🗣️ Fracchiolla: “La Reggiana è un club da Serie A. Mercato? Si poteva fare meglio…”
Le parole del ds
Il direttore sportivo della Reggiana, Domenica Fracchiolla, ha rilasciato un’intervista sulle colonne dell’edizione odierna del Resto del Carlino. Di seguito le sue parole:
Facciamo un balzo fino alla Reggiana. Perché Carmelo Salerno ha scelto lei?
«Il presidente sa che mi piace puntare sui giovani, scoprire e investire su giocatori che possono dare plusvalenze. Questo per arrivare un giorno al pareggio di bilancio».
Il suo biglietto da visita non è male: il presidente ha detto che lei ha già fatto risparmiare al club un milione e 400mila euro rispetto al budget della scorsa stagione ed erano anni che il club non aveva così tanti giocatori di proprietà.
«Ho messo in pratica le direttive della società. Si poteva fare meglio se fossi riuscito a cedere o rivedere il contratto di due giocatori, Urso e Stulac, che ancora non ho visto in campo (lo sloveno ha giocato solo due minuti a Palermo, ndr)».
A proposito di mercato: c’è un rammarico?
«Giacomo Corona. Ha solo 21 anni, ma lo seguo da tempo: è molto forte. Eravamo arrivati prima di tutti: con lui c’era l’accordo, ma quando ho saputo che sarebbe salito in ritiro con il Palermo ho capito che non c’era più nulla da fare. Chissà, potremmo rincontrarci…».
Intende già a gennaio? Finora Pippo Inzaghi lo ha fatto giocare solo due spezzoni con Reggiana e Frosinone per un totale di dieci minuti…
«Sì, posso tranquillamente affermare che torneremo alla carica per Giacomo».
Torniamo al budget: l’obiettivo, dice Salerno, è imitare il Cittadella (ultima retrocessione a parte).
«Assolutamente no. Più del Cittadella. Le due realtà non sono paragonabili. La Reggiana ha una grande storia, seimila abbonati, un centro sportivo che fa invidia a squadre di Serie A e gioca in uno stadio tra i più belli d’Italia. È un salotto, che invoglia a vedere le partite. Quando abbiamo giocato alle 20.30 con l’Empoli io sono arrivato quattro-cinque ore prima solo per godermi lo stadio. E sono serio. Poi gli sponsor: a Reggio c’è una platea importante, con tantissimi imprenditori che sono veri appassionati e amano il granata. È tanta roba».
Insomma, si può puntare di nuovo alla Serie A.
«La Reggiana è, lo sottolineo, un club di Serie A. Dovrebbe stare in quella categoria».
Ora c’è però da conquistare la salvezza. La considera nel cassetto?
«Macché, non scherziamo. Mancano trentasei punti. Sono molto contento per il derby vinto col Cesena e per l’entusiasmo che ha generato nell’ambiente. Ma dobbiamo restare concentrati, la partita col Bari di sabato prossimo è molto importante».
Ok, restiamo concentrati. Però lei è ovviamente convinto di aver costruito una formazione in grado di restare in B.
«Certo. Io credo che questa squadra ha le potenzialità per stupirci e raccontare a fine stagione delle belle storie. Come quando vai al casinò e hai tante fiches da spendere».
A chi pensa?
«Bonetti, Portanova, Papetti, Girma, ma potrei andare avanti».
A proposito di Girma: si può sapere che giocatore è?
«Forte. Ha qualità importanti, deve solo prenderne coscienza».
Portanova?
«Giocatore di Serie A».
Tornando a lei: dà l’impressione di essere molto sicuro di sé.
«Sono consapevole delle mie competenze, ma non mi ritengo presuntuoso se voleva dire questo. Anzi, sono autocritico. Mi metto in discussione, ho quotidianamente voglia di imparare, conoscere persone e confrontarmi con i collaboratori. Anche duramente, ma sempre con l’obiettivo di crescere insieme. State certi che so benissimo che il calcio non è iniziato e finirà con Fracchiolla».
Questo, invece, quanto ripreso dall’intervista rilasciata alla Gazzetta di Reggio:
“Il bilancio va fatto in base al calendario e agli avversari affrontati sino a questo momento. La Reggiana ha avuto un calendario complicato: Palermo, Catanzaro, Spezia, Juve Stabia, Cesena, per non parlare dell’Empoli retrocessa, tutte avversarie complicate. Mancano 36 punti alla salvezza. Vincere un derby come quello di Cesena cambia un po’ le prospettive, l’entusiasmo è fisiologico ma per noi è una gara che vale tre punti. Teniamo i piedi per terra“.
