🎙️ Palermo, Osti: “Nessuno vuole vincere più di Inzaghi. Dobbiamo ritrovare fame e umiltà”
L'intervista
Simone Arveda/Getty Images - Via One Football
Il direttore sportivo del Palermo, Carlo Osti, ha rilasciato un’intervista a Il Giornale di Sicilia per fare il punto delle ultime uscite dei rosanero:
“Cosa è successo? È successo che la squadra ha mostrato due facce. Il campionato è iniziato in una certa maniera, nelle ultime gare abbiamo mostrato una faccia diversa. Mi auguro che da Chiavari la squadra sappia ritrovare la strada giusta intrapresa a inizio campionato“.
I motivi della frenata sono di natura mentale, tecnica o fisica?
“Capire bene quali possano essere i fattori di una frenata, anche così brusca, è molto difficile. Sicuramente ci sono una serie di motivi, io credo che l’aspetto mentale sia predominante. A volte basta poco per far scattare una scintilla che ci permetta di arrivare a raggiungere qualsiasi tipo di obiettivo“.
Ci sono punti di contatto con il campionato scorso?
“Non penso che ce ne siano, sono arrivato a Palermo il 4 gennaio e abbiamo fatto un mercato di un certo livello con gli arrivi di Audero, Magnani e Pohjanpalo. In questo momento siamo quinti in classifica ma rimaniamo fiduciosi e consapevoli che questa squadra, per come è stata costruita, possa e debba ambire a posizioni più prestigiose“.
Non è possibile che qualcuno abbia pensato che la Serie A fosse un traguardo facile da raggiungere?
“Non credo agli inganni quando dietro c’è il lavoro. Quando la squadra ha giocato come sa, si è visto chiaramente che la direzione era quella giusta e lo hanno riconosciuto tutti: addetti ai lavori, media, tifosi. Poi, come dicevo prima, il calcio vive di momenti: la fiducia può crescere o calare, ma la base resta. Forse qualcuno ha pensato che la Serie A potesse essere un traguardo facile, ma chi conosce la B sa che non lo è mai. È un campionato lunghissimo, pieno di trabocchetti. Dobbiamo ritrovare quella fame e quell’umiltà che avevamo a inizio stagione: tornare a giocare con il fuoco dentro, come se ogni gara fosse una finale. Quello spirito, quella rabbia positiva, è ciò che fa la differenza”.
La proprietà quest’anno ha ripianato perdite importanti, ha fatto investimenti corposi anche sul mercato ma adesso si trova con una squadra che ha una classifica che al momento non corrisponde all’obiettivo…
“Il City Football Group è un gruppo di lavoro che conosce perfettamente le dinamiche del calcio e che condivide la nostra visione. La proprietà ci è vicina, ci sostiene e ci chiede, giustamente, risultati all’altezza del progetto. Poi è chiaro che ogni realtà ha le sue caratteristiche, quindi è giusto che il Palermo mantenga la sua autonomia come le altre squadre del gruppo“.
Si sarà confrontato con Inzaghi, il tecnico si assume colpe per quello che è accaduto?
“Inzaghi è il primo a fare autocritica, ho apprezzato molto le sue parole responsabili nel post gara di Castellammare di Stabia. È un allenatore che vive di calcio e di passione, che non si accontenta mai e che ha una incredibile mentalità. Credetemi: nessun allenatore in Serie B ha più voglia di vincere di lui. Ed è proprio per questo che sono certo che riuscirà a trasmettere il concetto anche a questo gruppo. Se consideriamo anche la sua meticolosità nel lavoro quotidiano e la sua grande voglia, penso che il gruppo non possa far altro che seguirlo credendo ciecamente nelle sue idee di calcio“.
C’è stato un confronto con la squadra?
“Vivendo la nostra quotidianità a Torretta i confronti tra direzione sportiva, staff tecnico e calciatori…“