20 Marzo 2022

Ascoli, Pulcinelli: “Quest’anno il torneo più interessante da quando sono nel calcio. Sogno Serie A? Perché no…”

PULCINELLI ASCOLI – Massimo Pulcinelli, patron dell’Ascoli, è intervenuto a margine di “B Magazine”, trasmissione a cura della Lega B con la collaborazione di Helbiz Live. Queste le dichiarazioni del numero uno bianconero, diffuse da PicenoTime.it: “Nel calcio non c’è nulla di certo ma sicuramente la nostra ambizione di fare i playoff è ampia e […]

PULCINELLI ASCOLI – Massimo Pulcinelli, patron dell’Ascoli, è intervenuto a margine di “B Magazine”, trasmissione a cura della Lega B con la collaborazione di Helbiz Live. Queste le dichiarazioni del numero uno bianconero, diffuse da PicenoTime.it:

Nel calcio non c’è nulla di certo ma sicuramente la nostra ambizione di fare i playoff è ampia e reale e dobbiamo lottare fino alla fine. Questo è un campionato fantastico perché nessuna squadra si è ritagliata il primo posto con distacco. C’è un susseguirsi di cambi al vertice, da quando sono entrato io nel calcio nel 2018 è sicuramente il torneo cadetto più interessante in senso assoluto. Tutto si giocherà al fotofinish, conteranno anche la gestione della stanchezza e l’approccio ai match. Sicuramente Lecce, Cremonese, Pisa ed anche Brescia hanno qualcosina in più rispetto alle altre, ma non ci sono partite scontate e tutti sanno dare filo da torcere a qualsiasi avversario. Poi c’è il fenomeno Parma, la squadra più costosa del campionato che al momento staziona al centro classifica, appena sopra i playout

La Serie A, un obiettivo mai troppo nascosto del patron

Sogno Serie A? Perchè no… Sottil? Il nostro mister è fantastico, per il 70% è stato lui a vincere la partita con il Pisa insieme a tutto lo staff ed ai ragazzi che sono scesi in campo, con un approccio alla gara determinante. L’anno scorso ci ha preso in mano che avevamo solo 6 punti in classifica in 14 gare e ci ha portato alla salvezza senza giocare i playout, compiendo un lavoro fantastico. Quest’anno siamo ripartiti da lui e quando il progetto continua è tutto più semplice, con trequarti di squadra già fatta.

Su quanto sia difficile fare calcio in Italia

E’ indubbiamente difficilissimo. Bisogna avere intuito ed intelligenza nel bilanciare le cose, tra ciò che spendi e ciò che entra. Sicuramente quest’anno, visti budget ed ingaggi, non vantiamo la miglior rosa del campionato, però posso dire che abbiamo un grandissimo team, un gruppo fantastico che sta insieme benissimo ed è fortemente coeso, fattori che stanno facendo la differenza.

Sui lavori al “Del Duca”

Abbiamo fatto dei lavori in questi anni, è stata rinnovata un’intera tribuna e dedicata a Carlo Mazzone. Abbiamo realizzato inoltre la copertura della tribuna centrale, ancora dobbiamo sistemare la Curva Sud distrutta dal terremoto e stiamo attendendo che arrivino le delibere per poterla ricostruire. Poco pubblico negli stadi? Il Covid ha sicuramente influito. In tanti ci siamo abituati a vedere da casa la partita ed andare allo stadio diventa quasi un sacrificio viste le tutte le normative che ci sono da rispettare, con mille complicazioni. Poi quando in una città arrivano risultati inaspettati, questo diventa un modo per riavvicinare il pubblico allo stadio per rinverdire i fasti del passato. Non bisogna mai dimenticare che i club vivono di diritti televisivi ed è fondamentale che quest’anno ci sia la trasmissione dei match su 3 piattaforme. Ci sono anche degli orari complicati in giornate diverse, chi lavora fatica ad essere allo stadio alle 14 di sabato ad esempio. Noi abbiamo fatto un pubblico eccezionale solamente nella gara d’inizio dicembre con il Parma, si giocava di domenica pomeriggio e c’erano quasi 7mila spettatori. Normalmente oscilliamo tra le 3mila e le 4mila presenze, che sono abbastanza rispetto ad altre piazze cadette ma in assoluto sono sempre pochi. Come Società abbiamo messo in piedi una serie di iniziative per superare la soglia dei 5mila spettatori che resta il nostro obiettivo però non è per niente facile. Sono molto social e leggo i commenti dei tifosi che spesso si lamentano degli orari e dei giorni delle partite, ognuno ovviamente ha la sua esigenza”.