“Credo che col Sudtirol la gara sia stata approcciata bene e che gli episodi abbiano fatto la differenza. Su due situazioni, in particolare, non abbiamo difeso bene. Sapevamo che era un campo difficile e può capitare di perdere, ma l’importante è come si reagisce alle sconfitte. Questa squadra ha capacità di reazione, è un lavoro che parte dal mister Davide Dionigi e che i ragazzi mettono in pratica”.
“Contro il Bari per me sarà una partita molto sentita. Il Bari è la società che mi ha lanciato nel calcio professionistico. Posso dire che sono forti e non meritano questa classifica, mi aspetto una gara simile a quella con lo Spezia. Non dobbiamo guardare lo stato attuale ma il valore assoluto dell’avversario. Cercheremo di fare la nostra partita.“
“Speriamo di recuperare più infortunati possibili, a partire dalla porta dove ora c’è qualche problemino, manca ancora una settimana e valuteremo. Sampirisi dovrebbe tornare in gruppo la prossima settimana, vediamo se per fine mese riusciamo a portarlo in panchina. Anche per Rozzio si andrà a fine mese“.
“Negli ultimi anni la Reggiana ha valorizzato i giovani di altre squadre, quest’anno abbiamo impostato un lavoro diverso. Giorno dopo giorno, sin dal ritiro, abbiamo capito che Motta avesse delle qualità importanti. Farà i suoi errori che in un processo di crescita sono da mettere in conto, ma il ragazzo è valido Abbiamo comunque alle spalle due ottimi portieri come Seculin e Saro“.
“Il giovane è un investimento di tempo, di risorse. Sarà che provengo dal settore giovanile ma essere accanto ai ragazzi mi riesce bene. Chiaramente vanno aiutati”.
“Magnani? Mi ha chiamato il suo agente, lo stesso che cura Mendicino e Basili, 20 giorni prima della chiusura dell’operazione. Quando siamo andati a Palermo a giocare, ne abbiamo parlato. Lui voleva solo la Reggiana e per un giocatore così le porte sono sempre aperte. Per Giangiacomo nutro una stima importante“.
“Girma e Portanova stanno facendo bene. Natan può andare in doppia cifra come gol e assist, mentre Manolo è un ragazzo che si applica tanto. Anche in questo si vedere il lavoro del mister“.
“Dionigi è un grande lavoratore, e quando sei così, sei da esempio per tutti. Ama lavorare ad alta intensità e ha trasmesso la cultura del sacrificio, oltre alla reggianità. Ha anche persone per bene e competenti al sua fianco“.
“Amadei regala serenità e quell’affetto che spesso nel calcio non si vede. Anche se non lo vedi tanto, si percepisce la sua presenza. È una persona di valore, in Immergas abbiamo capito la sua storia, i valori e il senso di appartenenza.“
“Quando si percepisce stanchezza e si fanno certe dichiarazioni, è normale che certe persone si avvicino. La Reggiana, però, non è una società facile da vendere“.
“Perchè è sana e senza debiti, e questo implica che chi la prende non deve accollarsi i debiti ma dare garanzie economiche. Si vede, ora che sono all’interno, il lavoro che è stato fatto in questi anni dal presidente Salerno, dai vice Fico e Cattani e da tutti, dirigenti e dipendenti“.
“I tifosi sono spettacolari. La Reggiana ha potenzialità importanti da questo punto di vista. Anche col territorio si può fare tanto, se si pensa anche a quello che abbiamo respirato in ritiro e ai numerosi sponsor“.
“Ci sono tante iniziative in campo, ma un contributo da parte delle aziende reggiane non guasterebbe. In questo, un giocatore come Bonetti, reggiano, può contribuire ad aumentare il legame tra squadra e territorio.”
“Ho iniziato a fare il ds dopo la maturità del liceo classico, perchè a giocare ero scarso. Come colleghi apprezzo il lavoro di Marotta (oggi all’Inter ndr) per la capacità di far crescere i collaboratori e per la potenzialità manageriale“.
“Se mi piacerebbe il Var a chiamata? Assolutamente sì. All’inizio si è abusato di questo mezzo, ma quello che si sta sperimentando in serie C potrebbe essere interessante anche in categoria superiore“.
“La Reggiana deve guardare a se stessa. Qui, infatti, c’è tutto per fare qualcosa di importante, con qualche miglioria e non solo progettualità. Non basta solo festeggiare il raggiungimento della salvezza“.
“Il sogno è raggiungere gli obiettivi, a partire dalla salvezza in serie B“.