Pordenone, Lovisa: “Si deve riprendere”
LOVISA INTERVISTA – Il patron del Pordenone Lovisa, appena guarito dal Covid-19, non ha perso tempo ed ha fatto sentire la sua voce ed il suo pensiero, rilasciando un’intervista a Tuttosport. A seguire e una parte di questa, a partire dal pensiero del presidente dei ramarri sul protocollo FIGC: “Si deve riprendere. Il calcio viene […]
LOVISA INTERVISTA – Il patron del Pordenone Lovisa, appena guarito dal Covid-19, non ha perso tempo ed ha fatto sentire la sua voce ed il suo pensiero, rilasciando un’intervista a Tuttosport. A seguire e una parte di questa, a partire dal pensiero del presidente dei ramarri sul protocollo FIGC: “Si deve riprendere. Il calcio viene visto solo come 22 che vanno in campo ma in realtà dietro ogni squadra c’è un’azienda. Poco fa leggevo un articolo sui numeri del calcio italiano: 4,7 miliardi fatturato e 4,2 milioni di praticanti. Sarebbe un errore ancora più grave restare fermi. Certo, bisogna farlo in sicurezza, facendo sacrifici, nel rispetto di tutti i protocolli. Credo che la gran parte delle società siano d’accordo, compreso il presidente Balata. Certo ci vuole cautela, è per tutti la prima esperienza, ripartiremo un po’ dopo la A. E’ questa la parola chiave, io ho 55 anni e quando si diventa vecchi si guadagna soprattutto in esperienza. Sono gli effetti di questo mondo globalizzato, bisogna abituarsi. Quello che impariamo oggi ci servirà in futuro.”
Si parla, poi, della speranza della promozione in Serie A: “Sognare, pensare in grande, non costa nulla. Parla di Serie A il Perugia che è a 4 punti dai playout, io cosa dovrei dire che mi basta un solo punto per essere salvo? E dunque sì, pensare in grande ma agendo in piccolo, tenendo un basso profilo, con umiltà. Queste sono le nostre armi contro squadre che hanno ben altro budget e con cui stavamo battagliando sul campo ad armi pari: Frosinone, Crotone, Empoli, Spezia… Sulla carta le favorite erano loro. Ma ci siamo anche noi, assieme al Cittadella, a dare fastidio. Diciamo che siamo i rompiscatole della B.”
La chiacchierata si conclude con un pensiero su Tremolada: “Non è stato bene, veniva da un lungo periodo in cui nel Brescia non giocava mai ma io sono convinto che alla ripresa, giocando ogni tre giorni e su ritmi che col caldo dovrebbero essere più bassi, possa dare un grande contributo. Può essere la nostra arma in più.”