Reggina, Laribi: “Orgoglioso di indossare questi colori. Sogno nel cassetto? Segnare in A, magari l’anno prossimo in amaranto…”
LARIBI REGGINA – Karim Laribi, centrocampista della Reggina, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di “IlReggino.it”, soffermandosi sul raggiungimento delle 200 presenze in Serie B e sull’andamento della squadra amaranto: “Sensazioni sulle 200 presenze? In realtà, le solite. Quella che si prova ogni qual volta si scende in campo. Non avevo emozioni particolari, pur sapendo di […]
LARIBI REGGINA – Karim Laribi, centrocampista della Reggina, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di “IlReggino.it”, soffermandosi sul raggiungimento delle 200 presenze in Serie B e sull’andamento della squadra amaranto: “Sensazioni sulle 200 presenze? In realtà, le solite. Quella che si prova ogni qual volta si scende in campo. Non avevo emozioni particolari, pur sapendo di aver raggiunto un traguardo importante, però le emozioni sono sempre le stesse, aldilà che sia la prima, la cinquantesima o la duecentesima presenza. Diciamo che sono stato molto fortunato in carriera a beccare delle squadre ottime, magari anche per merito mio. Mi reputo importante per le mie tre promozioni, al netto della prima (quella col Sassuolo, ndr) in cui, dopo un grave infortunio al ginocchio a inizio stagione, non ho aiutato un gruppo che ha fatto tutto da sè. Con Verona e Bologna credo invece di averci messo un bello zampino. Se sono uomo promozione? Possiamo dirlo, come non possiamo dirlo (ride, ndr). L’anno scorso non mi è andata benissimo, quindi cerchiamo di pareggiare con qualcosa di bello quest’anno. Il gol più bello? Sicuramente il primo, ma ce ne sono molti altri. Quello più emozionante per me e la mia famiglia credo che sia quello con Verona nella finale playoff, contro il Cittadella.
“È un momento calcistico molto strano, c’è stato un mercato molto fermo negli ultimi due anni. Quindi appena ho avuto l’interessamento del direttore e dell’allenatore ho accettato senza alcun tipo di problema. Sono molto lontano da casa, non è così semplice ma ci si adatta. Non siamo in guerra, stare lontano da casa è una sofferenza ma si cerca di compensare facendo un buon lavoro. Aglietti? Ho trovato un allenatore carico che ha voglia di prendersi quello che è stato negato sia a lui sia a me a Verona, in cui non abbiamo avuto la possibilità di continuare la nostra avventura lì. Gli obiettivi sono sempre quelli: arrivare più in alto possibile. Che sia quindicesimo, quinto o primo posto lo vedremo solo strada facendo. Vogliamo dire la nostra.
“Quando affrontai la Reggina con la maglia del Bari? All’epoca ho visto un ambiente molto carico, c’era una squadra molto forte, che ha fatto qualcosa di straordinario. Venivano da una serie di dodici-tredici partite vinte di fila. Noi venimmo qui cercando di portare punti a casa, pareggiamo su punizione, fu un’emozione molto bella perché c’erano molti tifosi allo stadio e nell’ultimo periodo questo fa un po’ strano. Adesso comunque sono orgoglioso di far parte di questa famiglia, di indossare questi colori e speriamo che lo stadio, piano piano, si riempia sempre di più e ci inciti come in quella occasione.
“Serie B di quest’anno? Non so se è la più forte, di certo è la più competitiva. Negli ultimi anni abbiamo visto che comunque non basta avere l’organico per vincere. C’è una dimensione più competitiva, in cui la prima può vincere con l’ultima e viceversa. Non vedo favorite, è una questione di non perdere mai punti per strada. Non riesco ancora a guardare gli altri, siamo molto concentrati sui noi stessi. Di certo il Pisa sta facendo cose straordinarie, per ora sono loro. Con chi mi piacerebbe scambiare la maglia? Sì, quest’anno c’è (ride nuovamente, ndr). Gigi Buffon. Però quella magari la si lascia ai portieri…Le maglie le scambio con le persone con cui ho giocato, con cui condivido valori importanti.
“Il sogno nel cassetto? Mi manca il gol in Serie A. L’ho sfiorato, non è ancora arrivato: è l’unica cosa che mi manca davvero e che è alla portata. Magari l’anno prossimo in amaranto…”.