14 Febbraio 2023

Como, Gabrielloni: “Rimasto per affetto, ma manca il gol. Salvezza una battaglia, però ce la giochiamo”

Le parole del veterano

L’attaccante e simbolo del Como Alessandro Gabrielloni ha rilasciato una corposa intervista a La Provincia di Como.

“Io decisivo a Bolzano? No, è stato decisivo Cerri che ha realizzato il rigore. Io ho “solo” subito un fallo. È il mio modo di giocare, faccio sempre così. Do tutto. Il rigore c’era, prima non c’è stato nessun fallo. Ho sempre giocato così. Lo sapete bene, non contano le categorie o il fatto che faccia 90 minuti o ne giochi solo pochi, alla fine. È la mia maniera di interpretare il calcio.

Lo so che la gente mi apprezza, l’ho sempre saputo. Un elemento importante. E poi credo che mi apprezzino i compagni, un po’ tutto lo spogliatoio. Ammetto che non è stato facile decidere di restare. Quando ti arrivano tante offerte, ci pensi. Ma alla fine, tutto sommato, sì dai… è stato facile restare. Perché qui ormai è casa mia. C’è affetto reciproco. Così ho deciso di rimanere. Anche se…. mi manca il gol. L’ho sempre sofferta questa cosa. Anche quando giocavo con continuità, se non segnavo per qualche partita, cominciavo a “friggere”. Adesso il digiuno è diventato lungo. Ho meno occasioni, ma certo di sfruttarle al massimo. Sempre.

Le due partite migliori quest’anno sono quelle che ho giocato dall’inizio: a Terni e a Brescia. Purtroppo non è arrivato il gol. Mi è rimasta un po’ “qui” la rete che ho sbagliato con il Pisa. Mi consolo con il mio ruolo. Il dg Ludi è un mio tifoso, quando arrivavano le offerte, lui diceva sempre che da qui non dovevo muovermi.

Del campionato ho l’idea che si sono fatti tutti, e dal campo ancora di più: un campionato equilibrato con le partite che sono decise da episodi. E un episodio rischia di far pendere il giudizio da una parte o dall’altra. Io sono sempre ottimista, di natura. Avere un pizzico di paura, a un punto dal playout, è naturale, anzi è salutare, necessario, utile. Ma non siamo una squadra che va in difficoltà, siamo una squadra che si gioca le partite, che se la gioca con tutte, di alta o di bassa classifica.

Le avversarie sono tutte squadre che da una parte hanno dei limiti, come noi, se no non si troverebbero lì. Ma dall’altra hanno tutte delle potenzialità. Prendete la Spal. Ha giocatori importanti, Moncini e La Mantia sono un attacco super, gente che ti può risolvere la partita in ogni momento. Sabato sarà uno scontro diretto, partita importante, come quella successiva. Per me febbraio può essere il mese decisivo della stagione, con la serie di scontri diretti.

Modena è stata importante perché ci siamo resi conto che non c’erano più alibi. Quelli di inizio stagione, con il problema dell’allenatore, del campo di allenamento, eccetera. E ci siamo compattati. Il Como è una squadra credibile, con un bel gruppo. Merito anche di quanto abbiamo seminato negli anni passati. Chi arriva, trova un ambiente sano. Per la salvezza sarà battaglia, ma ce la giochiamo.”