13 Marzo 2024

Accordo definitivo Manfredi-Ferrero, Guarascio indagato, Diakité condannato a 5 mesi: le news del mercoledì di Serie B

I fatti di giornata

Cosenza Calcio

La Serie B è, numeri e spettacolo alla mano, probabilmente il campionato più difficile e complesso d’Europa. Ormai da anni la cadetteria vede le squadre partecipanti darsi battaglia sino alla fine con le diverse classifiche che tendono ad essere incerte sino alla chiusura della stagione regolare così come accaduto in questo campionato conclusosi. Oltre ai fatti di campo, però, la Serie B si contraddistingue anche per quelli che accadono al di fuori del rettangolo verde. Aneddoti, polemiche, statistiche, dichiarazioni e tutto ciò che un campionato così ricco può offrire. Di seguito, dunque, le news di Serie B più rilevanti di giornata.

Serie B, le news di giornata

Accordo Manfredi-Ferrero

Dopo 3 ore e mezza di udienza in Tribunale l’azionista di maggioranza della Sampdoria Matteo Manfredi ha trovato l’accordo con Massimo Ferrero e Gianluca Vidal. L’intesa è definitiva e chiude ogni tipo di discussione in seno al club: la nuova proprietà, come racconta Gianluca Di Marzio, ha fatto un ulteriore sforzo per soddisfare le richieste della controparte. L’annuncio sarà dato la settimana prossima e così avrà inizio la nuova era blucerchiata.

Guarascio indagato

Improvvisa nube sopra Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, come apprendiamo dai colleghi di lacnews24.com: “Ci sono anche il patron del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio e sua sorella Ortenzia tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Vibo Valentia, guidata da Camillo Falvo, che prova a far luce sullo smaltimento illecito di tonnellate di prodotti qualificati come fertilizzante, ma costituiti in realtà, secondo l’accusa. da rifiuto smaltito illecitamente sui terreni agricoli delle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria. Per i due imprenditori nel settore dei rifiuti il gip ha disposto, secondo quanto si apprende, la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Lamezia Terme.

[…] Al centro dell’attività investigativa il ciclo di trasformazione dei rifiuti effettuato all’interno di un impianto di recupero del Vibonese con sede a Vazzano, quello della Eco Call.  

L’azienda sita nell’entroterra vibonese (territorio di Vazzano) operante nel settore del recupero dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, avrebbe dovuto produrre ammendante compostato misto. La stessa di fatto, non rispettando la procedura prevista all’interno dell’autorizzazione integrata ambientale, generava un prodotto che non aveva perso la qualifica di rifiuto, contenente plastiche, vetri e metalli, anche pesanti come il cromo esavalente ed andando ad inquinare irrimediabilmente i terreni agricoli.

Il procedimento produttivo, inoltre, veniva effettuato all’interno di capannoni, i cui portelloni sarebbero dovuti restare chiusi; di fatto l’attività veniva svolta mantenendo gli stessi aperti, non consentendo il corretto utilizzo dei filtri e determinando l’inquinamento dell’aria a causa delle polveri e delle emissioni immesse in atmosfera. L’indagine ha consentito di cristallizzare la presunta condotta illecita di diversi soggetti, attuata attraverso attività decisionali, esecutive e materiali, connesse alle posizioni e alle funzioni, apicali e non, rivestite all’interno della stessa azienda. Nel mirino degli investigatori sono finiti anche un dirigente della Regione Calabria e alcuni tecnici“.

Diakité condannato a 5 mesi

I fatti risalirebbero allo scorso 24 maggio 2022, quando, stando a UmbriaOn.it, l’ex terzino della Ternana, oggi in forza al Palermo, Salim Diakitè ha avuto un alterco con le forze dell’ordine alla stazione di Terni, sfociato in una denuncia per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. A dare origine al tutto sarebbe stato l’invito del giocatore rosanero di controllare la sua identità su internet, dopo aver ricevuto la richiesta di esibire un documento da parte della Polfer. L’udienza, tenutasi al Tribunale di Terni, si è conclusa il patteggiamento da parte del classe 2000 per una condanna a cinque mesi con la sospensione condizionale.