29 Marzo 2023

Brescia, senti Minelli: “Salvezza? Quando non vinci da sedici partite è dura”

Le parole dell'ex portiere delle Rondinelle, Stefano Minelli.

Frosinone Calcio

L’ex portiere del Brescia, Stefano Minelli, attualmente al Sudtirol ha parlato a bresciaingol.com della sua esperienza con la maglia delle Rondinelle e della partita del 18 maggio 2018 contro l’Ascoli che ha regalato al Brescia la salvezza. Di seguito le sue parole:

“La partita contro l’Ascoli? Nel ritiro in albergo non riuscivo a stare fermo un attimo. Da bresciano la sentivo doppiamente, avevo tante pressioni addosso. Poi però durante la gara mi resi conto che l’Ascoli avrebbe potuto attaccare tutto il match senza mai riuscire a farci gol. Mi sentivo bene quella sera. Avevo tanta forza dentro. Volevo aiutare la squadra della mia città ad evitare la serie C, una punizione che nessuno meritava: giocatori e tifosi. Il senso di appartenenza fece la differenza. Oltre a me giocarono una grande gara anche altri due bresciani come Longhi ed Edoardo Lancini. Poi c’erano Caracciolo e Tonali, due bresciani acquisiti. Ci tenevamo tanto”.

“La parata più difficile? Quella al 90′ su Rossetti che calciò da… zero metri su una palla messa dentro da Addae. Ma già nel primo tempo avevo fatto un bell’intervento su Baldini”.

“Auguro al mister, che è stato mio compagno di squadra, di riuscire nell’impresa di salvare il Brescia e di far capire ai ragazzi che non si può retrocedere in C nemmeno stavolta. Chissà, magari la riscossa può partire proprio da Ascoli. Corsi e ricorsi. Quando non vinci da sedici partite e ne hai vinta una sola nelle ultime ventiquattro è obiettivamente molto dura, ma il calcio è strano e a volte basta una vittoria per svoltare. Certo il tempo ormai è poco e questa benedetta vittoria deve arrivare il prima possibile”

“Quell’Ascoli-Brescia è la più bella partita in carriera? Sì, insieme a quella che giocai con il Perugia sul campo della Feralpi Salò due anni fa quando vincemmo il campionato di serie C all’ultima giornata”.

“Andrenacci e Lezzerini? Lorenzo è un amico, siamo stati compagni di squadra a Brescia. C’era un rapporto molto leale tra di noi e anche quando c’è stato il match qui a Bolzano a gennaio abbiamo parlato un po’ prima della partita. Ogni tanto ci sentiamo. Sono felice che stia giocando, gli faccio l’in bocca al lupo per Ascoli e chissà magari stavolta sarà lui il grande protagonista tra i pali. Ho visto che tra lui e Lezzerini c’è stata alternanza e credo che anche questo, come i tanti cambi di allenatori, non abbia fatto bene al Brescia. Per come la vedo io, tra i pali le gerarchie devono essere sempre ben definite. Altrimenti uno teme al primo errore di dover finire in panchina…”.