversario può essere superiore“.
Sampdoria – “Ho pensato a lungo. Ma c’era un progetto, e mi piaceva. Non è andata bene, ma sono contento della scelta. Avevo offerte, anche dalla B, ma volevo tornare in A. Ho firmato per tre anni per far salire la Samp e per chiudere qui“.
Pentimento? – “Assolutamente no. È stata una stagione difficile, abbiamo avuto tanti infortuni e non eravamo costruiti per retrocedere. Ma ci siamo trovati in una situazione difficile e ce ne siamo resi conto tardi. Abbiamo pagato tutto questo. Ora voglio rimanere, risalire e chiudere con 150 gol in A, B e C“.
Retrocessione Salernitana – “Fa male, doveva fare di più. È stato un anno complicato, però con una direzione diversa si poteva salvare. Mi spiace per la piazza e per i ragazzi che sono rimasti, come Fazio, che ha sempre dato tutto. La Salernitana ha segnato la mia carriera“.
Salernitana – “Sì, è iniziato tutto lì: a Empoli, ricordo ancora il gol al Livorno. Poi ho sempre segnato tanto: 34 a Benevento, 42 a Lecce. Mi manca la A, ma voglio chiudere bene. E 150 sono lì“.
Il gol più bello – “Contro il Genoa con il Lecce. Un pallonetto pazzesco da 30 metri“.
Quello più importante – “Quello che fece vincere la B a Benevento“.
Gol sbagliati – “Ne ho sbagliati più di quanti ne ho fatti. Se no sarei in Champions“.
135 gol, i ricordi migliori – “La tripletta a Buffon in Lecce–Parma: mi disse che nessuno l’aveva mai fatto in 40 anni in B. Una giornata speciale. Ricordo anche il gol al volo, come quello di quest’anno al Modena. Però anche 9 rigori sbagliati, su una cinquantina calciati: tre solo a Benevento, due di fila, poi li ho lasciati a Viola“.
Tabù – “A Bari non ho mai segnato. E un portiere come Bardi fa sempre miracoli con me, però qualche gol gliel’ho fatto“.
Serie A – “L’amarezza c’è. A Parma ero partito bene, ma un infortunio mi ha fermato. E poi a Benevento non me la sono goduta. Da allora ho deciso: o mi arriva un’importante opportunità, o era meglio giocare in B per vincere. Con le mie caratteristiche, sì. In A arriva mezza palla a partita e magari non la sfrutti. E poi negli anni c’è stato questo record sempre più vicino. Sì, meglio essere il numero uno in B“.
Obiettivo – “La prima cosa che ho in mente! Basta un gol per essere primo da solo, ma visto che posso migliorare il record devo farlo bene: voglio arrivare a 150“.
Futuro “Voglio fare l’allenatore. Ma prima, fare il gioco che mi esalta“.