🎙️ Spezia, Donadoni: “Non eravamo somari prima, non siamo fenomeni ora. Serve più tranquillità in panchina”
Le parole del mister al termine della gara
Spezia Calcio
L’allenatore dello Spezia Roberto Donadoni è intervenuto nella conferenza stampa dopo la partita contro la Sampdoria. Ecco le sue parole, riportate da Cittadellaspezia.com:
“È una vittoria importante, è il premio giusto per il lavoro dei ragazzi. Non sarà stata una partita bellissima, ma importavano i tre punti. Non eravamo dei somari prima, non siamo dei fenomeni ora. Mi sono complimentato per lo spirito, dando buone risposte, ma non abbiamo fatto nulla e l’ho detto ai ragazzi. Ci sono tanti punti da conquistare perché siamo ancora in fondo. È una bella iniezione di fiducia ma bisogna fare qualcosa di meglio.
Mi è piaciuto lo spirito, la voglia di lottare su ogni palla, la voglia di non cedere mai un centimetro all’avversario che aveva giocatori rapidi che possono creare insidie. Siamo spesso arrivati noi prima, e l’atteggiamento è importante. Mi è piaciuto che abbiamo provato a costruire gioco in alcune situazioni, un aspetto da curare ancora molto. Ma le premesse sono buone. Vedere un giocatore come Bandinelli, fuori da tanto, fare una prestazione così, ma anche Verde, è importante.
Speriamo di recuperare gli altri, da Di Serio a Lapadula ed Esposito. Ci vorrà un po’ di tempo, ma sarà un’altra iniezione. Alla fine abbiamo schierato Hristov, è un ragazzo che ci mette sempre l’anima, ma ha condizioni sofferenti. Non si tira mai indietro, come Comotto. È importante anche per lui, dopo una partita con il Mantova il cui impatto non era stato quello voluto. Lo spirito è la cosa più positiva.
Lo spirito e l’atteggiamento sono sempre giusti, poi a volte – come domenica scorsa – ti sfilacci un po’ e la partita sembra senza intensità e voglia. Non è stato così nemmeno a Mantova, nella sconfitta abbiamo corso e faticato, ma bisogna essere più bravi ed organizzati. Dobbiamo capire in campo che a volte serve stringersi e bisogna darsi una mano, ma sono tutte lezioni che ci servono per crescere e progredire e uno come Bandinelli può dare una grossa mano. I ragazzi erano belli carichi. Li ho visti entrare prima della partita e ho visto sguardi carichi. Un po’ di preoccupazione la avevo, perché se poi fai troppo diventa pericoloso ma sono stati bravi.
Voglio sottolineare la risposta dei tifosi e non lo faccio per ruffianeria. Siamo entrati in campo e dall’inizio ci hanno spinto, supportato, aiutato. Quello di ieri spero sia un capitolo chiuso, che non si debba più ripetere, e questa vittoria va condivisa anche con loro. Da calciatore sono stato abituato a stadi da 70-80mila persone a giocarmi obiettivi più importanti, ma le sensazioni sono sempre le stesse. In un contesto di questo tipo hai sempre stimoli e voglia di fare, ti dà quel coraggio in più ad affrontare la settimana e pensare a cosa migliorare. Alla fine ho detto ai ragazzi che con altre 3-4 partite così mi devono ricoverare.
Dobbiamo dare un po’ di regole, anche se i ragazzi erano lì a spingere e ad aiutare. Mi crea un po’ di disturbo e anche se sono felice da una parte, mi piace che ci sia più tranquillità anche in panchina, dove si rischia di parlare in troppi e creare confusione, che non ci serve.”