8 Dicembre 2025

🔎 Calvarese boccia Marcenaro dopo Bari-Pescara: “Un arbitro non deve mai sfidare nessuno. Uno del suo spessore non può perdere lucidità”

L'analisi dell'ex arbitro

Tramite il proprio sito calvar.it, Gianpaolo Calvarese, ex arbitro, ha commentato la prestazione di Marcenaro in occasione di Bari-Pescara, soffermandosi su alcune perplessità legate alle scelte effettuate dal direttore di gara:

Matteo Marcenaro è un arbitro che stimo, ma in Bari-Pescara non mi è piaciuto e non solo per la parte tecnica, comunque gestita davvero male: se non ci fosse stato il VAR, sarebbero stati tre i gravi errori, su altrettanti episodio di cui due da cogliere in campo.

Il primo: il grave fallo di gioco, coi tacchetti di Olzer sopra alla caviglia di Dorval, non ravvisato in campo. Il secondo: il calcio di rigore per il pestone netto in area di Letizia su Castrovilli. Il terzo: l’encroachment (ingresso anticipato in area di rigore) di due metri sulla prima battuta del penalty da parte di Moncini, segnalato tramite overrule

Ciò che non mi è piaciuto per niente è anche il comportamento nel finale, con tre cartellini rossi: uno per Meroni (doppio giallo), uno per Vivarini, l’ultimo per Caputo, medico sociale dei pugliesi. Un arbitro del suo spessore – un internazionale – non può permettersi di perdere lucidità così: puntare il dito, non ascoltare, arrivare ai cartellini rossi in quel modo. Quella non è gestione, è sfida, e un arbitro non deve mai sfidare nessuno.

Al netto delle parole proferite dai tesserati (che hanno un atteggiamento che comunque sembra sommesso, non aggressivo, tranne alcuni), che ancora non conosciamo, dalle immagini non mi è piaciuto che il livello di tensione sia aumentato anche per colpa sua: un arbitro deve sempre mantenere un livello di equilibrio, calma e lucidità superiore a quello dei calciatori, perché noi siamo giudici.

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