🔎 Caso Juve Stabia, cosa succede ora? Dal rischio confisca all’obiettivo revoca: tempistiche e dettagli
I dettagli
Agostino Gemito/IPA Sport
La notizia della Juve Stabia disposta ad amministrazione controllata per presunte infiltrazioni mafiose ha scosso la settimana della Serie B e del calcio italiano. Purtroppo per il nostro Paese, ancor più che per il calcio, questo provvedimento non è nuovo e dunque è possibile fare una mappa di potenziali passaggi da ora in poi.
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Di seguito il passaggio ripreso da virgilio.it per quanto riguarda questo provvedimento
“In questi casi, il tribunale nomina un amministratore giudiziario, che subentra temporaneamente nella gestione. Lo scopo è evitare sequestri o confische immediate, provando prima a bonificare l’impresa dall’influenza criminale.
La misura dura al massimo un anno, prorogabile di sei mesi: al termine, i giudici possono revocarla, prorogarla, sostituirla con il controllo giudiziario o, nei casi peggiori, disporre la confisca.
È uno strumento introdotto nel 1992, dopo le stragi di Falcone e Borsellino, ma riformato nel 2017 per diventare più incisivo.
Si applica soprattutto a imprese che, pur non essendo di proprietà mafiosa, rischiano di agevolare indirettamente i clan”.
L’obiettivo finale, dunque, è la revoca del provvedimento un po’ come sta provando il Crotone seppur, al momento, senza successo.